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05 04 2009 - Matera: La mostra é l’avvio del gemellaggio tra Matera e l’Armenia
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aprile 2009 60 TEATRO IL LIBRO
In 15 pannelli lo sterminio di un popolo nella Grande guerra Il primo genocidio del XX secolo La mostra é l’avvio del gemellaggio tra Matera e l’Armenia
di NUNZIO LONGO
MATERA- “Il primo genocidio delXX secolo” di Armin Wegner, la mostra sul genocidio degli Armeni, sarà aperta dal 7 aprile nella Chiesa di Santa Maria de Armeniis. Ricorrerà il 24 aprile il 94° anniversario dal genocidio del popolo armeno durante la Prima Guerra Mondiale. La presentaione, ieri, nel corso di una conferenza stampa a cui sono intervenuti Isabelle Oztasciyan Bernardini d'Arnesano di Lecce, Antonella Guida assessore comunale Urbanistica, Emanuele Nicoletticonsigliere comunale e Luca Prisco presidente dell'Associazione Sinopia. L'evento è stato organizzato dall'Associazione Sinopia con la collaborazione dell'Amministrazione comunale di atera.
«Grazie alla disponibilità delle associazioni armene e di molti comuni, siamo riusciti ad organizzare una mostra, nella quale saranno esposti 15 pannelli fotografici dei drammatici momenti trascorsi dalla popolazione armena durante la Prima Guerra Mondiale - spiega Nicoletti - Matera, città della pace e patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, promuove un'iniziativa di sensibilizzazione e solidarietà verso il popolo armeno nella lotta al riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inviolabili. Durante la rassegna, saranno in visita a Matera diverse autorità armene, con le quali sono previsti incontri e momenti culturali. Sarà anche l'occasione per valorizzare il patrimonio artistico ed architettonico dei Sassi ed ammirare una bellissima chiesa realizzata nelXsecolo da una piccola comunità armena insediatasi a Matera. La mostra sul genocidio armeno s'inserisce nell'ambito di una serie di iniziative volte a lanciare la candidatura della città dei Sassi a capitale europea della cultura 2019».
L'Unione degli Armeni in Italia parla attraverso il suo presidente Baykar Sivazliyan. «I legami tra l'Armenia e la Città di Matera hanno una storia millenaria. Dopo tanti secoli, la presenza della mostra di fotografie originali di Armin Wegner, scattate nel 1915, e oggi mostrate nella Vostra meravigliosa Chiesa dedicata a santa Maria de Armeniis, è un tangibile atto concreto di questa voglia di camminare sulle orme del nostro passato, cercando di trasmettere alle nostre giovani generazioni la speranza di un futuro migliore fondata su una solida storia comune».
«Parlo in rappresentanza della comunità armena - interviene Isabelle Oztasciyan Bernardini - Sono nata a Costantinopoli da padre armeno e madre greca. Vivo in Italia dal 1965, insegno neogreco all'Università del Salento e parlo inglese, francese e turco. A Lecce stiamo facendo un lavoro di recupero della nostra storia e cultura. A Matera cerchiamo di recuperare la storia della presenza greca ed armena attraverso l'arte e le vestigia di queste civiltà. Gli Armeni si sono insediati, a Matera, con l'arrivo dei monaci basiliani e si sono integrati con la civiltà autoctona creando una convivenza pacifica e collaborativa.
Non è stata una colonizzazione, ma una sinergia di civiltà diverse ». «Ho accettato volentieri l'invito di patrocinare la mostra ed abbiamo proposto un gemellaggio, condiviso dall'arcivescovato, tra tre chiese armene:
Santa Maria de Armeniis di Matera, il monastero di San Taddeo in Iran ed il convento di Nagorno Carabagk in Armenia
- asserisce Guida - Un evento di portata storica sarà lunedì prossimo:
l'atto di donazione di una chiesa armena da parte del Papa alla comunità armena ».
cultura@luedi.it La conferenza stampa (Videouno)
Vahe Vartanian
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