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testimonianza - Armenia, una terra straordinaria
da AVVENIRE.it 12-11-2010
Ci sono viaggi che non si dimenticano. Così è stato per quello in Armenia, organizzato dall.Associazione Italiana Insegnanti Geografia, con la direzione del professor Gino De Vecchis dell.Università La Sapienza, cui ho partecipato
recentemente. L.impatto culturale ed emozionale con il territorio e la polazione è stato grande; il coinvolgimento spirituale addirittura inesprimibile. Distanze e vicinanze, alterità e fraternità sono state le coordinate quasi permanenti di ogni esperienza vissuta durante il viaggio,forse perché l.Armenia è luogo ove si percepisce, in modo davvero speciale, una tradizione di civiltà complessa e travagliata: da una parte, i segni autentici delle radici del cristianesimo, l.eco ancora presente delle parole evangelizzatrici del nascente monachesimo, di tante creature anonime votate al silenzio e alla meditazione, di Gregorio l.Illuminato che cristianizzò per primo il territorio; dall.altra, gli esiti, ancora tangibili, di eccidi, stermini, guerre atroci, occupazioni. Innumerevoli sono i complessi monastici dichiarati dall.Unesco 'Patrimonio dell.Umanità' e collocati in uno scenario naturalistico eccezionalmente bello, quasi incantato, sopravvissuti all’ingiuria del tempo e alla barbarie dell.invasione straniera. Il biancheggiare delle alte cime dell.Ararat fa da sfondo al meraviglioso paesaggio storico e religioso, che s.impadronisce del nostro cuore, lascia un.impronta epifanica di bellezza, ci svela nella sua luce il profondo significato d.essere creature di Dio, in armonia lì con il suo amore che domina tutt.intorno. Il monachesimo ha per primo intuito il valore eccezionale di tale realtà, naturale e divina insieme, e lo ha scelto e sostanziato nella sua colonizzazione e nella divulgazione del verbo cristiano in questa terra, premessa per le future radici della nostra civiltà europea. Lo spettacolo è pressoché indescrivibile, e trova via via perfetta sintonia con la riflessione di chi, soddisfatto nello spirito e nei sensi, catturato da un.intensa sollecitazione emotiva, è spinto a una meditazione silenziosa che non tarda a mutarsi in esigenza di sincera, autentica fraternità. Molti interrogativi, che quotidianamente ci tormentano ed esigono risposte spesso drammatiche, sembrano naufragare in una dimensione quasi astratta, mentre il pensiero spazia liberamente in un passato tanto remoto da sembrare sogno. Lì si vorrebbe rimanere.
Tutto ciò, e non solo questo, ha reso irripetibile ed unico nel suo genere il viaggio-pellegrinaggio in Armenia, ove generalmente si giunge per lo più inconsapevoli di essere posseduti da una grande esperienza estetica ed etica che, come tale, a volte può segnare definitivamente la nostra vita.
Maria Lucignano, Università Lumsa - Roma

G.C.

 
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