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ARMENIA SPIRITUALE
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www.armeniainfo.am
"… Nel settimo mese, il diciassette del mese, l'arca si posò sui monti dell'Ararat" (Genesi 8:4)
Secondo il Libro della Genesi, l'Arca di Noè si posò sui "monti dell'Ararat" dopo il Diluvio
Universale. Nella Vulgata, la traduzione latina della Bibbia, lo stesso passaggio si riferisce ai
"monti dell'Armenia". I due nomi sono interscambiabili in quanto Ararat è il predecessore del nome
Armenia. La storia del popolo armeno risale al Regno di Urartu o Ararat. Gli urartei governarono
l'Anatolia sudorientale dal IX al VI secolo a.C.
Anche l'origine del nome moderno con il quale gli armeni si riferiscono alla loro madrepatria,
Hayastan, si intreccia con il fatidico monte Ararat. Esso deriva dalla storia di Haik, uno dei grandi
condottieri armeni che, secondo la leggenda, era un pronipote di Noè. Con il suffisso di origine
sanscrita "-stan" (terra) aggiunto successivamente, Hayastan significa "la terra di Haik". Secondo
un'antica tradizione, Hayk è il progenitore di tutti gli armeni. Egli si stabilì ai piedi del monte
Ararat, partì per portare il suo aiuto alla costruzione della Torre di Babele e al suo ritorno, nel 2492 a.C., sconfisse il re babilonese Bel.
Nonostante il monte Ararat alla fine sia caduto in mano a dominatori stranieri (gli imperi ottomano,
persiano e russo) e si trovi attualmente nell'odierna Turchia, esso continua ad essere il simbolo delle
antiche radici bibliche dell'Armenia.
Resistere attraverso i secoli L'Armenia cristiana
C'è qualcosa di intrinsecamente spirituale nell'Armenia.
Con khatchkar (intagli su pietra a forma di croce disseminati persino tra i più remoti pendii montani e antichi monasteri annidati su sfondi
naturali mozzafiato, si può ben affermare che la religione non sia solo un'importante componente
dell'identità armena, ma che essa sia saldamente radicata nel paesaggio stesso del paese.
Per oltre 1700 anni il cristianesimo ha giocato un ruolo immensamente importante nel formare
l'identità nazionale armena. Da quando l'Armenia divenne la prima nazione ad adottare ufficialmente il cristianesimo nel 301 d.C., il paese e la sua fede sono stati inseparabili. La Chiesa Apostolica Armena è una delle antiche chiese delle origini, avendo fondato la sua fede direttamente sugli insegnamenti degli apostoli Taddeo e Bartolomeo, che diffusero il cristianesimo in Armenia nel primo secolo.
Prima dell'era cristiana, il paesaggio dell'Armenia era disseminato di templi e monumenti pagani.
Poco rimane di questi antichi siti, perché i primi cristiani ne distrussero la maggior parte,costruendo chiese sulle loro fondamenta. Tuttavia una delle vestigia del passato pagano dell'Armenia è rimasta intatta – il Tempio di Garni. Questo tempio a forma di Partenone, con le adiacenti terme e le rovine che lo circondano, è sopravissuto per oltre 2000 anni e attualmente ospita diversi concerti ed eventi speciali.
La famosa storia della conversione dell'Armenia al cristianesimo ebbe origine sul sito di Khor Virap, il profondo pozzo dove San Gregorio l'Illuminatore fu rinchiuso per 13 anni, perseguitato
a causa della sua fede dal Re Tiridate III. Egli si mantenne miracolosamente in vita e infine
riemerse dal pozzo per curare la pazzia del re. Per la gratitudine e la sorpresa, il Re Tiridate adottò il
cristianesimo e subito dopo, nel 301 d.C., ordinò la conversione ufficiale della nazione armena.
La Santa Sede della Chiesa Armena fu stabilita a Vagharshapat nel 303 d.C. e la Cattedrale Maggiore fu chiamata Echmiadzin ("Discesa dell'Unigenito"). Oltre 1700 anni più tardi, Echmiadzin è ancora il fulcro della Chiesa Armena e ospita quattro musei, che contengono un patrimonio di informazioni sulla Chiesa Armena e preziose reliquie dell'intera storia del
cristianesimo.
