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La storia di Jack Kevorkian è così intensa che anche un film .dalla sua parte.
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Il dottor Morte e quel dibattito aperto Suicidi assistiti
La storia di Jack Kevorkian è così intensa che anche un film .dalla sua parte.
risulta molto contradditorio. Su Sky Cinema 1 è andato in onda You don.t know Jack, film tv della Hbo diretto da Barry Levinson (Rain Man) e interpretato da uno strepitoso Al Pacino, letteralmente trasformatosi in un Jack Kevorkian piegato dalla vecchiaia, dal fanatismo, da dolori forse anche ancestrali. Il film racconta la battaglia del medico americano di origini armene definitosi uno zelota dell.eutanasia. Soprannominato dottor Morte, negli anni Novanta raggiunse l.apice della sua popolarità per via dei suoi suicidi assistiti (circa 130). Dopo aver ripreso su vhs le loro volontà mortali, Kevorkian affidava i pazienti a macchina speciali da lui costruite: erano così gli stessi
malati, sebbene vegliati dal medico, ad azionarle e quindi a uccidersi. Il dottore non aveva così nessuna responsabilità legale per questa dolce morte, sebbene gli venne confiscata la licenza medica. Nel 1998 però Kevorkian sfidò tutti mostrando in tv un filmato in cui lui stesso iniettava la sostanza finale a un paziente. Fu così accusato e condannato per omicidio. Uscì nel 2007
promettendo di non praticare più suicidi assistiti, ma continuò la sua battaglia per la libera scelta tra università e televisione.
L’ssessione
Il film di Levinson opera su una materia controversa per stimolare il dibattito. Pare a tratti un medical drama, ma ovviamente in senso opposto. È poi un film processuale come solo gli americani sanno fare. Così sotto esame non c.è solo l.eutanasia, ma anche i limiti umani contrapposti a quelli legali.
Chi, e per quale fine, può porsi al di sopra delle legge? L.altro snodo è il mistero Jack, come suggerisce il titolo. È un uomo chiuso in se stesso. La sua battaglia si colora di dolorosi eventi passati sia personali (la morte della madre) sia universali (il genocidio degli armeni). La sofferenza è insita in tutto il suo pensiero, e forse per questo l.idea di alleviare il dolore altrui diventa un.ossessione. Non ha dubbi Jack. Anche se certi suoi interventi sono più che controversi, perché alcuni pazienti pare avessero sofferenze dello spirito più che fisiche (e su questo il film sorvola un po....).
sofferenza
Crudo e livido, You don.t know Jack non lascia quasi nulla all.immaginazione.
Così il film rimette in scena le videocassette di Kevorkian alla perfezione, dalle inquadrature alla grana del video. La sofferenza registrata quasi trenta anni fa viene ricostruita e re-impressa su video: un duplicazione disturbante, mai accondiscendente. Inoltre Kevorkian è un uomo senza alcun dubbio. Questo suo zelotismo lo porta a essere un personaggio in cui è difficile immedesimarsi. Per lo spettatore rimane distante. Nessuno conosce Jack, e forse essuno conosce il dolore altrui. You dont. know Jack sposa una tesi ma mette in scena immagini disturbanti e un protagonista distante. E così il dibattito rimane ancora aperto.
Stefania Carini
G.C
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