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Scissioni e scambi. Appunti dall’immaginario armeno.all’incontro con il Dott. Agop Manoukian l
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Milano Armena di Sonia Raule da Il Gionale.it lunedì 23 maggio a Milano Mondadori Duomo
Tommy Cappellini A Milano vi sono piccole comunità di immigrati - tra altre più sguaiate e invasive - che per raccontarle ci vorrebbe la penna di Giorgio Bassani piuttosto che di Pasolini o Walter Siti. La memoria di un passato difficile, se non drammatico, e lo stile di vita che vi si respira, anche nei contesti più poveri, avvicinano queste comunità a una dimensione «tardoborghese » che le mette bene in sintonia con l'anima meneghina. Tra di esse vi è certo l'ebraica, che conta settemila individui, ma pure l'armena, che supera di poco il
migliaio in tutta la Lombardia. L'autrice e conduttrice televisiva Sonia Raule (al sua prima prova narrativa) e l'ingegnere spaziale Vasken Berberian hanno dedicato a quest'ultima un romanzo, Come sabbia nel vento (Sperling & Kupfer, pagg.
520, euro 18,90), che gli autori presenteranno oggi alle 18.30 alla Mondadori Duomo, insieme a Gian Arturo Ferrari, Paolo Kessisoglu, Paolo Mieli e Willy Pasini. Si tratta di un racconto che risolve in poche pagine il genocidio del 1915-16, sui cui molti hanno scritto, e che preferisce concentrarsi sull'Armenia post sovietica, territorio narrativamente poco frequentato. Uno Stato indipendente (dal 1991) ma «caduto in disgrazia» per le conseguenze del terremoto del 1988, per un'economia fragilissima non più sostenuta dall'Urss e per l'annoso conflitto con l'Azerbaijan per il controllo dell'enclave di Nagorno- Karabakh. «Un'indipendenzaci dice Sonia Raulecostata davvero molto cara, come se la Russia avesse voluto in qualche modo castigare l'Armenia, e non solo nell'apparato industriale, che era buono, ma anche nella lingua e nelle
tradizioni». Da tutto questo è in fuga la protagonista del romanzo, Lena Bogossiàn, sbarcata a Milano all'inizio degli anni Novanta e diventata babysitter presso la famiglia di Levón Faradiàn, personaggio di spicco della comunità. In questa casa Lena - il cui nonno era stato salvato da una cuoca turca, in una delle sottotrame più «romanzesche» del libro - conosce Alice, moglie di Levón: amicizia tra donne che si fa presto condivisione di passato, presente e persino futuro (le due si troveranno alle prese con una grave malattia di Alice, oltre che con il suo matrimonio a pezzi). Vi sono nel romanzo ambientazioni che piaceranno ai milanesi che amano fantasticare sugli «interni» cittadini: la Casa Armena di piazza Velasca, un appartamento di 130 metri >quadrati dove, tra l'altro, ogni 24 aprile si ricorda il genocidio, o la Chiesa Apostolica Armena di via Jommelli, dove vengono ce-- lebrate le commoventi liturgie del cristianesimo armeno, con icone, incenso e candele. Ma troverete >pure una straniante, quasi crudele, descrizione del Duomo.
MONDADORI DUOMO
Oggi la presentazione del primo romanzo della conduttrice televisiva IMMIGRATI La prima prova letteraria della conduttrice tv Sonia Raule, realizzata a quattro mani con Vasken Berberian, presentata oggi alla ondadori Duomo, è una storia articolata attorno alla comunità armena milanese e alle sue tradizioni
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CENTRO CULTURALE CIAR CLUB vedi invito allegato
Via Vittorio Emanuele, 53 – COMO
è lieto di invitarLa all’incontro con il
dott. Agop Manoukian
Scissioni e scambi. Appunti dall’immaginario armeno.
Venerdì 27 maggio 2011 alle ore 20.45 presso la Biblioteca Comunale di Como
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’Armenia medita sulla partecipazione 2012, ma l’Azerbaigian apre le porte.
Tiene ancora banco, ed era inevitabile visto il paese che ha vinto il concorso, la vicenda relativa all’Armenia e alla sua partecipazione all’edizione 2012 dell’Eurovision Song Contest, che si terrà a Baku, in casa
dei “nemici storici” dell’Azerbaigian. Rispetto alle voci che sono circolate all’inizio, si apre uno spiraglio relativamente alla presenza dell’Armenia.
