|
|
Zatik
consiglia: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Iniziativa
Culturale: |
|
|
|
|
|
SPOLETO, Galleria Civica d'Arte Moderna,
|
Spoleto - Arte, 20 Settembre 2009 alle 18:04:37Inaugurata la mostra dedicata ad Anselmo Francesconi La famiglia dell'artista ha donato la scultura “L’altro” alla Galleria Civica d’Arte Moderna Si è inaugurata sabato 19 settembre nelle Sale espositive della Galleria d'Arte Moderna a Spoleto (Pg) la mostra "Anselmo", evento a cura di Martina Corgnati che ricostruisce attraverso più di settanta opere le fasi del complesso percorso artistico di Anselmo Francesconi (1921 - 2004). In occasione della mostra, che proseguirà fino al 18 ottobre 2009, Armen Garaberdian, in rappresentanza della famiglia dell'artista, ha annunciato all'assessore alla cultura VincenzoCerami la volontà di donare una scultura in bronzo dal titolo "L'Altro" che andrà ad arricchire la collezione della Galleria Civica d'Arte Moderna di palazzo Collicola.
"Anselmo Francesconi è stato un grande artista - ha spiegato Martina Corgnati - la cui opera entra a pieno titolo nella storia dell'arte accanto ai più grandi scultori del Novecento, anche se è stato fino ad oggi conosciuto più all'estero che in Italia: questa mostra vuole contribuire alla riscoperta della
sua personalità di altissimo profilo dimostrando che è possibile entrare nella storia senza essere passati necessariamente per una dimensione fashion, alla moda". In effetti Anselmo, fu un artista slegato da qualsiasi schema e stile, difficilmente inquadrabile in una corrente. Ma le sue opere furono apprezzate a livello internazionale e sono state esposte in importanti sedi museali pubbliche e private, in Italia e all'estero come a New York, Londra, Parigi, Losanna, Ginevra e eheran.
Personaggio di grande vitalità, nato a Lugo di Ravenna da famiglia contadina, per Anselmo l'arte non costituì una scelta ispirata dal suo ambiente ma, come diceva egli stesso, aveva rappresentato una vera "tegola in testa". Da subito si dovette confrontare con l'opposizione del padre. Ciò nonostante, frequenta il Liceo Artistico di Ravenna dove si diploma. Si iscrive poi all'Accademia di
Belle Arti di Bologna e si laurea nel 1945 malgrado le varie interruzioni dovute alle vicende della guerra. Nello stesso anno parte per Milano dove frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera e si laurea in pittura nel 1947 con Aldo Carpi. Sempre a Brera riprende poi gli studi di scultura con Marino Marini, laureandosi con lode nel 1950."Anselmo Francesconi - continua Martina Corgnati - partecipe di una nutrita generazione che, proprio nel secondo dopoguerra o nella fase immediatamente successiva, venne formandosi nelle aule dell'Accademia di Brera. Anselmo è uno dei talenti più promettenti di quella generazione. Sin da questo primo momento, ancora pienamente formativo, emerge la dicotomia che caratterizzerà tutto il percorso di Anselmo tra scultura praticata e intesa proprio nel suo specifico ma anche pittura, disciplina che per Anselmo non è emplicemente complementare ma è una dimensione autonoma che in diversi momenti della sua vita, soprattutto ell'ultima, lunga fase, durata oltre un ventennio, assorbirà completamente la sua attenzione e il suo profondo, vitale ed autentico bisogno di fare arte che resta la prima e fondamentale ragione di tutto il suo lavoro".
