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GUERRA DEL GAS: LA PARTNERSHIP UE ATTIVA TURKMENISTAN ED ARMENIA
Pubblicato in Guerra del gas da matteocazzulani il gennaio 20, 2011
Accelerata la realizzazione di un Gasdotto sul fondale del Mar Caspio. Anche il territorio armeno potrebbe sfuggire dall’egemonia russa
Il percorso di Nabucco e Southstream
Ashgabat fa sul serio. Jerevan ci è tentata. L’alleanza energetica tra Unione Europea, Azerbajdzhan e Turkmenistan ha creato un vero e proprio scossone nella geopolitica dei gasdotti.
Come riportato dall’agenzia IA REGNUM, il Presidente turkmeno, Gurbanguly Berdymukhamedov, ha accelerato la realizzazione del Vostok-Zapad, un gasdotto che collegherà tutti i siti di stoccaggio del Paese all’Azerbajdzhan.
Uno sforzo economico di più di 2 miliardi di Dollari, che Ashgabat intende compiere, per garantire il flusso di 30 miliardi di metri cubi di gas promessi, dal 2015, a Bruxelles.
Lo scorso sabato, 15 Gennaio, il presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha varato con Berdymukhamedov ed il collega azero, Il’kham Alijev, un piano per l’esportazione di oro blu centro asiatico nel Vecchio Continente.
Cruciale, la realizzazione del Corridoio Meridionale: una rete di gasdotti. Tra cui, il più importante, il Nabucco.
Anche l’Armenia con l’Unione Europea
Proprio la conduttura di verdiana memoria rappresenta una tentazione per l’Armenia. Seppur tradizionalmente legata a Mosca, Jerevan starebbe valutando l’ipotesi di aderire ad un progetto che, de facto, contrasta gli interessi energetici del Cremlino.
A comunicarlo, l’esperto del settore, Levon Shyrynjan, che ha illustrato i vantaggi che il suo Paese trarrebbe dal Nabucco.
“Qualunque sarà il suo percorso – ha evidenziato – Jerevan si troverà al centro di un raccordo di gasdotti. Un’occasione da non perdere”.
Lecito ricordare che, con i suoi 3,3 mila chilometri, il Nabucco è il più collegherà l’Azerbajdzhan all’Unione Europea, attraverso Georgia, Turchia, Bulgaria, Ungheria, Romania ed Austria.
Supportato dai Paesi del Consorzio AGRI — Baku, Tbilisi, Bucarest e Budapest — ha un costo di 7,9 miliardi di euro. Con una portata di circa 30 miliardi di metri cubi di gas, la sua entrata in funzione è prevista pr il 2015.
Contraria al progetto, la Russia, determinata nel mantenere l’egemonia nelle forniture di oro blu al Vecchio Continente, anche con la costruzione di nuove infrastrutture, concorrenti al Nabucco.
Difatti, il monopolista di Mosca del Gas, Gazprom, è impegnato, con l’italiana ENI, nella costruzione del Southstream.
Una conduttura che, attraverso il Mar Nero, collegherà il sud della Federazione Russa all’Unione Europea. Passando, con due rami, per Bulgaria, Macedonia, Serbia, Austria verso nord, e Grecia ed Italia verso sud.
Supportato economicamente anche dalle compagnie statali dei Paesi interessati, con l’ausilio della tedesca RWE e della francese Suez-Gaz de France, ha un costo di 25 mila dollari. 63 miliardi di metri cubi la sua portata, in attività dal 2015.

Matteo Cazzulani

G.C

 
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