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Armenia e il Trattato di Turkmanciai (1828)
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Trattato di pace di Turkmanciai, Russia - Persia, 22 febbraio 1828
http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=658
2- altopiano iraniano; Armenia. Col Trattato di Turkmanciai (1828);
3- 1837 Farsi Iranian Persian Perse New Nouveau Testament Iran Martyn persisk Persien persisch 4 –
http://www.archive.org/search.php?query=subject%3A%22Armenia.%20Col%20Trattato%20di%20Turkmanciai%20%281828%29%22
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Trattato di pace di Turkmanciai, Russia - Persia, 22 febbraio 1828
278/3 - Le Capitolazioni in Persia
http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=1158
334/3 - Gli immobili acquistati da cittadini stranieri in Persia
http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=1214
Parte III - DIRITTO INTERNAZIONALE CONVENZIONALE
http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=658
Nel 1920, il Governo persiano adottava provvedimenti restrittivi dei privilegi capitolari di cui gli stranieri godevano in Persia e si mostrava intenzionato ad abolire completamente tali privilegi [1] . Il regime capitolare trovava fondamento nell'art. 8 del Trattato di commercio tra Persia e Russia, annesso al Trattato di pace di Turkmanciai del 22 febbraio 1828, che stabiliva privilegi capitolari a favore dei cittadini russi residenti in Persia [2] , ed in vari trattati di amicizia e commercio conclusi, nella seconda metà dell'Ottocento, tra le Potenze occidentali e la Persia, i quali, mediante la clausola della nazione più favorita, estendevano automaticamente tale regime ai cittadini delle Potenze occidentali. Il 26 febbraio 1921, poi, la Russia e la Persia firmavano a Mosca il Trattato di amicizia [3] che, tra l'altro, abrogava il Trattato di pace di Turkmanciai. Il 22 settembre 1923 l'Ambasciatore britannico a Roma, Graham, inviava una Nota Verbale al Ministro degli Esteri ad interim, Mussolini, per conoscere quale atteggiamento il Governo italiano intendesse assumere se il Governo persiano, a seguito dell'avvenuta abrogazione del Trattato di Turkmanciai, avesse dichiarato estinto il regime capitolare. Mussolini replicava a Graham affermando tra l'altro:
«Il Regio Governo crede di dover far presente che ove si accettasse la tesi dell'annullamento puro e semplice del Trattato di Turcomanchai, il diritto delle Potenze cristiane alle capitolazioni in materia penale in Persia verrebbe ipso jure a cessare. Nessuno, infatti, dei Trattati conclusi tra Potenze cristiane e la Persia sancisce esplicitamente per quanto risulti il diritto alle capitolazioni in materia penale a favore dei rispettivi sudditi in quello Stato. Tale diritto era però previsto dall'art. 8 del Trattato di commercio annesso come parte integrante al Trattato di Turcomanchai e tutte le altre Potenze ne fruivano dato che i Trattati da esse conclusi con la Persia contenevano la clausola della Nazione più favorita. Era appunto questa clausola che permetteva ai sudditi delle Potenze cristiane di sottrarsi anche in materia penale alla giurisdizione persiana, esenzione di cui godevano i russi in Persia in base alla esplicita disposizione dell'art. 8 del Trattato sopradetto. Riconoscendosi senz'altro annullato ad ogni effetto il Trattato di Turcomanchai i sudditi delle Potenze cristiane in Persia verrebbero evidentemente a trovarsi di diritto privati del beneficio delle capitolazioni in materia penale, in quanto che la clausola della Nazione più favorita non avrebbe più la possibilità di richiamarsi al trattamento concesso anche in materia di capitolazioni penali ai sudditi di altra Potenza e nel caso concreto ai sudditi russi. Il Regio Ministero degli Affari Esteri pensa che una tale situazione non sarebbe mutata col riferirsi al trattato franco-persiano del 1855, il quale non contiene anch'esso che la clausola della nazione più favorita per quanto riguarda la materia penale. I sudditi francesi quindi godono in Persia del beneficio dell'immunità dalla giurisdizione persiana anche in materia penale, non perché un tale diritto sia sancito dal Trattato franco-persiano ora citato, ma perché in base alla clausola della Nazione più favorita inserita all'art. 5 di esso viene ipso jure ad applicarsi ai francesi in Persia il trattamento concesso ai sudditi russi. Considerata l'attuale situazione in quel Paese sembra al Regio Ministero degli Affari Esteri che allo stato attuale delle cose non convenga alle Potenze cristiane di rinunciare senza altre garanzie alle capitolazioni in materia penale da esse finora godute in linea di diritto o in linea di fatto». (Nota Verbale consegnata da Mussolini a Graham, Roma, s.d., all. a Mussolini a Romano Avezzana, Caetani e Ruspoli, Roma, 18 marzo 1924, ASE, R Londra, 577)
In seguito, il Governo persiano denunciava progressivamente i Trattati di amicizia con le Potenze occidentali al sopraggiungere del termine da essi previsto, avviando negoziati per la conclusione di nuovi accordi. Il regime capitolare in Persia veniva definitivamente abrogato nel 1927.
