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XXI Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico Pietre sacre d’ArmeniaNazione:
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XXI RASSEGNA INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO
4 ottobre, ore 20.45-23.30, Auditorium Melotti
pubblicato da: Trento Blog in Archeologia,Arte & Cultura,Calendario,Cinema,Film,Rovereto,micro news
Lunedì 4 ottobre ore 20.45-23.30Auditorium MelottiRovereto
XXI Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico
Pietre sacre d’ArmeniaNazione: Italia – Regia: Paolo Chiodarelli
Oltre trecento persone per la mostra del fotografo turco di origine armena Ara Guler a Senigallia
Si è inaugurata sabato 11 settembre alla presenza di oltre 300 persone tra autorità e pubblico, la mostra che Senigallia (Marche – AN), città della fotografia, dedica a Ara Güler, “l'occhio di Istanbul”, il maggiore fotografo turco-armeno vivente e maestro del fotogiornalismo internazionale dagli anni Sessanta.
Occasione unica in Italia dopo le esposizioni di Parigi, Mosca, Atene, la mostra è allestita a Palazzo del Duca e resterà aperta fino al 3 ottobre, tutti i giorni dalle 17 alle 20. L’evento, a cura di Carlo Emanuele Bugatti e Gianni Volpe, è organizzato dal Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia e dall’Assessorato alla Cultura del Comune, con la collaborazione della Mediateca delle Marche e si colloca anche nel quadro delle celebrazioni per onorare Istanbul Capitale Europea della Cultura 2010. Accompagna la mostra un raffinato catalogo curato da Carlo Emanuele Bugatti e Gianni Volpe, edito da Artecom di Roma. La mostra di Senigallia presenta una cinquantina di magnifiche fotografie di grande formato, tutte rigorosamente in bianco e nero, che testimoniano la vita di Istanbul tra il 1950 e il 1975.
Un reportage dedicato soprattutto alla “sua gente”, come ama ripetere lo stesso Ara Güler, ma che offre contemporaneamente un affresco unico della città sul Bosforo, oggi patrimonio dell'umanità Unesco. Gli scatti in mostra sono stati appositamente scelti dall'autore stesso, che per l'occasione, sabato durante l'inaugurazione è stato presente con un collegamento in video-conferenza. Nel movimentato ed emozionante incontro tra la platea senigalliese e il fotografo, si è potuta apprezzare tutta la carica umana ed espressiva di questo protagonista della fotografia del XX secolo attraverso il racconto della lunga esperienza professionale e di vita avventurosa come fotoreporter impegnato.
“Sono stato molto fortunato in tutta la mia carriera – ha raccontato Ara Güler rispondendo alle domande dell'architetto Gianni Volpe - perché ho sempre avuto, nel momento in cui mi sono trovato ad usare la macchina fotografica, incontri e situazioni straordinari”. La mostra di Senigallia ha il pregio anche di far emergere nell'osservazione i tanti collegamenti culturali tra Istanbul e le Marche. Evoca le relazioni antiche tra il porto di Ancona e l’Oriente mediterraneo, l'ospitalità della fiera di Senigallia che accoglieva ospiti provenienti dalle terre d’oltre Adriatico, le narrazioni di Costantinopoli che fecero De Amicis e le “turcherie” tanto care al tempo di Rossini che risuonano nelle musiche del Cigno pesarese. Nelle vie fotografate da Güler si rivedono le vie dei quartieri popolari marchigiani, con i nomi delle lontane città greche e turche e pare di risentire le tante parole, i modi di dire e di fare provenienti da quelle terre che sembrano lontane e sono invece così vicine, specie ora nel sempre più presente contesto euromediterraneo.
“Dell'Italia e delle vostre città che ho più volte visitato – ha continuato Güler sollecitato dalle osservazioni di Volpe in questo senso - ho un ricordo unitario, più che di singoli momenti. Ho il ricordo di una terra e di un popolo molto vicino al mio e che trovo permeato di un sentimento di grande amicizia. Credo che questo sia il maggior piacere collegato al fatto che le mie foto sono oggi esposte in Italia e nella vostra Senigallia”. Quella di Ara Güler è una biografia straordinaria, fatta di un’attività instancabile che lo ha portato ai quattro angoli della terra, con reportage pubblicati sulle maggiori testate europee ed americane del secondo dopoguerra, coronata da prestigiosi riconoscimenti internazionali.
Le sue foto corredano tanti libri dedicati al popolo, all’arte e all’architettura del suo paese e della sua capitale culturale, Istanbul, e fanno da copertina alle opere del premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk. Insignito del Lucie Award alla carriera l'anno scorso (2009) a New York, “Master of Leica” inserito tra i sette migliori fotografi nel mondo dal British Journal of Photography Annual già nel 1961, il fotografo Ara Güler è considerato “l'occhio di Istanbul” per la capacità di cogliere l'anima più intima, vera, intensa e poetica della città. Furono Cartier Bresson e Marc Riboud a incoraggiarlo alla fine degli anni Cinquanta a entrare nell’Agenzia Magnum intraprendendo così la strada internazionale. Famosissimi sono i suoi ritratti di Winston Churchill, Indira Gandhi, Maria Callas, Bertrand Russell, Willy Brandt, Alfred Hitchcock, Imogen Cunningham, Marc Chagall, Salvador Dalí, Pablo Picasso. La mostra curata da Carlo Emanuele Bugatti e Gianni Volpe è promossa dall’Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Senigallia nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Giovani Ri-cercatori di senso” (asse 1 – “Arrivi e Partenze”) siglato con il Ministero della Gioventù e con la Regione Marche-Assessorato alle Politiche Giovanili con la collaborazione della Mediateca delle Marche e del Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia. Info Comune di Senigallia, Assessorato alla Cultura: 071.6629203 o www.senigalliacittadellafotografia.it
G.C
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