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050725 - Trattato di Losanna: 2000 turchi e 300 curdi lo ricordano Nuova tensione tra Berna e Ankara
LOSANNA - Turchi (2000) e curdi (300) hanno commemorato oggi in due distinte manifestazioni a Losanna l'82mo anniversario dell'omonimo Trattato con cui le grandi potenze europee nel 1923 riconobbero la nuova Repubblica Turca. Le manifestazioni si sono svolte senza incidenti, ma tra Berna e Ankara torna la tensione dopo l'interrogatorio di un politico turco da parte della magistratura zurighese per sospetta violazione della norma antirazzismo.
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> Le autorità del capoluogo vodese avevano autorizzato entrambe le manifestazioni a condizione che i gruppi non venissero a contatto. E così è stato. I curdi, insieme ad armeni e assiri, si sono incontrati nel centro città davanti al Palais de Rumine, proprio laddove il 24 luglio 1923 fu firmato il Trattato di Losanna; i turchi invece a Ouchy vicino all'Hotel Beau-Rivage Palace, dove si svolsero i negoziati che portarono all'accordo.
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> Le manifestazioni si sono svolte sotto stretta ma discreta sorveglianza. La polizia di Losanna, appoggiata dalla cantonale, ha fatto appello ad agenti in vacanza per assicurare il controllo dei due incontri. Queste celebrazioni hanno avuto come sfondo i negoziati di adesione della Turchia all'Unione europea che inizieranno a ottobre. Alcuni nazionalisti turchi temono che lo Stato turco faccia troppe concessioni sulla questione delle minoranze.
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> Circa 300 personalità sono arrivate per l'occasione dalla Turchia. Tra di esse anche il capo del Partito dei lavoratori turchi, Dogu Perincek, nei cui confronti il Ministero pubblico di Winterthur ha avviato un'indagine per aver negato il genocidio armeno del 1915 in una conferenza tenuta venerdì a Glattbrugg (ZH). Il politico ha ripetuto il suo credo, ossia che il genocidio in realtà è una "menzogna degli imperialisti". Con lo slogan "genocidio degli armeni", i parlamenti europei adottano risoluzioni che mirano all'abolizione dello Stato nazionale turco, ha esclamato. Un'affermazione che violerebbe la norma antirazzismo e che costituirebbe un reato per la legislazione elvetica.
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> Nella giornata di sabato Perincek è stato interrogato per due ore dal giudice istruttore di Winterthur. Secondo l'agenzia tedesca "dpa", il ministro degli esteri turco Abdullah Gül ha definito l'interrogatorio "inaccettabile" e assolutamente "contrario al principio della libertà di espressione".

24/07/2005 - 17:00

V.V

 
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