I primi ad aprire le braccia al paese erano stati i vincitori Ell & Nikki, i quali avevano chiaramente detto in conferenza stampa di volere in concorso anche gli armeni “perchè il festival è di tutti”.
Di sicuro, l’Azerbaigian non può bandire la partecipazione dell’Armenia nè impedire la messa in onda della loro canzone, anche se nel paese esiste un divieto di diffusione sul territorio azero delle canzoni armene (divieto che vale anche per la televisione, con l’eccezione dell’Eurovision Song Contest, durante il quale più volte il “segnale” televisivo è stato distorto quando si sono esibiti gli armeni ma dove la canzone è sempre andata regolarmente in >onda, per evitare la squalifica).
Ismail Omarov, capo della tv azera, ha confermato che l’Azerbaigian non farà nulla per impedire la partecipazione dell’Armenia: “Ho letto che non vogliono partecipare – ha dichiarato – ma l’Eurovision è un festival che unisce, non che divide. Dunque, se non vorranno partecipare è una scelta loro, da parte
nostra, >se verranno li accoglieremo”. La tv azera ed il Governo hanno garantito la sicurezza della delegazione armena ed è assai probabile che di questo se ne parlerà a giugno, quando si incontreranno a Baku per un vertice trilaterale ministri degli esteri azero, armeno e russo.
La stessa sicurezza è stata garantita e ribadita anche dall’ambasciatore azero nel Regno Unito, interpellato in relazione al fatto che la manifestazione proietterà a Baku anche una bella fetta di fan del mondo omosessuale.
Nonostante infatti il paese abbia eliminato, dal momento del suo ingresso nel Consiglio d’Europa, ogni legge discriminatoria di qualunque tipo (non solo sessuale) si registrano ancora sporadici episodi di violenza da parte della polizia: “Venite senza problemi – ha detto l’ambasciatore ai fan britannici
e non solo – perchè le leggi vi tuteleranno”. Gli analisti politici azeri comunque sono convinti che la presenza della manifestazione sul suolo azero avrà effetti positivi per l’inizio di una politica se non del disgelo, comunque più mite fra i due paesi. Gohar Gasparyan, capo delegazione armeno a Dusseldorf ha comunque detto che l’Armenia farà sapere prossimamente la sua decisione. In questi anni, gli screzi fra
armeni e azeri sono stati notevoli. Eccone un piccolo campionario 2006: L’Armenia debutta nel concorso schierando Andrè, un cantante armeno nato a Stepanakert, capolouogo della regione contesa del Nagorno Karabakh (la regione è di fatto dal 1991 una repubblica autonoma indipendente abitata da una
>popolazione di lingua e cultura armena che per le autorità internazionali è parte dell’Azerbaigian, il quale si è opposto alla decisione presa nel 1985 dal Soviet Supremo di annettere “forzatamente” la regione all’Armenia. La guerra civile è finita non ufficialmente nel 1994, ma le relazioni sono ancora tesissime)
>>2009: Inga & Anush, le rappresentanti dell’Armenia, si presentano su palco con alle loro spalle una gigantografia delle montagne del Nagorno Karabakh:
“Sono le nostre montagne”,dicono le due sorelle 2009: Ictimai TV distorce il segnale mentre si esibiscono le cantanti armene e non trasmette il numero di telefono ed il codice a loro associato per votarle. Durante la erata finale, Sirusho, delegata ad annunciare i voti armeni, finge di leggerli da un block notes sul cui retro campeggiano le montagne del Nagorno Karabakh ESTATE 2009: Il Governo azero chiede ed ottiene dalla compagnia telefonica nazionale i numeri dei 30 connazionali che hanno votato per l’Armenia.
Vengono chiamati ed interrogati dal ministero per la sicurezza nazionale come “nemici dello stato” e “potenziale pericolo per il Paese”. La Ebu non squalifica la tv (sanzionandola solo economicamente) per violazione della privacy soltanto perchè allora il regolamento non prevedeva una responsabilità diretta dell’
>emittente e non può sanzionare l’ente telefonico, non legato in alcun modo ad Ebu ed Ictimai TV.
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vittoria della nostra cultura”Accoglienza regale a Baku per Ell & Nikki, ricevuti dal Capo dello Stato.
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(Azerbaigian),
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G.C
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