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''Golden Apricot'', festival del Cinema di Yerevan (Armenia), si inaugura con la presidenza di A. Egoian
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http://www.lanotiziaguidizzolo.com/arte.htm
Conoscere l'Armenia Paese antico e nuovo “Forse la fierezza, l’amore alla libertà e l’attaccamento all’identità nazionale del popolo armeno si radicano nella scelta dell’imperatore Adriano (II sec.). Con lui l’età delle conquiste si chiuse e si avviò quella del consolidamento delle conquiste. Fece dell’Armenia uno Stato vassallo anzichè assoggettarla direttamente a Roma, con rischio di nuovi turbolenti confini da difendere. Tappa successiva la conversione al Cristianesimo. Gli Armeni hanno accolto il Cristianesimo intorno al 301, grazie a San Gregorio l’Illuminatore. Gregorio, ricevuto il battesimo, convertì alla fede il re Tiridate, questi proclamò il Cristianesimo religione di Stato. Gregorio, di famiglia nobile, era un laico e solo più tardi si fece monaco. Da allora il legame con Roma non si è mai interrotto. La chiesa cattedrale a Yerevan costruita per i 1700 anni di Cristianesimo fu inaugurata da Giovanni Paolo II nel 2001. L’Armenia è un Paese piccolo, circa 3.500.000 abitanti, non fa notizia nei media e neppure nel turismo internazionale.
Gli armeni, agricoltori, artigiani o commercianti, conservano uno speciale alfabeto e costumi tradizionali. L’Armenia faceva parte dell’Impero ottomano e al dissolversi di questo fu contesa da Russia e Turchia.
Ex Repubblica Sovietica, circa 30.000 kmq, è indipendente dal 1991, mentre una vasta estensione di territtorio appartiene alla Turchia. La Chiesa armena ha un proprio rito, le parrocchie fanno capo a monasteri e i sacerdoti sono monaci, sposati e non. Terra contesa l’Armenia fu vittima del primo genocidio del XX secolo, l’annientamento di un gruppo etnico da parte dell’Impero Turco. La persecuzione degli Armeni Cristiani raggiunse l’apice nel 1915-1918, ad opera dei “Giovani turchi”, il partito di Kemel Mustafà, detto Ataturk, cioè padre della Patria, la repubblica laicista fondata nel 1911. Del genocidio armeno la comunità internazionale parla timidamente, gli armeni, il 24 aprile, Giornata della Memoria, ricordano ogni anno circa un milione e mezzo di morti. Non bastasse, seguirono i 70 anni di scristianizzazione sotto l’Unione Sovietica. La Russia, a prescindere da aspetti religiosi e politici, aveva almeno assicurato il lavoro. L’acqua per irrigare non manca. Ma gli impianti industriali sovietici sono ormai arrugginiti, funzionano a singhiozzo, un giorno sì e tre no. Difficile rialzarsi. Con la caduta dell’URSS nel 1991 il Paese si scoprì nuovamente solo. Lento dunque il decollo industriale, l’economia è concentrata sull’agricoltura di piccola scala, ora bisognosa di investimenti e di innovazione. Eppure la gente è serena, cordiale, nelle regioni più prospere come in quelle più povere.
In estate a Yerevan, la capitale, si inaugura il Festival dell’Albicocca d’Oro, frutti di tutte le sfumature dell’arancio e del rosso, squisiti e dolcissimi, che le donne della campagna vendono sui marciapiedi traboccanti da ceste, cestini, sporte. Buona la cucina, buono il vino, ottimo il Cognac.
Churcill, lo statista inglese, se ne provvedeva una buona scorta. Simbolo dell’Armenia è il monte Ararat, la vetta di oltre 5.000 metri, dove si posò, secondo la leggenda, l’Arca di Noè.
In ogni casa una foto o un dipinto del Monte Sacro, seppure oggi si trova entro i confini Turchi. Altro simbolo dell’Armenia è la croce fiorita. Presente ovunque nei monasteri, nelle chiese, nei cimiteri. E’ simbolo di vita e risale all’epoca precristiana, ornata dal melograno, da racemi di vite, mentre il corpo di Gesù crocefisso ne completerà il significato. Molti i motivi per visitare l’Armenia.
Sagra di albicocca in italia
http://www.rotundamaris.net/index.php?view=details&id=1%3Aalbicocca&option=com_eventlist&Itemid=133
Approfondimento sull'albicocca (origini, particolarità):
Romaethnica.com - prima parte - seconda parte
Vahè
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