Per secoli sotto la dominazione straniera, i leader religiosi e politici armeni dovettero affrontare il
difficile compito di mantenere vive le tradizioni cristiane e armene tra i loro compatrioti. Nel 405
d.C., Mesrop Mashtots, un dotto studioso ed ecclesiastico, inventò l'alfabeto armeno,
differenziando l'Armenia dal punto di vista linguistico e liturgico dai potentati che la circondavano.
Immediatamente dopo la creazione dell'alfabeto, Mashtots e i suoi colleghi intrapresero il compito
vitale di tradurre la Bibbia in armeno. Nel 414 d.C., la Bibbia era stata, praticamente per intero, tradotta in armeno. Una pletora di testi originali e traduzioni – sia religiose che di altro tipo –
sarebbero seguite, facendo diventare il V secolo l'Epoca d'oro della letteratura armena. Una raccolta
impressionante di questi manoscritti unici dalle complesse decorazioni si trova nella biblioteca
Matenadaran a Yerevan.
Pag 5-
Durante questo periodo di sviluppo culturale, i monasteri dell'Armenia assunsero un nuovo ruolo:
quello di università. Mentre le moderne università in Europa non sorsero prima del Medioevo, i
monasteri armeni divennero centri di alta erudizione fin dal V secolo. Attraverso i secoli, alcuni dei
maggiori artisti e intellettuali d'Armenia frequentarono questi monasteri-università. Alcune delle più importanti opere della letteratura armena furono composte in centri religiosi e accademici come
l'Università di Gladzor.
Mentre l'Armenia passava in mano a dominatori stranieri, i monasteri furono anche importanti
luoghi di difesa e centri politici. Il Monastero di Tatev, fondato nel IX secolo, era circondato da un
possente sistema difensivo e per la sua vantaggiosa posizione strategica, divenne il centro politico
del principato di Syunik.
Oggi, la Chiesa Armena è dispersa attraverso tutti i continenti. Sparpagliatisi per secoli nel tentativo
di sfuggire alle persecuzioni e al Genocidio del 1915-1923, gli armeni hanno stabilito comunità e
costruito chiese ovunque il destino li abbia condotti. A tenere unite le comunità armene nel mondo è
il quartier generale della Chiesa Armena, la Santa Sede di Echmiadzin.
Sapevate che…
Tre sono i siti religiosi in Armenia che sono stati designati Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO per il loro significato storico e culturale:
La cattedrale e le chiese di Echmiadzin insieme al sito archeologico della cattedrale di Zvartnots
Il monastero di Geghard e l'alta valle dell'Azat
I monasteri di Haghpat e Sanahin
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La Chiesa Apostolica Armena.
La Chiesa Apostolica Armena, ufficialmente denominata Santa Chiesa Apostolica Armena Universale, è la chiesa nazionale più antica del mondo e una delle più antiche comunità cristiane.
Per essere considerata apostolica, una chiesa deve essere stata fondata direttamente dagli apostoli di
Gesù Cristo. La Chiesa Armena fonda la sua fede direttamente sugli insegnamenti degli apostoli
Taddeo e Bartolomeo, che predicarono qui nel primo secolo e ordinarono i primi vescovi armeni.
La Chiesa Armena ha vissuto una grande crescita e molti cambiamenti attraverso la sua storia che
abbraccia due millenni, sopravvivendo a guerre e persecuzioni in nome della fede. La Chiesa ha
giocato un ruolo significativo nella formazione della nazione, a volte assumendo sia la funzione di
chiesa sia di stato.
Il centro spirituale e amministrativo della Chiesa Apostolica Armena è la Santa Sede di Echmiadzin, fondata da San Gregorio l'Illuminatore quando l'Armenia divenne la prima nazione ad adottare ufficialmente il cristianesimo nel 301 d.C.
