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21 Ap 2010Lettera di Berman che condanna il diniego del Genocidio Armeno
Washington, DC – Howard L. Berman (D-CA), presidente del House Foreign Affairs Committee, questa settimana ha mandato una lettera dalle parole forti ad i suoi colleghi rifiutando quello che lui chiama argomento “moralmente cieco” che rinnega l’indiscutibile evidenza storica del Genocidio degli Armeni.
Qui di sotto il testo della lettera:
Cari Colleghi,
Come forse siete a conoscenza, membri del comitato della Turchia stanno facendo circolare una lettera da firmare al Portavoce Pelosi incitando che la Risoluzione del Genocidio degli Armeni (H. Res.252) recentemente approvata dal Foreign Affairs Committee, non sia portata alla piena Camera per il voto. Gli autori argomentano che l’approvazione del progetto di legge da parte della Camera “danneggerebbe in maniera irrevocabile” la sicurezza nazionale degli U.S., deraglierebbe gli “sforzi in atto” da parte degli Armeni e Turchi nel normalizzare i rapporti, e nuocerebbe l’economia degli U.S. mettendo a rischio l’esportazione Americana ed investimenti in Turchia.
Sono in disaccordo con tanti punti della lettera, ma prendo con particolare forza l’eccezione allo uso della frase “cosi-chiamata “Risoluzione del Genocidio degli Armeni””, che getta dubbi sulla storicita’ del Genocidio degli Armenti. Cosi facendo, vola in faccia al peso schiacciante della incensurabile evidenza storica e la virtuale unanime opinione di scolari del genocidio. Di fatti, l’uomo che ha coniato il termine “genocidio”, Rafael Lemkin, considerava che il massacro degli Armeni della era della Prima Guerra Mondiale costituisse un genocidio, e citava quel genocidio come l’evento che aveva fatto scaturire il suo interesse nel genocidio.

Rifiuto anche i vari argomenti sulla sicurezza nazionale citata dagli oppositori della risoluzione del Genocidio degli Armeni. Credo che le relazioni di sicurezza tra US-Turchia siane fondate sul mutuo interesse e che la Turchia non sia in procinto di scartare gli immensi benefici che deriverebbe da relazioni di sicurezza bilaterale per l’interesse di “punire” gli US per una risoluzione non vincolante, comunque per quanto possa irritarsi da quella risoluzione. Per esempio, rischierebbe la Turchia di perdere informazioni in tempo reale sui movimenti del PKK nel nord del Iraq?. Altamente dubbioso. Inoltre, la storia delle risposte turche al riconoscimento del Genocidio degli Armeni da parte di altri governi e parlamenti suggerisce che cadute negative sarebbero limitate e di breve durata al massimo.
In piuÂ’ io disputo lÂ’argomento che approvando H.Res. 252 questo deraglierebbe i protocolli Turchi-Armeni. Questi protocolli stanno raccogliendo polvere nel parlamento Turco da quando sono stati firmati in Ottobre, e particolarmente, in luce delle pre-condizioni stabilite dal comando Turco ci sono poche probabilitaÂ’ che essi siano ratificati in un prossimo futuro.

In fine, discuto lÂ’asserzione che approvando la risoluzione questo danneggerebbe lÂ’economia degli U.S. Questo affatica la credulitaÂ’ nel credere che la Turchia rifiuterebbe gli investimenti U.S.e fermerebbe gli acquisti dei prodotti U.S. nel caso che la Camera adotti H. Res.252. In un senso piuÂ’ generale, sono profondamente disturbato da questa linea di argomento moralmente cieca, percheÂ’ potrebbe essere usata per giustificare la inazione su qualsiasi numero di diritti umani in giro per il mondo.
Anche se non accetto gli argomenti di quelli che anticipano danni potenziali alla sicurezza nazionale degli U.S. dovesse la Camera approvare la Risoluzione del Genocidio degli Armeni, io rispetto quegli argomenti. CioÂ’ che non posso ne accettare ne rispettare eÂ’ qualsiasi richiesta, diretta o implicita, che uno dei piuÂ’ grandi crimini della storia moderna non sia successo.

Cordialmente,

Howard L. Berman
Presidente
Committee on Foreign Affairs

G.C

 
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