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Araràd Khatchikiàn e il fratello Armèn e la loro scuola di addestramento di cani da slitta
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Un sogno che corre sulla neve
Lo sleddog oggi è una realtà anche in Italia. Grazie a due fratelli armeni. E a Mike Bongiorno che li aiutò...
da IL CORRIERE DELLA SERA 27/10/2010
• IL FORUM: «Animali & Dintorni»
Araràd Khatchikiàn e il fratello Armèn e la loro scuola di addestramento di cani da slitta
Un sogno che corre sulla neve
Lo sleddog oggi è una realtà anche in Italia. Grazie a due fratelli armeni. E a Mike Bongiorno che li aiutò...
I fratelli Khatchikiàn sulla cima del Monte Solomon Dome, sulla pista della gara Yukon Quest, in Canada MILANO - «Scivolando sulla neve, spingendo con tutte le mie forze, volo più in là con la fantasia e tutto è in armonia». Canta così Araràd Khatchikiàn in «Bianca», un brano del suo repertorio di cantautore dedicato all’altra passione della sua vita, oltre alla musica: lo sleddog o mushing, la corsa su slitte trainate da cani. Una disciplina che in Italia vede in lui e in suo fratello Armèn i principali esponenti e promotori.
NEL SEGNO DI MIKE - Sono stati loro i primi, nel 1984, a far conoscere nel nostro Paese l’«Iditarod», importante gara per musher che si tiene ogni anno in Alaska, nel mese di marzo, su un percorso di 1860 chilometri. Sempre loro, dieci anni dopo, hanno raggiunto, con otto Alaskan Husky, il cratere centrale dell’Etna, portando lo sleddog a una latitudine mai sfiorata prima nello Stivale. È a loro che si deve la fondazione delle prime scuole italiane di mushing, a Ponte di Legno-Tonale (Bs) e a Tarvisio (Ud). A loro e indirettamente a Mike Bongiorno, racconta Araràd, che il 28 e il 29 ottobre presenterà a Milano e a Bologna il suo nuovo manuale «Sleddog mushing in 20 lezioni». «Tutto è iniziato nel 1983. Scendendo in canoa il corso del fiume Yukon mio fratello Armèn si imbatte in alcuni nativi indiani con dei cani da slitta. Gli parlano dell’“Iditarod”, si mette in testa di parteciparvi. Me lo dice, l’idea è bella, ma mancano i soldi per realizzarla. Li otteniamo grazie a un concorso dello Stock ’84 legato al programma “Superflash” di Mike Bongiorno. Per iscriversi bisognava acquistare una bottiglia di brandy ed esprimere un desiderio; il suo, quello di partecipare all’“Iditarod”, vinse nella categoria “bizzarro” e Mike divenne il nostro più grande sostenitore».
S.M.
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