Ci sono oltre nove milioni di fedeli della Chiesa Apostolica Armena dispersi attraverso tutti i
continenti. Il Catholicos (Patriarca Supremo) di tutti gli armeni, che risiede a Echmiadzin, è il
leader spirituale della Chiesa Armena in tutto il mondo. Il primo Catholicos armeno fu San
Gregorio l'Illuminatore. Attualmente, Sua Santità Karekin II, Patriarca Supremo di tutti gli armeni
è il 132° successore di San Gregorio.
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Digiuni, festività e giorni dei santi
Il calendario della Chiesa Armena si divide in tre categorie: giorni di digiuno (112), giorni di festa
(136) e giorni dei santi (112). La maggior parte dei digiuni e delle festività sono mobili; sono
celebrate in giorni prefissati della settimana, ma non in date fisse. Ci sono solo poche festività fisse
nel calendario armeno, quali ad esempio l'Epifania (6 gennaio), l'Annunciazione (7 aprile) e la Natività di Maria Vergine (8 settembre).
A parte i giorni di digiuno della settimana (mercoledì e venerdì) il calendario ecclesiastico armeno prevede giorni speciali per il digiuno, quali ad esempio la Quaresima (le 7 settimane che precedono la Pasqua) e il digiuno di Natale (dal 30 dicembre al 5 gennaio).
La Chiesa Armena prevede dei giorni festivi distinti in aggiunta a quelli celebrati da tutte le chiese
cristiane, quali ad esempio la Festa della Santa Cattedrale di Echmiadzin, celebrata in onore della fondazione della Santa Sede nel 303 d.C. Tutta la città di Echmiadzin si anima in questa giornata di festa.
Una festa bagnata….
Una delle feste più popolari in Armenia è la rasfigurazione (Vardavar), che si celebra ovunque tra
il 28 giugno e l'1 agosto. La festività commemora il tempo in cui i profeti Mosè ed Elia apparvero a
Gesù e ai tre apostoli sul monte Tabor. Mentre parlava con loro, Cristo fu trasfigurato e i suoi abiti
divennero più bianchi della neve.
Una festività pagana si celebrava in questo stesso giorno e alcuni suoi elementi si sono conservati
nella celebrazione della Trasfigurazione. A tutt'oggi, il giorno di Vardavar, le persone si inzuppano
l'una con l'altra con secchi d'acqua e lasciano volare via delle colombe: tradizioni che risalgono a
epoche pagane. La Chiesa ha dato un'interpretazione cristiana a questi usi: per commemorare il
diluvio universale e la colomba di Noè, portatrice di buone notizie.
Un giorno per gli innamorati….
La celebrazione di San Sargis è la preferita dei romantici, giovani e vecchi. San Sargis era un
comandante militare al tempo del regno persiano del Re Shapur (310-380 d.C.). Lui e i suoi soldati furono martirizzati per la loro fede. La giornata commemorativa a loro dedicata si celebra il sabato
dopo il digiuno dei catecumeni, che cade in gennaio o febbraio.
La notte prima di San Sargis, giovani uomini e donne non sposati mangiano un tipo speciale di dolce salato. Quando si addormentano, sogneranno qualcuno che gli porti dell'acqua per calmare la loro sete. Quella persona è destinata ad essere il loro unico e vero amore.
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Echmiadzin.
La Santa Sede dell'Armenia e i suoi dintorni
Echmiadzin è il centro spirituale della Chiesa Apostolica Armena. Originariamente denominata
Vagharshapat e rinominata nel 1945 con il nome della Cattedrale Maggiore, Echmiadzin è la città più popolosa della provincia di Armavir, circa 20 km a ovest di Yerevan.
La Cattedrale e le chiese di Echmiadzin, unitamente alle rovine archeologiche della vicina Cattedrale di Zvartnots, sono state designate Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.
La Cattedrale Maggiore.
La Cattedrale di Echmiadzin fu eretta originariamente da San Gregorio l'Illuminatore a forma di
basilica a volta nel 301-303 d.C., quando l'Armenia era l'unico paese al mondo ad aver adottato il
cristianesimo come religione di stato.
San Gregorio ebbe una visione di Cristo che discendeva dal cielo e colpiva la terra con un martello
dorato per indicare dove la cattedrale sarebbe dovuta sorgere, per questo motivo egli la chiamò Echmiadzin, "Discesa dell'Unigenito".
