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3 Marzo è Festa di Vartananz, ore 19,00
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Comunicato della Chiesa Armena d'Italia Il giorno 3 marzo 2011 festa di Vartananz, alle ore 19,00 nella Chiesa Apostolica Armena dei Santi Quaranta Martiri in Via Jommelli 30, a Milano, si festeggiano l'onomastico di Vartan, Khoren, Ardag, Hamayag, Dadjiad, Vahan, Karekin, Arsen, Mamigon, Satenig e tutti i nomi di quelli che non hanno un giorno per festeggiare il loro onomastico.Dopo la cerimonia ci sarà un ricevimento ! nella sala .Hrant Pambakian. sottostante alla Chiesa.Siete tutti invitati a vivere insieme questa festa che segna una tappa importante del cammino spirituale della nostra comunità.A nome della Chiesa Apostolica Armena d'Italia Vi auguriamo cordialmente un Buon Onomastico.
Vardanank e la battaglia di Avarayr 451 d.C.
Giovedì 3 Marzo festa di Vardanank (la battaglia di Avarayr 451 d.C).
Nella storia di ogni nazione ci sono degli eventi che segnano non solo un.epoca ma che contrassegnano anche l.identità di un popolo per i secoli a venire. Tale fu la battaglia di Avarayr per il popolo armeno nell.anno del Signore 451 contro il potente esercito persiano. Una battaglia che pur non avendo avuto un esito felice, tanto per la sconfitta militare quanto per la quantità delle perdite umane, rappresentò non l.atto finale ma l.inizio della resistenza armena all.assimilazione culturale e religiosa tentata dall.impero sassanide che cercava in sistentemente di imporre la religione di Zoroastro a tutti i territori sotto la sua influenza. La sconfitta militare si trasformò, quindi, ben presto in una vittoria morale in quanto il sacrificio, una sorta di .battesimo di sangue,. dei combattenti armeni rivelò chiaramente ai Persiani che gli Armeni non erano disposti a cedere riguardo a ciò che essi consideravano, nelle parole dello storico armeno del V secolo Eliseo, una seconda pelle, ovvero la fede cristiana. Nel 480 d.C. i Persiani sono di fatto costretti a firmare un trattato di pace, il trattato di Nvarsak, che impone condizioni di notevole importanza: un più equo sistema di tassazione e la libertà di culto. La parte armena era rappresentata da Vahan Mamikonyan, nipote dell.eroe e comandante supremo dell.esercito armeno della battaglia di Avarayr ovvero Vardan Mamikonyan. Questo fatto conferma il ruolo fondamentale giocato in questa vicenda storica non solo da Vardan , che oggi ricordiamo qui insieme ai suoi seguaci . i Vardanank . ma dalla sua intera stirpe. I suoi eredi ebbero una parte rilevante nell.organizzare la resistenza all.indomani della battaglia del 451. Altrettanto importante, però, fu la funzione delle donne armene in questa drammatica vicenda. Infatti, all.indomani della battaglia di Avarayr, allorquando la quasi totalità dell.aristocrazia armena era stata uccisa o deportata in Persia o si trovava alla macchia per organizzare la resistenza antipersiana, furono le donne a mantenere vive le tradizioni popolari ed il
culto attraverso la continuità dell.educazione, attraverso la trasmissione ai loro figli, alle future generazioni, dell.intero patrimonio culturale del popolo armeno. Eppure, l.inizio della vicenda poteva lasciar intravedere un percorso differente. I nobili armeni, infatti, invi tati dal sovrano persiano Hazkert a parlamentare intorno all.eventuale accettazione del credo zoroastriano, avevano inizialmente accettato la proposta persiana. Tuttavia, tale accondiscendenza non fu che un modo, sicuramente, per poter far rientro sani e salvi in Armenia e di lì organizzare la resistenza. Ogni dubbio sul da farsi, comunque, fu loro tolto una volta percepito con chiarezza il sentimento popolare. L.intera popolazione, infatti, si sollevò contro il tentativo di imposizione della religione zoroastriana e in modo compatto esplicitò la volontà di rimanere fedele alla confessione cristiana scelta all.incirca un secolo e mezzo prima. Non vi fu, così, altra alternativa che la guerra, che il confronto militare con un esercito tanto più potente ed organizzato. Ma cedere avrebbe significato l.assimilazione, la scomparsa di un.identità di popolo che già condivideva col vicino persiano numerosi a spetti della propria organizzazione sociale e politica, nonché una stretta parentele fra le case regnanti nei due territori.La data di questa battaglia deve quindi segnare e significare non tanto l.orgoglio militare e politico per aver saputo cambiare una sconfitta sul campo in una vittoria morale, ma deve servire a noi Armeni, per noi Armeni, a ricordare la tenacia della fede per la quale ed attraverso la quale il nostro popolo è sopraggiunto fino a questo secolo.
Chiesa Apostolica Armena d'Italia
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