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28 12 2008 - Usa/ Fisk: Anche Obama deluderà, dal Medio oriente all'Armenia...
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E il corrispondente attacca la "piaggeria" di Blair verso Sarkozy - postato 6 ore fa da APCOM
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Roma, 27 dic. (Apcom) - Chi è Barack Obama? E' "l'uomo che non cambierà il Medio Oriente": lo conclude amaramente oggi sull'Independent Robert Fisk, corrispondente di guerra e pacifista per convinzione.
Obama deluderà, è nel segno della follia dei nostri tempi. La settimana scorsa il presidente eletto degli Usa è diventato "con infinita prevedibilità" la "persona dell'anno" per la rivista Time, e in una lunghissima intervista ha dedicato appena due righe al conflitto arabo-israeliano: "E' prioritario vedere se possiamo, almeno in termini di dialogo, operare sui progressi fatti in Medio Oriente".
Ma quali progressi, si chiede Fisk? Di fronte alla guerra civile che sobbolle fra Hamas e l'Anp, al muro "mostruoso" di Israele, alle colonie ebraiche e a Netanyahu probabile premier israeliano, ci sarebbero 'progressi'? Quanto al dialogo, "sospetto che queste sciocchezze nascano dalle nebbie mentali del suo futuro segretario di Stato: 'almeno in termini di dialogo' è puro Hillary Clinton".
Un test del coraggio di Obama secondo Fisk ci sarà il 24 aprile, in occasione della commemorazione del genocidio armeno. Perché sia Bill Clinton che George W. Bush in campagna elettorale promisero che avrebbero denunciato il "genocidio" e tutti e due alla fine si limitarono, giunto il momento, a parlare di "tragedia armena", "spaventati da tutti quei generali turchi urlanti". Ebbene, Fisk scommette che anche Obama scoprirà, entro il 24 aprile, che il "genocidio" in realtà è una "tragedia".
D'altronde, conclude, di questi tempi tutti riscrivono la storia. Come Nicolas Sarkozy, "il presidente più coccolone dei francesi", che parla con il presidente Bashar al-Assad della Siria e adesso elogia anche il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika che ha appena modificato la costituzione per alzata di mano. Ma per Sarkozy, "meglio Bouteflika dei Talebani!". Scusi, chiede Fisk, ma i talebani non operavano più verso oriente? In Afghanistan, per esempio?
E nell'invettiva di Fisk (che passa per Scotland Yard e i coraggiosi poliziotti che uccisero l'inerme brasiliano De Menezes credendolo un terrorista) c'è posto anche per Tony Blair, e si torna al Medio Oriente. Sorpresa: proprio l'ex premier e inviato del Quartetto per il Medio Oriente (formato da Unione europea, Stati Uniti, Russia e Onu) ha scritto un panegirico che sa di "piaggeria" nel numero di Time dedicato a Obama, su... Sarkozy per l'appunto, arrivato secondo nella graduatoria dei personaggi dell'anno.
Sarà forse perché, scrive Fisk, Blair vorrebbe diventare presidente dell'Ue e quello è il titolo che vorrebbe dargli il presidente francese. E così fioccano gli elogi: "'Ci sono momenti in cui Nicolas Sarkozy somiglia a una forza della natura'" sbava Blair. Siamo sul piano dei nomi di battesimo, naturalmente. 'Nicolas ha il marchio di un vero leader...' 'Nicolas ha adottato...' 'Nicolas capisce...' 'Nicolas riesce...' In tutto, 15 'Nicolas'" conta Fisk. E conclude, "E' il prezzo della presidenza dell'Euro? O anche Blair ci dirà che si impegnerà in quel 'dialogo' con Obama per 'costruire sui progressi' del Medio oriente?"
G.C.
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