Echmiadzin è stata la sede del Catholicos (Patriarca Supremo) di tutti gli Armeni dal principio dell'epoca cristiana (inizio del IV secolo) al 461 d.C., e poi di nuovo dal 1441 ad oggi.
Fu demolita dai persiani nel 364 d.C. e restaurata poco dopo. Per un po' di tempo, fu trasformata in
un tempio del fuoco mazdeista e interamente ricostruita intorno al 484 d.C. dal principe Vahan
Mamikonian. Il suo aspetto odierno è dovuto principalmente ai lavori di restauro intrapresi nel XVII secolo.
Le reliquie e i musei di Echmiadzin
Nel sito della Cattedrale Maggiore si trovano quattro musei che sono stati recentemente aperti al pubblico. I musei ospitano un patrimonio di oggetti che comprendono raffinati abiti ecclesiastici impreziositi di oro, perle, croci, pastorali, paramenti ricamati, manoscritti e reliquie sacre. Le reliquie conservate a Echmiadzin sono tra i più preziosi manufatti nella storia del cristianesimo. Tra di essi si trova un pezzo dell'Arca di Noè, la Lancia che trafisse il fianco di Cristo, reliquie degli apostoli Taddeo e Bartolomeo e il braccio destro di San Gregorio l'Illuminatore, che condusse la nazione armena ad adottare ufficialmente il cristianesimo. Quest'ultima reliquia non è in esposizione bensì viene portata in processione dagli altri prelati in occasioni speciali, quali ad esempio il Muronorhnek, "la benedizione del crisma".
Muronorhnek: la benedizione del crisma Ogni sette anni si svolge un rituale sacro a Echmiadzin che si chiama Muronorhnek o "benedizione del crisma". Il crisma (olio santo) usato nelle chiese armene di tutto il mondo (principalmente per il battesimo, l'ordinazione dei sacerdoti e la consacrazione degli altari) viene preparato a Echmiadzin utilizzando un'elaborata miscela di 40 tipi diversi di spezie, erbe e fiori e viene benedetto il giorno del Muronorhnek dal Catholicos di tutti gli armeni. L'ultima cerimonia del Muronorhnek si è svolta nel settembre 2008.
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Le vergini ripsimiane e il loro martirio Quello delle ripsimiane era un ordine di suore che vivevano da eremite in un monastero romano verso la fine del III secolo. Secondo la leggenda, l'imperatore romano Diocleziano vide il ritratto di una di queste suore, Hripsime – che era nota per la sua bellezza – e si innamorò disperatamente di lei, giurando che l'avrebbe avuta come sua sposa. Fedele al suo voto di castità, Hripsime rifiutò la proposta dell'imperatore. Per sfuggire alla sua collera, Gayane, la Madre Superiore, portò via da Roma Hripsime e le altre 37 vergini ripsimiane, che viaggiarono attraverso Egitto e Siria per arrivare infine nella città armena di Vagharshapat (Echmiadzin).
Come l'imperatore Diocleziano, anche il re armeno Tiridate III perse la testa per la bellezza di
Hripsime e chiese di averla come sua concubina. Lei rifiutò prontamente e il re fece pressione su
Gayane affinché la persuadesse a sposarlo. Gayane esortò invece Hripsime a mantenere salda la sua
fede. Furioso, il re Tiridate fece brutalmente torturare tutte le vergini rispsimiane, condannandole
infine a morte.
Il martirio delle vergini ripsimiane ebbe luogo durante l'ultimo anno di prigionia di San Gregorio
l'Illuminatore all'interno del profondo pozzo di Khor Virap. Quando fu liberato, egli raccolse immediatamente le loro reliquie, le seppellì e costruì delle cappelle (santuari eretti in onore dei
martiri) sul luogo del loro martirio. Le chiese di Santa Gayane, Santa Hripsime e Shoghakat, che
si trovano tutte in prossimità della Cattedrale Maggiore di Echmiadzin, sono costruite sulle
fondamenta delle cappelle di queste coraggiose donne di fede.
La chiesa di Santa Hripsime.
