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24.03.2010 Armenia, viaggio tra mito e realtà
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di Eliseo Bertolasi
Gli armeni sono un popolo orgoglioso delle proprie origini e della propria storia. Chiamano se stessi hajer ed il loro paese Hajastan. Il nome originario del paese era Hajq, traducibile come “la terra di Haik” (secondo la leggenda, Haik era un discendente di Noè). Il termine “Armenia” fu coniato poi dai popoli confinanti, ricorda il nome della più potente tribù presente nella regione (gli Armeni, appunto) e deriva da Armenak, un grande condottiero discendente di Haik.
È un paese dai paesaggi di suggestiva bellezza: canyon, vallate, ampi altopiani, dove terreni aridi e brulli si alternano a foreste lussureggianti, ma anche una Terra custode di grandi tesori religiosi. Decine di chiese, sono celate tra le sue vallate ed i suoi boschi, oppure si ergono solitarie su dirupi quasi inaccessibili al visitatore.
L’origine della chiesa armena risale al periodo dell’evangelizzazione apostolica, gli armeni furono il primo popolo a convertirsi al Cristianesimo, quando, nel 301 il re Tiridate III proclamò il cristianesimo religione ufficiale del suo popolo.
In tutto il paese le numerose chiese e monasteri fortificati, risalenti anche a più di mille anni fa, dopo aver resistito a molteplici invasioni (turche, persiane..), rappresentano ora una viva testimonianza del profondo attaccamento del popolo armeno alla fede cristiana. Accanto ad esse, antichi cimiteri con gli splendidi e caratteristici Khachkar, croci scolpite nella pietra ad intrecci fantasiosi e sempre diversi.
Il profilo di questi monasteri, armonizzandosi col paesaggio circostante, crea un’insieme di rara bellezza, per citarne alcuni: il monastero di Geghard, la più antica delle chiese rupestri, così chiamato dal nome della lancia che trafisse il costato di Cristo, il monastero di Khor Virap, famoso luogo di pellegrinaggio che si trova ai piedi del monte biblico Ararat, la chiesa di Hovhannavank costruita quasi in bilico su una gola vertiginosa.
Notevole anche il complesso religioso di Noravank considerato un capolavoro dell’architettura medievale armena, sia per le soluzioni architettoniche, sia per la sua posizione suggestiva a ridosso di una parete rocciosa color rosa-mattone, la bellissima chiesa di Hayravank situata su un promontorio dal quale si gode di una straordinaria vista del lago Sevan, il monastero di Tatev nel sud del paese, nel X secolo sede di una scuola miniaturistica e di una famosa università.
Sempre nel sud del paese è possibile visitare l’osservatorio astronomico di epoca preistorica di Karaunch, costituito da 204 blocchi di basalto, alcuni forati e allineati alle stelle. Il sito risalirebbe al 3000 a. C. e tuttora è oggetto di studi.
Il turista che si reca in Armenia, ha la sensazione di sentirsi “ospite”.
Camminando tra le affollate strade di Erevan, la capitale, si percepisce questo
calore, questa ospitalità soprattutto tra le pittoresche vie del centro, in Piazza della Repubblica o nei pressi dell’Operà, dove è tutto un susseguirsi di parchi e laghetti circondati da piccoli bar all’aperto, tra i quali, gli abitanti amano quietamente trascorrere le loro serate estive in compagnia di famigliari e amici, degustando il loro famoso cognac o il loro vino dal tipico gusto intenso.
G.C
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