Zatik consiglia:
Iniziativa Culturale:

 

 

1 Apr. 2001 - Turchia, la Merkel fa muro
Mercoledì 31 Marzo 2010 23:00
di Emanuela Pessina
BERLINO. Il Premier turco Ecep Tayyp Erdogan ha proposto l'istituzione di scuole superiori e università in lingua turca su suolo tedesco, ma Angela Merkel, in visita ufficiale ad Ankara proprio in questi giorni, ha respinto categoricamente l'idea. Per la Cancelliera, il rischio è quello di rendere ancora più difficile il processo di integrazione dei turchi in Germania. Un rifiuto, tuttavia, che sembra allontanare ulteriormente la penisola anatolica dal Vecchio Continente, e si va a inserire in una situazione già di per se' molto incerta.

A determinare l.atteggiamento intransigente di Angela Merkel è anche il recente convegno organizzato da Erdogan con i parlamentari stranieri di origine turca, ai quali il primo ministro ha suggerito di non esagerare con l'integrazione e di tutelare gli interessi di Ankara nei Paesi dove vivono. Un convegno che ha ricevuto forti critiche in Germania, dove vivono quasi tre milioni e mezzo di turchi. La Germania ha però scuole tedesche in Turchia.

La questione delle scuole in lingua turca, infatti, non è che un piccolo assaggio dei nodi che la Cancelliera e il premier turco si troveranno ad
affrontare. Il piatto forte è l'entrata della Turchia in Europa, una questione tanto delicata quanto attuale. Candidata ufficialmente alla EU dal 1999, la
Turchia coltiva da parecchio tempo l'ambizione di diventare Paese "europeo" a tutti gli effetti. Anche gli Stati Uniti, già dai tempi dell'amministrazione di
George W. Bush Jr., vedono di buon occhio questo passaggio e non mancano di fare pressione in questo senso: vicina all'Iraq e agli stati arabi, una Turchia
comunitaria garantirebbe un ottimo margine di terra franca per gli interessi degli Stati Uniti in Medio Oriente.

Per l'Europa, tuttavia, la questione turca risulta ancora controversa. A gennaio, in occasione della sua visita ufficiale a Istanbul, il vice cancelliere tedesco, Guido Westerwelle, aveva promesso negoziati bilaterali "fair", dimostrandosi favorevole ad una Turchia tutta europea. Un volume d'affari di oltre 25 miliardi di Euro, così come la presenza di oltre quattromila aziende tedesche su suolo turco, basterebbero, per il vicecancelliere liberale, a dimostrare la stabilità dei rapporti tra i due Paesi e l'ammissibilità del Paese anatolico alla EU. Il partito di Angela Merkel non è della stessa opinione: sì alla Turchia in Europa, ma solo quando adempirà effettivamente ai criteri di ammissione. Per i democratici tedeschi, l'attuale crisi greca non lascia spazio a eventuali errori e insegna una prudenza pignola e intransigente.

Ma la quérelle anatolica va oltre il semplice ambito economico. Un elemento importante di differenziazione tra Berlino e Ankara rimane la posizione della
Turchia nei confronti del programma atomico dell'Iran per l'arricchimento dell'uranio: tutto l'Occidente grida alle sanzioni, ma la Turchia - come Russia
e Cina - si dimostra apertamente contraria. E, ancora, la questione degli armeni: Erdogan continua a negare il genocidio degli armeni da parte dell'impero Ottomano a inizio secolo.

A questo proposito, il Premier ha rinnovanto la minaccia per i 10mila armeni che vivono illegalmente in Turchia: "Fino a oggi non abbiamo preso in
considerazione l'espulsione, ma se la diaspora continua a fare pressione, potremmoo arrivarci". Il suo negazionismo è considerato reato dalla maggior parte degli Stati occidentali. Angela Merkel non mancherà di riflettere anche questi temi, decisamente scottanti.

Dulcis in fundo, la percentuale dei musulmani in Turchia supera il 95 percento della popolazione totale: prima di accettarla nel suo circolo elitario, il Vecchio Continente non può fare a meno diguardarsi allo specchio e chiedersi se è pronto a un tale passo. L.Europa è davvero disposta a metterci in discussione fino a questo punto? Il dato tedesco indicherebbe la cosa come possibile: tre milioni di turchi presenti in Germania, da generazioni, ormai, convivono con i tedeschi. Magari in maniera non sempre idilliaca ma, sicuramente, costruttiva. E nonostante i 25 miliardi di euro che, ogni anno, vengono investiti negli scambi tra Germania e Turchia.


G.C

 
Il sito Zatik.com è curato dall'Arch. Vahé Vartanian e dal Dott. Enzo Mainardi;
© Zatik - Powered by Akmé S.r.l.