Gli armeni di Istanbul: «Serve una svolta Ma non basta l'intesa tra i governi"

da Avvenire DA I STANBUL
G li armeni di Istanbul dicono sì al protocollo che Armenia e Turchia firmeranno domani. Gli armeni che vivono nella megalopoli sul Bosforo hanno
sempre teso a rimarcare la differenza di atteggiamento rispetto alla Diaspora, che è formata dal sopravvissuti all.eccidio del 1915 e che è scappata all'estero. Nell.antica Costantinopoli invece si ripongono grandi speranze nella chiusura dell.accordo fra le due nazioni. ' A- prire il confine - spiega Tabita Toparlak, studentessa - può dare nuovo afflato alle relazioni fra i due Paesi'.
'Penso - dice Yuksel Yildiz, anche lui studente - che sarebbe ora di guardare avanti e collocare questa dolorosa pagina del passato in un altro modo'. Non
solo i giovani a guardare con favore questa decisione, anche se, nelle persone più mature, all.entusiasmo si accompagna anche la prudenza. ' Certo che la riapertura del confine è una notizia straordinaria - spiega Vartkes Hergel, che
di anni ne ha 43 - però dal-- l.altra parte penso che sia solo un inizio, per quanto importante, ma temo che i sostenitori dello status quo faranno pressioni
da entrambe le parti per bloccare la iappacificazione fra i due popoli. Io vorrei un giorno passare il confine mano nella mano con il mio amico Shafak.
Adesso non possiamo farlo, spero che lo potranno fare i nostri figli'. ' Io penso che alla fine si riuscirà ad arrivare alla pace - afferma Lyla Aslan, una
signora di 67 anni che non si è mai mossa da I- stanbul - e penso che per raggiungere questo risultato si debba puntare non solo sull.accordo fra i governi ma anche sulla gente. Sono certa che ci sono tante persone dall'altra parte del confine, che vogliono una soluzione del problema almeno quanto noi'.
Più cauta la posizione ufficiale del patriarcato armeno. 'Certamente - ha spiegato al telefono Luiz Bakar, portavoce del Patriarcato - valutiamo molto
positivamente la firma di questo protocollo, e aspettiamo gli sviluppi con fiducia'. Sono circa 70mila gli armeni che vivono a Istanbul, dove hanno le loro chiese e le loro scuole, una quindicina fra elementari, medie e licei.
Marta Ottaviani

G.C