Vedi anche
Mussolini a Romano Avezzana e Ruspoli, Roma, 24 marzo 1924, h. 24.00, ASE, P 1919-30, 1468; Ruspoli a Mussolini, Bruxelles, 27 marzo 1924, h. 20.15, ibidem; Romano Avezzana a Mussolini, Parigi, 30 marzo 1924, h. 14.40, ibidem; Galli a Mussolini, Teheran, 17 febbraio 1925, ASE, P 1919-30, 1469; De Facendis a Grandi, Teheran, 14 maggio 1927, h. 19.15, ibidem; Grandi a De Facendis, Roma, 15 maggio 1927, h. 24.00, ibidem; Grandi a De Facendis, Roma, 16 maggio 1927, h. 15.00, ibidem; Grandi a De Facendis, Roma, 3 giugno 1927, h. 24.00, ibidem; De Facendis a Grandi, Teheran, 4 giugno 1927, h. 2.10, ibidem; Grandi a De Facendis, Roma, 5 giugno 1927, h. 18.00, ibidem; Pahravan a De Facendis, s.l. ma Teheran, 10 maggio 1927, all. a De Facendis a Grandi, Tadjrich, 24 giugno 1927, ibidem; Grandi a De Facendis, Roma, 28 giugno 1927, ibidem.;
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334/3 - Gli immobili acquistati da cittadini stranieri in Persia
Con Nota Verbale del 29 dicembre 1919, il Ministro degli Esteri persiano, Etela el Molk, comunicava alle Rappresentanze Diplomatiche estere a Teheran che il suo Governo intendeva applicare rigorosamente, per il futuro, il divieto di acquisto di immobili in Persia da parte di cittadini stranieri stabilito dal Trattato di pace tra Russia e Persia firmato a Turkmanciai il 22 febbraio 1828 - che stabiliva privilegi capitolari a favore dei cittadini russi residenti in Persia - e dall'annesso Trattato di commercio [1] . Tale regime, per effetto dei Trattati di amicizia e commercio conclusi nella seconda metà dell'Ottocento tra le Potenze occidentali e la Persia, si estendeva automaticamente, mediante la clausola della nazione più favorita, ai cittadini delle Potenze occidentali. Quanto ai beni immobili già acquistati da cittadini stranieri in Persia, la Nota Verbale specificava
«Qu'à partir de la présente date tout différend et contestation judiciaire ayant trait aux biens immobiliers appartenant aux sujets étrangers et acquis par eux en dépassant les limites indiquées par le Traité de Turkomantchay, devra être déféré et examiné au tribunal du Ministère de la Justice et [...] les propriétaires devront se soumettre dorénavant aux prescriptions des lois indigènes sans qu'aucune espèce de privilège particulier leur soit accordée. Chacun des sujets du Gouvernement Royal qui serait mécontent de la présente disposition, pourra vendre ses propriétés d'ici à deux mois aux sujets indigènes». (Nota Verbale consegnata da Etela el Molk alle Rappresentanze Diplomatiche estere a Teheran, Teheran, s.d. ma 29 dicembre 1919, all. a Catalani a Scialoja, Teheran, 9 gennaio 1920, ASE, P 1919-30, 1468)
Tale comunicazione, interpretata dai Rappresentanti Diplomatici delle Potenze occidentali come proposito del Governo persiano di abolire il regime capitolare di cui godevano gli stranieri [2] , dava luogo a diverse proteste. Il 9 gennaio 1920, il Ministro d'Italia a Teheran, Catalani, inviava a Etela el Molk la seguente Nota Verbale:
«Tout en appréciant la valeur des considérations qui auraient inspiré cette décision du Gouvernement Impérial je ne saurais d'autre part cacher à Votre Excellence qu'à mon avis le Traité de Turkmantchai a subi depuis bien d'années de telles atteintes et dérogations qu'on ne peut de but en blanc en invoquer l'application, pour ce qui concerne la défense d'achats d'immeubles de la part d'étrangers, lorsqu'on se trouve en présence de contrats réguliers auxquels on aurait procédé de part et d'autre en parfaite bonne foi. Il est en effet évident que de nombreux sujets étrangers, ainsi qu'il le résulte de la circulaire même de Votre Excellence, ont continué depuis bien d'années à acheter des terrains agricoles et des biens immobiliers en Perse croyant de bonne foi que les dispositions xénophobes du Traité de Turkmantchai fussent tombées en désuétude. Or, d'après le contenu de la circulaire précitée, Votre Excellence se propose d'accorder à des sujets étrangers se trouvant dans cette situation, non pas par leur faute mais par suite de l'esprit de tolérance dont les prédécesseurs du Cabinet actuel avaient fait preuve à leur égard, un délai tout à fait insuffisant de deux mois pour se déposséder de leurs biens, dans le cas où ils ne seraient pas disposés à renoncer aux privilèges dont ils jouissent en vertu des capitulations». (Nota Verbale presentata da Catalani a Etela el Molk, Teheran, 9 gennaio 1920, all. a Catalani a Scialoja, Teheran, 9 gennaio 1920, ibidem)
Con Nota Verbale del 17 febbraio 1920, Etela el Molk respingeva però la tesi di Catalani, nei seguenti termini:
«Après le traité de Turkmantchai aucun autre accord n'a été stipulé entre le Gouvernement Impérial et le Gouvernement de Russie qui aura annulé ou abrogé le traité de Turkmantchai et si, pendant les années passées, il y a eu, en dépit des protestations du Gouvernement Impérial, des dérogations ou inexécutions des articles de cette convention, cela ne peut s'attribuer qu'aux pressions arbitraires du Gouvernement despotique de la Russie et à ses empiétements flagrants sur les droits légitimes de la Perse. En effet, les Cabinets précédents n'ont jamais laissé passer ces violations sous silence et ont essayé de s'y opposer par des protestations réitérées. Cependant le puissant Empire voisin par sa force despotique a rendu nulles et inutiles ces protestations». (Nota Verbale consegnata da Etela el Molk a Catalani, Teheran, 17 febbraio 1920, all. a Catalani a Scialoja, Teheran, 20 febbraio 1920, ibidem)
278/3 - Le Capitolazioni in Persia
http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=1158
334/3 - Gli immobili acquistati da cittadini stranieri in Persia
http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=1214
Parte III - DIRITTO INTERNAZIONALE CONVENZIONALE
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