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30 01 2009 - Per prete lefebvriano italiano le camere a gas erano usate per disinfettare
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Treviso- Continuano a far notizia le dichiarazioni di alcuni sacerdoti della comunità lefebvriana. Dopo le dichiarazioni del monsignor Richard Williamson,
che ha negato l.esistenza delle camere a gas e mette in dubbio la Shoa, adesso è un altro sacerdote della Fraternità di San Pio X, don Floriano Abrahamowicz,
capo della comunità lefebvriana di Treviso, a sostenere tesi molto simili a quelle del vescovo scismatico britannico Il prete ha sostenuto, parlando al quotidiano `La Tribuna di Treviso`, «Le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dirle se abbiano fatto morti oppure no, perché non ho approfondito la questione. So che, accanto a una versione ufficiale, esiste un`altra versione basata sulle osservazioni dei primi tecnici alleati che sono entrati nei campi».
In quanto al numero dei morti della Shoah, sul quale pure Williamson aveva una propria teoria, don Abrahamowicz ha affermato: «No, non metto in dubbio i
numeri. Le vittime potevano essere anche più di 6 milioni. Anche nel mondo ebraico le cifre hanno un valore simbolico. Papa Ratzinger dice che anche una
sola persona uccisa ingiustamente è troppo, è come dire che uno è uguale a 6 milioni. Andare a parlare di cifre non cambia niente rispetto all`essenza del
genocidio, che è sempre un`esagerazione».
Quindi il prete lefebvriano ha precisato: «I numeri derivano da quello che il capo della comunità ebraica tedesca disse agli angloamericani subito dopo la
liberazione. Nella foga ha sparato un cifra. Ma come poteva sapere? Per lui la questione importante era che queste vittime sono state uccise ingiustamente per
motivi religiosi. La critica che si puo` fare al modo in cui in cui viene gestita la tragedia dell`Olocausto sta nel dare ad essa una supremazia in confronto ad altri genocidi».
A questo punto don Abrahamowicz ha spiegato: «Se monsignor Williamson avesse negato alla televisione il genocidio di un milione e 200mila armeni da parte dei turchi, non penso che tutti i giornali avrebbero parlato delle sue dichiarazioni nei termini in cui lo stanno facendo ora».
«Chi ha mai parlato - ha aggiunto ancora - del genocidio anglo-americano nel bombardamento delle città tedesche? Chi ha mai parlato di Churchill che ha ordinato il bombardamento al fosforo di Dresda, dove non c`erano solo moltissimi civili, ma anche molti soldati alleati? Chi ha parlato dell`aviazione inglese, che ha ucciso nei ombardamenti delle citta` centinaia di migliaia di civili?».
«E gli israeliani - ha affermato ancora il sacerdote - non possono mica dirmi che il genocidio che loro hanno subito dai nazisti è meno grave di quello di Gaza, perché loro hanno fatto fuori qualche migliaio di persone, mentre i nazisti ne hanno fatti fuori 6 milioni. E` qui che do la colpa all`ebraismo che esaspera invece di onorare decentemente le vittime del genocidio».
«E` come - ha concluso il sacerdote della Fraternità di San Pio X - se nella storia vi sia stato un solo genocidio: quello ebraico durante la seconda guerra mondiale. Sembra che si possa dire tutto quello che si vuole su tutti gli altri popoli sterminati, ma nessuno oggi a livello mondiale ha parlato nei termini in cui si sta parlando ora dopo le dichiarazioni di Williamson».
Il prete ha anche soffermato che Williamson è stato imprudente, e ha spiegato: «E` veramente impossibile per un cristiano cattolico essere antisemita. Io stesso ho, da parte paterna, origini ebraiche. Anche il mio cognome lo suggerisce. Tutta questa polemica sulle esternazioni di monsignor Williamson è una potentissima strumentalizzazione in funzione anti-Vaticano.
Williamson ha semplicemente espresso il suo dubbio e la sua negazione non tanto dell`Olocausto, come falsamente dicono i giornali, ma dell`aspetto tecnico
delle camere a gas».
G,C.
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