La diaspora armena: «Un.intesa che tradisce la nostra causa»

AVVENIRE - DA I STANBUL
D ire che la Diaspora armena sia contraria alla firma del protocollo fra Ankara ed E- revan è riduttivo. Il presidente della Repubblica Armena, Serzh Sarkissian, è partito negli scorsi giorni in un tour fra Francia e Stati Uniti,dove si trovano i due rami della Diaspora, per consultarsi e avviare ufficialmente, dopo la firma del protocollo, tutte le procedure che dovrebbero portare alla normalizzazione dei rapporti con il Paese della Mezzaluna. A Parigi Sarkissian, che è nato proprio nella capitale francese, è stato accolto al grido di 'traditore' e ha ricevuto un parere molto negativo circa il protocollo. Negli Stati Uniti, a New- York e Los Angeles, è andata anche peggio. In piazza contro la pace con la Turchia sono scese ben 12mila persone, arrivate da tutta la California, che hanno scandito slogan pesanti contro il capo di Stato armeno che andavano dal 'Serzh non ci tradire' a messaggi contro la Turchia e il protocollo. Su internet è nato il sito www. stoptheprotocols.com, che in poche ore ha ricevuto centinaia di adesioni. L'Armenian Revolutionary Federation, che ha fatto mancare il suo sostegno a Sarkissian anche all.interno della maggioranza parlamentare a Erevan, ha organizzato altre manifestazioni di protesta al presidente. Durante i suoi incontri Sarkissian avrebbe dovuto parlare con 65 delegati, solo in 29 sono riusciti a prendere la parola e appena 3 hanno espresso sostegno al protocollo con Ankara. Intanto Asbarez. com ha messo on line un sondaggio effettuato nelle scorse settimane all'interno della Diaspora armena. L.88% degli intervistati si dichiara contrario all.accordo con il Paese della Mezzaluna, il 90% ritiene che l'accordo sarà più utile per la Turchia che per l.Armenia e sempre il 90% si ritiene contrario al fatto che la questione del Nagorno-Karabakh dovrebbe rimanere fuori dal tavolo dei negoziati. Non vanno molto meglio le cose in Armenia. Appena ricevuta la notizia del protocollo, migliaia di giovani universitari si sono recati sulla piazza principale di Erevan per protestare.
(M.Ott.)

G,C