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Turchia, alta tensione in vista del voto del Congresso Usa sui massacri degli armeni da Peace.....
La Commissione Affari Esteri di Washington si appresta a classificare come "genocidio" le stragi di armeni tra il 1915 e il 1917 In Turchia continua a salire la tensione a tre giorni dal voto della commissione Affari Esteri del Congresso statunitense su una risoluzione che classificherebbe come genocidio i massacri degli armeni da parte dell'Impero Ottomano tra il 1915 e il 1917. La Turchia ha sempre negato con fermezza che gli armeni uccisi - almeno un milione e mezzo - siano stati ittime di un genocidio pianificato, sostenendo che sono morti nell'ambito di una guerra civile. Quasi tutti i giornali turchi si occupano della vicenda, riferendo in partciolare della partenza di una delegazione di diplomatici turchi verso Washingotn, con l'obiettivo di fare pressione prima del voto della commissione. Il quotidiano governativo Sabah riferisce che già da settimane sta lavorando in questo senso il nuovo ambasciatore turco negli Usa, Namik Tan. Il Ministero degli Esteri, invece, ammonisce che l'approvazione della risoluzione renderebbe tese le relazioni turco-americane e soprattutto avrebbe un impatto negativo sulla normalizzazione dei rapporti tra Turchia e Armenia. Al contrario il quotidiano laico Radikal osserva che il silenzio prolungato del presidente Obama sulla vicenda è da interpretare come un segnale negativo per Ankara. In discorsi precedenti alla sua elezione, Obama ha affermato di considerare un genocidio i massacri degli armeni. Tuttavia il presidente statunitense ha evitato accuratamente di pronunciare la stessa parola nell'aprile dell'anno scorso, in occasione dell'anniversario dell'inizio delle stragi, definite comunque "una della maggiori atrocità del ventesimo secolo".

v.v

 
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