Cipro Nord, vince Eroglu: riunificazione ed Ue a rischio per la Turchia

Lunedì 19 aprile 2010
La Repubblica turca di Cipro Nord ha scelto domenica scorsa (18 aprile ndr) il suo nuovo presidente: il nazionalista di destra Dervish Eroglu, con il 50,39% delle preferenze, ha vinto sul presidente uscente, il socialista Mehmet Ali Talat, fermatosi al 42,84%. Una vittoria, quella del 72enne Eroglu che si teme possa compromettere il processo di riunificazione tra la parte turca di Cipro e quella greca e quindi anche l'entrata nell'Unione europea da parte della
Turchia.

La riunificazione dell'isola, infatti, è da sempre materia di discussione e divisione degli stati europei sul coinvolgimento a tutti gli effetti della
Turchia nella Ue. Alle problematiche che ostacolano l'ingresso in Europa del paese governato da Erdogan - il pericolo del fondamentalismo islamico, il mancato riconoscimento della responsabilità turca nel genocidio armeno, la forte instabilità sociale interna - si aggiunge anche la questione ancora
irrisolta di Cipro.

Il neo presidente della RTCN, infatti, non è favorevole alla riunificazione dell'isola - divisa nel 1974 in seguito ad un intervento militare turco - su base federale e bizonale come Talat, ma vuole una divisione di Cipro in due Stati confederati. Da sempre motivo di attrito tra Grecia e Turchia fino a quando due anni fa iniziarono i negoziati di pace sotto l'elgida dell'Onu tra il presidente greco-cipriota Christofias e l'ormai ex presidente turco-cipriotaTalat, la Repubblica di Cipro - di etnia greca e Paese membro dell'Ue - e la Repubblica Turca di Cipro Nord, riconosciuta solo dalla Turchia, sono ancora impantanati in notevoli divergenze.

I greco-ciprioti, infatti, non riconoscono l'enclave turca e hanno sempre sostenuto che opporranno il veto all'ingresso della Turchia nell'Unione europea finché non ci sarà la riunificazione dell'isola. Un bel nodo da sciogliere, quindi, per Ankara.

EMANUELA MEI

G.C