|
|
Zatik
consiglia: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Iniziativa
Culturale: |
|
|
|
|
|
050202 in Italia “ci sono 18 milioni di quasi poveri”?
|
Gli orfani di Prodi, quelli dell'Eurispes da lui lasciata dopo essere stato tanto criticato in tutta Europa da rischiare l'incriminazione, colpiscono ancora...
Il quasi auto-gol dell’Eurispes, che afferma che in Italia “ci sono 18 milioni di quasi poveri”. Un’altra bufala
L’Eurispes ha preparato un rapporto sull’Italia che più nero non potrebbe essere. E’ stato sintetizzato con una frase ad effetto: “in Italia ci sono 14 milioni di quasi poveri”. Che cosa vuol dire “quasi poveri” nel linguaggio sociologico statistico di questi ricercatori iperpessimisti? Scorrendo la ricerca lo si capisce. Sono in questa condizione di “quasi povertà” le famiglie che non raggiungono un reddito mensile di 3 mila euro. Per vivere in modo decente, infatti, ce ne vorrebbero almeno 3.044. Basterebbe dire che ce ne vogliono 4.000 e i semipoveri diventerebbero la maggioranza.
La causa di questa situazione disastrosa sarebbe la re-flazione, una formula nuova che significa la somma della recessione (che c’è solo per l’Eurispes) con una “forte inflazione”, che per la verità e per le altre centrali di ricerca, dall’Istat alla Banca d’Italia, è attorno al 2 per cento, perfettamente in linea con il resto d’Europa. Contemporaneamente sono stati diffusi i risultati di una ricerca della Banca d’Italia che certifica come sia cresciuta la massa monetaria circolante insieme alla propensione al risparmio attraverso tutti gli strumenti. Le famiglie italiane, che secondo Eurispes non riescono a sbarcare il lunario, secondo Bankitalia hanno ripreso ad acquistare azioni, rimangono fedeli ai vecchi Bot, e non disdegnano di acquistare titoli ed emissioni obbligazionarie delle amministrazioni pubbliche. Impressioni analoghe escono dalle indagini dell’Eurostat, dell’Isfol, dell’Istat e del Cnel.
Tuttavia l'Eurispes non potrà essere accusata di manipolazione dei dati, proprio perché ha usato l’avverbio onnicomprensivo “quasi” che non è certo scientifico, ma permette ogni licenza e ogni esagerazione. Anni fa un quotidiano di sinistra commentò l’esito di un referendum bocciato spiegando che aveva ottenuto il consenso di “quasi più della metà” degli elettori. Allo stesso modo, e senza mancare di rispetto a nessuno si potrebbe sostenere che le ricerche dell’Eurispes sono quasi serie e che la metodologia che seguono è quasi scientifica.
bisognerà continuare a confrontarsi cooperando .
e.m.
|
|
|
|
|