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50 anni dell.archistar Mario Botta E quella foto dell’amico parmigiano Uluhogian
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da Repubblica /cronaca di Parma
Da una vecchia immagine, pubblicata sul Corriere della Sera, riaffiora la storia del legame che unisce la prestigiosa firma e l.architetto di Parma Haig Uluhogian: .Invitai io il Mario a progettare il nuovo Piazzale della Pace, da noi troppe rivalità..
di MARCO SEVERO
Certe amicizie se ne stanno a pagina 39, in un cantuccio tra parentesi. Si accontentano di una didascalia sul Corriere della Sera. Sono un filo piccolo che spunta dalla manica di un maglione, basta tirarlo che un.intera trama viene dietro. .Non c.è molto da raccontare, sa. dice Haig Uluhogian all.inizio di una conversazione che andrà avanti . in realtà - per oltre un.ora.
Compagni di studi - Uluhogian è un noto architetto parmigiano, classe 1946 e origini armene. Giorni fa il Corriere ha pubblicato una sua foto accanto a un articolo sull.archistar Mario Botta, .il Mario. come lo chiama lui con un sorriso guascone. L.immagine mostra Botta mentre discute la tesi di laurea, all’università di Venezia nella primavera 1969. Seri, in piedi vicino a tavole tecniche, si riconoscono i maestri dell.architettura italiana: Giuseppe Samonà, Carlo Aymonino, Gian Ugo Polesello, Valentino Pastor, Ignazio Gardella e soprattutto Carlo Scarpa relatore della tesi sia di Uluhogian sia .del Mario..
L’architetto parmigiano fu tra i compagni di studio di Botta, che sabato 25 inaugurerà al Mart di Rovereto una grande retrospettiva sui suoi 50 anni di lavoro: .Architetture 1960-2010.. Uluhogian è in partenza, .rivedrò Mario dopo un anno e mezzo..
Memoria .fotografica. - Sotto la foto del Corriere sta quella dida che è una porta sull.abisso seducente della memoria: .Foto di Haig Uluhogian. si legge.
L.
architetto parmigiano dice che .no niente di che, nessun ricordo particolare.
ma già scalpita e si vede. Sulla scrivania, nel suo studio in zona via Venezia, è pronta una carpetta rossa che straripa di foto. Ci saranno dentro un centinaio di immagini, tutte bellissime. Le scattò lui tra gli anni Sessanta e Settanta, con una Canon vecchia compagna di viaggio. Hanno un formato più
grande del tradizionale, sono in un bianco e nero smagliante. .Mah, a guardarle adesso non mi paiono granché. si ritrae l.architetto, sornione e complice. Tra le altre immagini ecco quella famosa, finita chissà come sul Corriere: .Ne ha un copia anche Mario, si vede che l.ha fornita lui al giornalista. dice Haig.
Le sequenze che precedono e seguono la scena della tesi sono nella carpetta rossa. .Allora Botta non era ancora nessuno ovviamente, eravamo giovani ai primi esperimenti e contenti di essere allievi di grandi firme, a Venezia si andava a mangiare da Menego una bettola vera e propria. si lascia andare
Uluhogian.
Lo champagne griffato - Il genio dei ricordi si concede, sbuca dalla lampada e si stiracchia: .In questa foto . illustra allora l.architetto scegliendo nel mucchio . eravamo con le nostre fidanzate e future mogli io e il Mario, ci trovavamo a Bellinzona nel Canton Ticino dove nacque Botta.. Negli anni Sessanta e poi di seguito .la casa di Mario a Genestrerio fu per noi l.uscio per l.Europa, passavamo di là a far benzina e poi partivamo per lunghi viaggi..Una luce negli occhi e un bell.umorismo innervano il racconto di Uluhogian. Niente da dire sull.amicizia con Botta? Falso, ovvio. .Le faccio vedere una cosa. salta su l.architetto a un certo punto. Torna dopo qualche secondo e in mano stringe una bottiglia .magnum. di champagne brut. Sull.etichetta sta scritto: .Moma. e poi accanto, a penna, i nomi suo e di sua moglie. E. un ricordo del Museo d.arte moderna di San Francisco, un omaggio personalizzato che .un magnate locale fece agli intimi di Botta il giorno in cui il centro venne inaugurato..
Ma la Parma di oggi. - Una curiosa ironia percorre la storia di questa amicizia. La tesi di laurea di Uluhogian, presentata in quella famosa primavera 1969, era uno studio per la riqualificazione di Piazzale della Pace a Parma.
Anni dopo, nel decennio Ottanta, sarà proprio Botta a presentare un primo progetto di rifacimento per l.area della Pilotta. .In un certo senso lo proposi io all.allora sindaco Grossi . rivela Haig - tanto nessun parmigiano avrebbe potuto cimentarsi con un.opera del genere per via dei veti incrociati e delle solite gelosie tra architetti locali.. Ecco, le gelosie un poco provinciali. L’impressione è che Uluhogian sia distante anni luce dal campanilismo .ducale..
Veleggia alto. Le beghe della Parma d.oggi, dove pure i progetti di grandeur urbanistica finiscono sui giornali a giorni alterni, non lo sfiorano neppure.
Lui sorride, placido svia il discorso e ora nessuno lo stacca da quei ricordi universitari. Solo pare di capire che non vada matto per .la Parma di questi tempi che è quella che è.. La sua idea di architettura, a parte Guido Canali .che è il più grande dei nostri., non trova grossi riscontri: .Il gesto, la griffe dell.architetto è un vezzo che non tutti possono permettersi. O sei un genio o è meglio lasciar stare. Io credo . dice sibillino . che il contesto storico e culturale siano la linea guida per la riqualificazione di uno spazio urbano.. Poi basta, che barba. Meglio ripiombare in quel vortice pieno di vita che è la sua carpetta rossa. E poi un treno è in partenza. Lassù a Rovereto c.è .il Mario. che aspetta.
(24 settembre 2010)
G.C
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