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17 Marzo 2010- Premier turco avverte: potremmo deportare 100mila armeni
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www.twitter.com/reuters_italia
Il primo ministro della Turchia ha avvertito che potrebbe decidere la deportazione di circa 100mila armeni che vivono in Turchia senza averne la cittadinanza, dopo una risoluzione approvata dal una commissione congressuale Usa e dal Parlamento svedese che definisce genocidio le uccisioni di armeni da parte degli ottomani nel corso della Prima guerra mondiale. Continua a leggere questa notizia
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Nei giorni scorsi, la Turchia ha ritirato gli ambasciatori da Washington e Stoccolma dopo l'approvazione delle due risoluzioni, che non sono vincolanti.
Il governo di Ankara ha anche avvertito che i documenti votati potrebbero avere un impatto negativo sui passi avanti nel fragile processo di riconciliazione tra Turchia e Armenia.
Durante un'intervista col servizio in lingua turca della Bbc realizzata ieri, alla richiesta di esprimersi sulle risoluzioni, il premier Tayyip Erdogan ha detto: "Attualmente sono 170mila gli armeni che vivono nel nostro paese. Solo 70mila sono cittadini turchi, ma noi tolleriamo gli altri 100mila. Se necessario, potrei dover dire a quei 100mila di tornare nel loro paese, perché non sono miei cittadini. Non devo tenerli nel mio paese".
La maggioranza degli armeni in Turchia vivono e lavorano a Istanbul. Molti sono arrivati dopo il terremoto del 1988 e lavorano illegalmente, spedendo a casa le loro rimesse.
Erdogan ha accusato gli esponenti della diaspora armena di essere i responsabili delle risoluzioni approvate all'estero, e ha invitato l'Armenia e altri paesi a non piegarsi alla loro lobby.
"L'Armenia ha un'importante decisione da prendere. Deve liberarsi dal suo attaccamento alla diaspora. Ogni paese che si preoccupa per l'Armenia, in particolare Usa, Francia e Russia, dovrebbe prima di tutto aiutare l'Armenia a liberarsi dall'influenza della diaspora".
La questione dei massacri di armeni è molto sensibile per la Turchia, che ammette l'uccisione di molti cristiani armeni da parte degli ottomani ma respinge con forza la cifra di un milione e mezzo di vittime e che si sia trattato di un genocidio.
La Turchia e l'Armenia si sono accordate nel 2009 per stabilire relazioni diplomatiche e aprire i confini se e quando i rispettivi Parlamenti avranno approvato gli accordi di pace, ma finora non c'è stato alcun voto e i due governi si sono accusati reciprocamente di cercare di modificare il testo.
www.twitter.com/reuters_italia
a 2 ore 47 minuti
H. H.
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