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01 01 2009 - Chiesa trasformata in moschea» Nel mirino il Comune di Istanbul
DA I STANBUL MARTA OTTAVIANI
raccio di ferro in Turchia fra il Comune di Istan­bul e Milliyet , uno dei maggiori quotidiani del Paese. L’accusa è pesante. Secondo
Milliyet l’amministrazione co­munale, guidata dal “Partito per la giustizia e lo sviluppo”, di o­rientamento islamico-modera­to e tendenzialmente filo-euro­peo, avrebbe intrapreso una se­rie di lavori di ristrutturazione sulla Chiesa di San Demetrio a Silivri, alle porte di Istanbul, per trasformarla in moschea. Nonostante le smentite del sindaco, Kadir Topbas, la polemica ri­mane. Il quotidiano Milliyet infatti af­ferma che è già stato costruito anche il minareto. La Chiesa di San Dimetrio ri­sale al 1850 e veniva utilizzata dai gre­co- ortodossi e anche dagli armeni, piut­tosto numerosi nella zona e oggi com­pletamente scomparsi in seguito allo scambio di popolazioni del 1923. Dopo la sua chiusura, è stata lasciata al de­grado per decenni. Così tanto che, se­condo
Milliyet , i lavori di riqualificazio­ne sarebbero molto onerosi. Il Comune per alleggerire la sua posizione ha det­to che, dopo il suo utilizzo come depo­sito, negli anni Sessanta l’edificio era già stato adibito al culto musulmano.
L’ex chiesa sorge a pochi metri da un’al­tra moschea e in molti si chiedono che bisogno ci fosse di aprire un altro luo­go di culto così vicino. Cauto il com­mento del Patriarcato Ecumenico di Co­stantinopoli, secondo cui il cambio di destinazione rientra nei parametri del Trattato di Losanna.

G.C.

 
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