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050723 - Gagosian Gallery Rome. Largo Fontanella Borghese, 19. Roma (centro storico)
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fino al 6.VIII.2005 Ed Ruscha – New Drawings
Roma, Gagosian Gallery
> > Dieci disegni dieci. I lavori recenti di Ed Ruscha esposti con sobrietà in uno spazio tanto storico quanto nascosto nel centro di Roma. Che vale la pena di andare a cercare (prendendo appuntamento)...
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mercoledì 6 luglio 2005
Si è molto parlato negli ultimi tempi dell’apertura di una galleria Gagosian a Roma: la realtà è che, da alcuni mesi esiste un ufficio di rappresentanza del celeberrimo mercante d’arte di origini armene (con base a New York, Beverly Hills e Londra), situato all’interno dello storico Palazzo in Largo di Fontanella Borghese. Spazio perfettamente in grado di ospitare concentrate esposizioni di alcuni degli artisti più noti trattati dal circuito internazionale della galleria.
> La mostra dedicata ad Ed Ruscha rappresenta bene l’accostamento particolarmente misurato alla scena artistica e al mercato italiano adottati da Gagosian. A distanza di un anno appena dall’ottima retrospettiva dedicatagli dal MAXXI per la cura di Paolo Colombo, e in accorta concomitanza al padiglione degli Stati Uniti alla Biennale di Venezia che lo vede protagonista, l’artista californiano (è nato nel 1937 in Nebraska ma si è formato a Los Angeles, dove tuttora vive) torna a Roma per presentare dieci disegni realizzati tra il 2004 e il 2005, esemplari della ricerca grafica e concettuale inconfondibilmente assimilata al suo nome.
> Disposte in un caratteristico formato ‘panavision’ allungato in orizzontale, singole parole o brevissime combinazioni testuali sono tratteggiate con estrema meticolosità e i mezzi espressivi più diversi -dalla penna biro alla polvere da sparo- emergendo dai disegni con un effetto straniante ogni volta inedito, senza che mai la formula artistica alla loro origine dia segni di stanchezza o ripetitività.
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> In particolare, tre disegni della serie The End, incentrati su variazioni della classica epigrafe hollywoodiana, sfruttano in maniera ancora più sottile la suggestione cinematografica delle dimensioni del foglio per avviare un sottile e ironico gioco percettivo.
> Molto è stato scritto sull’uso delle parole nell’arte di Ruscha, ma, come di solito accade, è negli appunti o nelle confessioni più o meno estorte all’artista che si rinvengono gli indizi maggiormente utili per ricostruirne la scena mentale. Da un’intervista risalente al 1973 e riportata in una monografia pubblicata di recente dalla MIT Press (in collaborazione con la Gagosian Gallery), si scopre così l’interesse profondo, fino a divenire tattile e sensoriale, di questo artista inclassificabile e diagonale per il linguaggio: “le parole hanno una temperatura per me. Quando raggiungono un determinato livello e diventano parole roventi, è allora che mi colpiscono. […] Alle volte sogno che se una parola diventa troppo calda e troppo interessante, finisca per svaporare e io non sia più in grado di pensarla o leggerla”.
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> Merita considerare, allora, come l’opera in assoluto più affascinante tra quelle in mostra sia un disegno in cui la parola brucia e letteralmente si consuma, liquefacendosi in un gioco essenziale di nero e bianco come una pellicola che va a fuoco, insieme all’immaginazione di chi la osserva.
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> mostra visitata il 23 giugno 2005
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> Ed Ruscha. New Drawings
> Gagosian Gallery Rome. Largo Fontanella Borghese, 19. Roma (centro storico)
> Dal 4 giugno al 6 agosto 2005. Visita su appuntamento
> Per informazioni: tel. 06-68891372
>
> [exibart
V.V
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