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24 12 2008 - GIORNALISTA E SCRITTORE GENOVESE NEL MIRINO DEGLI INTEGRALISTI ISLAMICI
di Silvia Pizzorno
18-12-2008
Il free lance a scrittore di saggi storici Alberto Rosselli è perseguitato da due anni, dopo un intervento a "Otto e mezzo" sull'eccidio degli armeni in Turchia, da gruppi che vogliono la sua morte. Nel 2008 ha pubblicato "L'olocausto armeno" (Edizioni Solfanelli) e le persecuzioni sono riprese con più virulenza. «Ho ricevuto la solidarietà e sono stato intervistato da grandi testate italiane e straniere - accusa - ma la mia città mi ha lasciato solo: neanche una riga sui giornali cittadini e nemmeno una parola dagli organismi di categoria». L'Ordine dei giornalisti liguri: «La più ampia solidarietà al collega, di cui apprezziamo il lavoro svolto in tutti questi anni e gli siamo vicini nella difesa della libertà d’espressione»

Duecento telefonate e oltre trecento messaggi di posta elettronica con pesanti minacce di morte: a lui, alla moglie, persino al suo cane. È questo l'incubo che vive da oltre due anni il giornalista free-lance genovese Alberto Rosselli, apprezzato scrittore di saggi storici, per essersi occupato della questione turco-armena. «Tutto ebbe inizio circa due anni fa - racconta Rosselli ad "Agenda News" - quando fui ospite di Giuliano Ferrara in una puntata della trasmissione Otto e Mezzo, dove si discuteva dell'eventuale ingresso della Turchia nell'Unione Europea. Da conoscitore della storia turca, della quale mi sono più volte occupato, sollevai il problema dell'eccidio degli armeni, una strage di cui la Turchia non si è mai assunta la responsabilità. Subito dopo quella partecipazione cominciai a ricevere telefonate minatorie, in italiano, arabo o inglese. Non sempre chi chiamava si qualificava: a volte si limitava a minacciarmi, altre volte diceva di far parte di qualche imprecisato gruppo nazionalista e integralista islamico».
La persecuzione, in quell'occasione, andò avanti per circa un mese per riprendere poi con ancora più violenza nel 2008, dopo l'uscita del libro "L'olocausto armeno", che ricostruisce le stragi compiute dagli integralisti islamici turchi ai danni dalla comunità armena cristiana nei primi anni del Novecento, che portarono allo sterminio di oltre un milione e mezzo di persone. A causa di questo libro - che peraltro ha riscosso grandissimo successo anche all'estero, è già stato richiesto da tre case editrici straniere ed è stato presentato anche in Armenia - Rosselli torna nuovamente nel mirino degli integralisti islamici. Le minacce si susseguono, sempre più pesanti. Rosselli, per questo, viene contattato da testate del calibro della Bbc. «Solo i giornali della mia città - racconta - Secolo XIX e Repubblica-Lavoro hanno taciuto e questo mi dispiace. Ho ricevuto grande solidarietà in primis da Giuliano Ferrara, ma anche da Marcello Veneziani e da Vittorio Feltri. Inspiegabile, invece, è il silenzio dell'Ordine dei giornalisti della Liguria e della Fnsi. Di fronte a un giornalista minacciato di morte mi sarei aspettato almeno due righe di solidarietà da parte della categoria. Sono davvero molto arrabbiato. Del resto non ho mai creduto nell'Ordine dei giornalisti, che non ha alcuna ragione di esistere e spero di lasciarlo al più presto: sto già approntando la documentazione per iscrivermi all'associazione della stampa inglese».
Sembra che su questa vicenda la solidarietà sia arrivata tutta da un solo schieramento - la destra - il che è poco comprensibile, perché l'eccidio degli armeni non è certo una questione che abbia un colore politico. «È verissimo ed è accaduto perché nessuno, a sinistra, si è preso il disturbo di leggere il mio libro. Io sono un giornalista di destra, o meglio ho idee di destra ma, in quanto giornalista, racconto dei fatti, al di là di qualsiasi fazione. Anzi, credo di potermi vantare a ragione di essere il primo giornalista ad aver raccontato come in Turchia l'integralismo islamico si sia saldato con l'estremismo dei Lupi Grigi, che sono notoriamente un gruppo fascista. Non vedo perché per questo mi debba essere negata la solidarietà che si deve a qualsiasi collega in pericolo, a prescindere dalle sue convinzioni. Una sola persona di sinistra, a Genova, mi è stata vicina ed è Luca Borzani, presidente della Fondazione per la Cultura, che ha dichiarato di voler organizzare una serata a Palazzo Ducale per esprimermi la solidarietà di tutta la città».
Al Consiglio Comunale d Genova, intanto, è stata presentata una mozione di Gianni Bernabò Brea (La Destra), che ha chiesto al Consiglio di esprimere la propria solidarietà a Rosselli e a tutti i giornalisti minacciati dall'integralismo. La stessa proposta è stata avanzata al Consiglio Regionale ligure da Gianni Plinio e Matteo Rosso del Pdl. Proprio in serata il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti liguri ha preso posizione sulla vicenda con una nota diffusa alle agenzie, nella quale si «esprime la più ampia solidarietà al collega Alberto Rosselli minacciato di morte con oltre 200 telefonate e 300 messaggi di posta elettronica per il suo ultimo libro “L’olocausto armeno”. Rosselli e anche la sua famiglia sono così entrati nel mirino degli integralisti islamici. Questi pesanti tentativi di intimidazione non possono avere che una sola risposta: una condanna totale. Il Consiglio dell’Ordine ligure dei giornalisti apprezza il lavoro svolto in tutti questi anni dal collega Alberto Rosselli e gli è vicino nella difesa della libertà d’ espressione. Diritto che non può essere mai conculcato da nessun potere ottuso che vede nella parola il suo nemico più temibile. Ma chi diserta i fatti è un vile, come ci ha insegnato lo scrittore e giornalista Albert Camus e perciò tutti noi dobbiamo continuare in questa battaglia di libertà».

A. R.

 
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