La retrospettiva che a Spoleto sarà visitabile fino al 18 ottobre 2009, presenta circa settanta lavori dell'artista che verso la metà degli anni Cinquanta attraversa una fase di incisiva e drammatica metamorfosi: da una compostezza ancora classicheggiante a un sottile e irresistibile corrugarsi delle masse in una deformazione gestuale ed espressionistica sempre più accentuata, a un disinteresse ogni giorno più spiccato per la "correttezza" naturalistica, a una sintesi formale dirompente e non priva di veri e propri slanci simbolici.Infine, verso lo scadere del decennio, la composizione si apre attraverso vere e proprie fratture plastiche che scardinano la sintassi di piani e superfici in una liberissima e ammirabile "prova di forza" con lo spazio, in cui si respira sempre l'afflato mitico ed epico da cui l'artista è partito.Che si tratti della figura delicata di una madre con un bambino o delle
membra adagiate della splendida Amazzone del 1956, così carica di sensualità, tutta l'opera di Anselmo è espressione di un'alta sensibilità e di un talento molto apprezzati a livello internazionale. La mostra si pone come punto fermo per una ricostruzione critica della figura di Anselmo, artista slegato da qualsiasi schema e stile che trova nella scultura la sua espressione più alta. Sue opere sono state esposte in importanti sedi museali pubbliche e private, in Italia e all'estero come a New York, Londra, Parigi, Losanna, Ginevra e Teheran.
Cenni biografici - Anselmo Francesconi 1921 – 2004
Nato a Lugo di Ravenna, frequenta, contro il volere paterno, il Liceo Artistico e si iscrive ll'Accademia di Belle Arti di Bologna dove si laurea nel 1945. Nello stesso anno parte per Milano, e requenta l'Accademia di Belle Arti di Brera dove si laurea in pittura con Aldo Carpi. Sempre a rera iprende gli studi di scultura con Marino Marini, laureandosi con lode nel 1950. Non avendo il ostegno materiale e morale della famiglia, si mantiene in quegli anni lavorando e sfruttando le numerose borse di studio e le vincite dei premi ai quali partecipa. Infatti grazie a una borsa vinta per o studio della scultura iberica parte per la Spagna per poi stabilirsi a Parigi dal 1951.
In seguito a un viaggio in Sicilia visita le isole Eolie che saranno determinanti per la sua creatività: al 1955 in poi, infatti, vivrà tra Parigi e Panarea creando prevalentemente opere scultoree. Tra il '59 e il '62 dà vita a una intensa produzione di disegni e di schizzi che verranno tradotti in scultura negli anni ‘80 con la realizzazione della "Selva" e delle grandi "Identità" (persone-alberi-animali di tre/quattro metri).Nel decennio tra il '54 e il ‘64 tiene importanti mostre a New York, Parigi e Ginevra, ottenendo un grande successo di critica e di pubblico. Nel 1965 è a Teheran invitato a partecipare ad una mostra internazionale di pittura in commemorazione del genocidio degli Armeni: per l'occasione Maurice Pianzola, direttore del Museo d'Arte e di Storia di Ginevra, espone le opere di Anselmo intitolate "Il Massacro" e presenta il catalogo con Marco Valsecchi e Matta.
Successivamente Anselmo si dedica ad un altro ciclo pittorico che René Berger, direttore del Museo Cantonale di Belle Arti di Losanna chiamerà "Telantropo". Nel 1979 lo stesso Berger inviterà nselmo ad esporre nella prestigiosa sede svizzera. "Telantropo" sta a indicare un uomo che ha perduto la propria integrità, che si allontana da se stesso e che in tale alienazione diventa un robot. In seguito in Svizzera realizza le vetrate della chiesa di Grangette e, più tardi, le pitture murali della chiesa di Chapelle Sur Oron. Fino alla metà degli anni '80 prosegue l'attività espositiva con una prevalenza di mostre di pittura incentrate sui "cicli" quali: "Le porte, "Le Maschere", i "Baccanali" e Dinamici". Nel 1988 espone a Ravenna e al Museo di Bulle in Svizzera una esaustiva mostra antologica accompagnata da un catalogo con testo critico di Giorgio Seveso. Nel 1998 la Scoletta della Cattedrale di Padova e l'Europa Zentrum di Meissen in Germania espongono "Il Massacro".
Dal 1996 al 2004 Anselmo ha vissuto e lavorato a Milano.
Anselmo a cura di Martina Corgnati SPOLETO, Galleria Civica d'Arte Moderna, Palazzo Collicola (via Loreto Vittori, 11) 19 settembre - 18 ottobre 2009 Orari: 10:30-13:00 / 16:00-19:00 Chiuso il martedì Ingresso libero
G.C
|
|
|
|
|