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I partigiani francesi sbarcano a Cannes- Ecco L'Armée du crime di Guédiguian
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Guedighian a cannes
di Gabriella Gallozzi
I partigiani francesi sbarcano a Cannes. Se il Festival di Roma è riuscito a presentare una fiction spazzatura come .Il sangue dei vinti., omaggio al revisionismo di Pansa, la Croisette invece ospita un omaggio alla resistenza comunista francese. Senza per questo, evidentemente, scandalizzare le destre, nonostante la Francia di Sarko non sia un covo di bolscevichi.
Stiamo parlando di .L.armée du crime., il nuovo film di Robert Guédiguian, il Ken Loach d.oltralpe che con questo lavoro, ospite del festival fuori concorso,evoca il ricordo della leggendaria banda di Missak Manouchian, poeta operaio armeno che fu a capo di un gruppo di partigiani immigrati ungheresi, polacchi,italiani, spagnoli che si sono battuti per liberare dai nazisti la Francia che loro amavano, quella dei Diritti dell.uomo. Con i loro continui attentati hanno a lungo tenuto in scacco il governo collaborazionista che, attraverso la propaganda, li ha trasformati in .armata del crimine., appunto. E tutto questo
ci racconta il film, due ore e mezza in cui seguiamo il gruppo di partigiani
comunisti attraverso le loro azioni di sabotaggio, la loro passione politica,
il loro desiderio di giustizia, fino al tragico epilogo: la condanna a morte nel febbraio del .44 di ventidue uomini e una donna.
Figlio di immigrati armeni e con un lungo passato di militanza nel partito comunista francese, Robert Guédiguian è arrivato a questa pellicola dopo aver raccontato le trasformazioni della classe operaia ( .Rouge midi. , .Marius et Janette., .A l.attaque.) dal punto di vista privilegiato della sua Marsiglia.
In particolare l.Estaque, il quartiere proletario e multietnico della città del sud della Francia. L.approdo a questo soggetto dedicato alla resistenza degli immigrati può apparire, dunque, naturale. Soprattutto in questa fase della nostra storia.
R. Sì. Credo che la cosa più grave che ci stia accadendo è che i fili si siano rotti. Da 25 o 30 anni è avvenuta una grave frattura con quelle che sono state le generazioni delle lotte e della contro cultura. Oggi le persone sono disorientate. Senza dubbio la conseguenza più grave dell.indebolimento progressivo del Partito comunista francese, è la scomparsa del .contro- modello, la formazione di una coscienza di classe nei quartieri, nelle fabbriche. Per scherzare dico che .L.armée du crime è un esempio di cinema nazional popolare perché concentra cultura, leggenda, bei personaggi storici.E non ho problemi a dichiarare che il mio punto di partenza è anche pedagogico.
D. E divulgativo. Raccontare un fatto storico ma puntando sull.umanità dei personaggi?
R. Perché no? Questo ci rende i protagonisti più vicini. Il film, infatti, vuole mostrare come i giovani del gruppo Manouchian entrano nella resistenza, le loro motivazioni, le loro spinte. Si tratta di ragazzi giovanissimi, spesso hanno meno di 20 anni. Ma vogliono reagire perché non sopportano più quello che sta accadendo, sono indignati. Così cominciano con piccole azioni di sabotaggio, comunque pericolose nella Francia occupata. Fino ad arrivare agli attentati contro i nazisti, spinti dall.idea di libertà, dall.idea che per loro, immigrati, rappresenta la Francia: il paese dei diritti dell.uomo. Sono spinti all.azione, dunque, dai principi universali che sono al di sopra delle leggi.
D. C.è dunque un riferimento al presente?
R. Beh, mi sono detto che bisognava portare questi giovani verso qualcosa di contemporaneo, facendoli agire nei confronti di questioni che attraversano le epoche: Qual è la nostra capacità di indignazione? A cosa ci opponiamo oggi?
D. L.altro tema forte del film è anche quello della propaganda di regime.
Come strumentalizza, per esempio, il tema degli immigrati.
R. Certamente. Vediamo nel film come questi partigiani immigrati vengano presentati come l'armata del crimine. proprio a dimostrazione di come l'opinione pubblica sia sempre stata manipolata. E come sia facile mentire sull.
immigrazione. Sono metodi di disinformazione in vigore ancora oggi.
17 maggio 2009Segnala ad un amico Stampa l'articolo
G.C
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