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Università di Bologna---Mostra "Armenia terra sacra"þ
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UNIVERSITA': BOLOGNA, CENTRO STUDI BRASILIANO E STUDENTI ARMENI
(AGI) - Bologna, 16 apr. - Un centro di studi brasiliani e nuovi studenti dall'Armenia. Sono le novita' a cui punta l'Universita'di Bologna, emerse nel corso di due incontri tra il Rettore Ivano Dionigi, e gli ambasciatori del Brasile, Jose'Viegas Filho, e della Repubblica d'Armenia, Ruben Karapetian, quest'ultimo per la prima volta in visita a Bologna. Il centro brasiliano, obiettivo finale dell'accordo siglato oggi, fungera' da riferimento per gli studenti brasiliani dell'ateneo (con speciale attenzione per le discipline umanistico-letterarie, le relazioni internazionali, l'economia e le energie rinnovabili), promuovera' l'insegnamento della lingua portoghese, agira' come fulcro per lo sviluppo della cooperazione tra Bologna e le universita' brasiliane, a partire da quelle gia' partner, e favorira' la mobilita' dei ricercatori tra Europa e Brasile come polo di una rete europea di studi brasiliani. Nell'attesa della sua nascita, sara' creato uno "spazio istituzionale" gestito in comune da ambasciata ed ateneo. Attualmente sono almeno 13 le universita' brasiliane che cooperano nell'ambito di accordi quadro o di settore con l'Alma Mater, e circa 80 i progetti comuni di ricerca gia' in corso o in via di definizione con il coinvolgimento di oltre 150 ricercatori. Nell'ultimo decennio gli studenti brasiliani iscritti ai corsi di laurea triennale o magistrale sono stati piu' di 500, mentre il programma di mobilita' "Overseas" consente ogni anno ad una media di circa 30 studenti italiani di trascorre periodi di studio in Brasile.
L'ambiaciatore brasiliano, oltre al Rettore, ha incontrato anche 40 docenti impegnati in progetti scientifici e di collaborazione con universita' e centri di ricerca brasiliani.
Nel pomeriggio ha poi tenuto una lezione magistrale sulla situazione economica e l'attuale quadro politico in Brasile.
Nell'incontro con l'ambasciatore armeno, si e' discusso di un possibile scambio di stuidenti con l'universita' statale di Yerevan, con cui dall'88 l'ateneo bolognese ha stipulato una convenzione per lo scambio di docenti. L'Alma Mater e' stata il primo ateneo italiano ad istituire nel 1973 una cattedra di armenistica, affidata da allora alla prof. Gabriella Uluhogian, impegnata tra l'altro nello studio degli ammirevoli manoscritti armeni miniati conservati nella biblioteca universitaria di Palazzo Poggi insieme ad una monumentale carta geografica dell'Armenia di 3,5 metri per 1,2, risalente al XVII secolo.
(AGI) Ari
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La terra sacra d’Armenia
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(M.P.C.) "È squisito per il mio spirito tuffarmi nell'onda luminosa di azzurro, naufragare - se necessario - nei fuochi celesti; conoscere nuove stelle, l'antica patria perduta, da dove la mia anima caduta piange ancora la nostalgia del cielo". Sono i versi di Daniel Varujan, tratti da "Notte sull'aia", ad accogliere, nelle Scuderie di palazzo Morioni, i visitatori della mostra "Armenia terra sacra". Una sequenza suggestiva di foto scattate da Graziella Vigo: paesaggi, monasteri, riti, croci, volti, gesti che narrano di sofferenza, persecuzione, morte, ma anche di resurrezione di un popolo che ha saputo affrontare il proprio tragico destino con dignità e coraggio.
«Sono passati 95 anni da quella terribile tragedia del 1915 e coltivare la memoria - ha osservato il vicesindaco Ivo Rossi - è essenziale per guardare al futuro e prevenire il male». Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Vartan Giacomelli, presidente dell'Associzione Italia-Armenia, e dell'ambasciatore della Repubblica d'Armenia in Italia Rouben Karapetian. Quest'ultimo ha ringraziato l'amministrazione comunale per la sensibilità dimostrata nell'ospitare la mostra in occasione della commemorazione del genocidio armeno, "la pagina più amara e tragica della nostra storia" e si è congratulato con l'autrice delle immagini, "che rievocano non solo il passato, ma anche il futuro di un popolo, riempiendoci di speranza".
«L'incontro con quel paese straordinario, che non conoscevo - ha osservato Graziella Vigo - ha segnato la mia vita. Di quella terra ho ripreso tutti gli aspetti più suggestivi. Anche il melograno, simbolo dell'Armenia: 365 chicchi, uno al giorno, per sopravvivere». La mostra resterà aperta fino al 4 maggio: tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, chiusa sabato primo maggio.
(Venerdì 16 Aprile 2010)
consapostolici.roma@tiscali.it
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