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04 04 2009 - Riapre il confine Armenia-Turchiať
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da AVVENIRE
la svolta - L.annuncio a giorni Sul «disgelo» pesa ancora il genocidio Obama potrebbe toccare il tasto nel discorso ad Ankara
DA ISTANBUL - MARTA OTTAVIANI
Per il Wall Street Journal è solo questione di tempo e poi il confine fra Turchia e Armenia verrà riaperto. Il quotidiano americano ha scritto che le trattative procedono speditamente, anche ai possibili accordi commerciali ed energetici, e che l.
annuncio potrebbe essere fatto anche in sole due settimane. Un passo storico per i due Paesi, i cui confini sono chiusi dal 1993, in seguito alla guerra fra Armenia e Azebaijan per il controllo della regione del Nagorno- Karabakh, in territorio azero ma a maggioranza armena.
Ma i rapporti fra Turchia e Armenia sono tesi da decenni per i massacri del 1915, che l.Armenia e la comunità internazionale vorrebbe veder considerati
come «genocidio» e che la Turchia rifiuta di riconoscere. Secondo la versione comunemente accettata un milione di armeni fu sterminato in modo predeterminato e sistematico dalle truppe ottomane. Secondo la versione turca i morti non furono più di 300mila e soprattutto non furono uccisi in modo premeditato. Per questo quindi il massacro non può essere definito «genocidio» .
I rapporti fra i due Paesi negli ultimi tempi sono progressivamente migliorati. A settembre il presidente della Repubblica turca, Abdullah Gul si è recato a Erevan su invito del presidente della Repubblica armena Serzh Sarkissian, per vedere una partita fra le due nazionali. Un passo storico che è andato ben oltre il significato calcistico. Da quel momento gli incontri fra le due delegazioni diplomatiche si sono succeduti con regolarità, anche per lo sforzo turco di mediare fra Armenia e Azerbaijan e di presiedere una piattaforma per la stabilizzazione di tutta la regione caucasica. Nel frattempo in Turchia sono successe cosa importanti: l.anno prossimo all.università apriranno per la prima volta facoltà in lingua armena e ieri per la prima volta la Radio di Stato ha iniziato trasmissioni in lingua armena.
Il ministero degli Esteri turco conferma che i colloqui procedono in modo veloce e positivo e aggiunge che la Turchia spera di giungere a una conclusione nel minor tempo possibile, ma sulla tempistica nessuna indicazione ufficiale.
Fonti vicine al governo hanno però fatto sapere che Ankara vorrebbe chiudere la questione entro il 24 aprile, data in cui si commemora tradizionalmente il genocidio armeno.
In questo clima di positiva attesa arriva il presidente degli Stati Uniti Barack O- bama, ad Ankara da domenica, che durante la sua campagna elettorale ha rassicurato più volte la diaspora armena sul riconoscimento ufficiale da parte degli Usa e che proprio il 24 aprile terrà un discorso per commemorare i massacri. Il timore della Turchia è che Obama possa usare il termine «genocidio » in quella circostanza, facendo saltare automaticamente tutti i contatti positivi archiviati in questi mesi. La strategia turca, a questo punto potrebbe anche essere quella di prendere tempo, e soprattutto farne prendere al presidente Usa.
Il presidente turco Abdullah Gul
G.C.
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