La chiesa di Santa Hripsime, fondata nel 618 d.C. sovrasta la parte orientale della cittadina. La
chiesa fu costruita sulla cappella di Santa Hripsime, la cui stanza sepolcrale è rimasta intatta fino ai
giorni nostri. Santa Hripsime è considerata una delle chiese più antiche esistenti in Armenia ed è
conosciuta per la sua raffinata architettura nello stile classico armeno, che ha influenzato molte altre
chiese armene. Da un punto di vista estetico, è una delle chiese più belle di tutta l'Armenia per
quanto riguarda le proporzioni, lo stile e l'architettura.
La chiesa di Santa Gayane.
Situata a poche centinaia di metri dalla Cattedrale Maggiore, la chiesa di Santa Gayane fu costruita
nel 630 d.C. La sua pianta a forma di croce è rimasta invariata nonostante un parziale ampliamento del XVII secolo con lavori di restauro alla cupola e ai offitti. La reliquia di Santa Gayane è conservata nella cripta sotto la chiesa – l'unica parte della cappella fatta costruire da San Gregorio l'Illuminatore rimasta integra.
Shoghakat.
Shoghakat, ("Fascio di luce"), così chiamata in seguito alla visione che ebbe San Gregorio e che
ispirò la costruzione della Cattedrale Maggiore, è la chiesa più recente della Santa Sede di Echmiadzin.
Costruita nel 1691 dal principe Aghamal Shororetsi, Shoghakat è situata a una certa distanza a nordovest di Santa Hripsime. Poiché non si sa quale cappella delle suore ripsimiane si trovi sotto Shoghakat, si può considerare come un tributo a tutti i martiri sconosciuti dei primi turbolenti anni del cristianesimo in Armenia.
Sito archeologico della cattedrale di Zvartnots
Il sito archeologico della Cattedrale di Zvartnots, un bene del patrimonio dell'umanità UNESCO, si trova a pochi chilometri a est di Echmiadzin. Zvartnots fu costruito tra il 643 e il 652 d.C. dal Catholicos Nerses III (soprannominato "Il costruttore"). Era una cattedrale magnifica dedicata a San Giorgio, costruita sul sito dove si svolse un famoso incontro tra il Re Tiridate III e San Gregorio l'Illuminatore.
Nel 930 d.C., la cattedrale crollò a causa di un terremoto e rimase sepolta fino alla sua riscoperta
all'inizio del XX secolo. Il sito fu scavato tra il 1900 e il 1907e furono riportate alla luce le
fondamenta della cattedrale, i resti del palazzo del Catholicos e una cantina vinicola. La parte interna della cattedrale di Zvartnots, decorata con affreschi, era a forma di croce greca, mentre la parte esterna era un poligono a 32 facce che da distante appariva di forma circolare.
Khor Virap.
Il luogo di nascita dell'Armenia cristiana
Nessun luogo è più strettamente intrecciato alla storia del cristianesimo armeno di Khor Virap,
annidato nella valle dell'Ararat con lo splendido sfondo del biblico monte Ararat. (E' uno dei punti
in Armenia più vicini alla colossale bellezza). Sebbene il luogo sia già di per sè mozzafiato, la storia che sta dietro Khor Virap lo rende ancora più grandioso.
Nel tardo III secolo, mentre il cristianesimo stava cominciando a diffondersi in Armenia, Re Tiridate III perseguitava spietatamente i cristiani, condannandoli a straziante prigionia e qualche volta anche a morte. S. Gregorio l'Illuminatore, un evangelista devoto, fu condannato a morire in un profondo pozzo nel sito di Khor Virap (che effettivamente significa "profonda prigione sotterranea" in armeno). Ma S. Gregorio miracolosamente vi sopravvisse per 13 anni, dopo di che
fu liberato per curare Re Tiridate dalla sua pazzia. In soggezione e pieno di riverenza, il re si convertì al cristianesimo e nel 301 d.C., lo dichiarò religione ufficiale dell'Armenia, facendo dell'Armenia la prima nazione ad adottare ufficialmente il cristianesimo (79 anni prima dell'impero romano).
Oggi, il pozzo nel quale S. Gregorio l'Illuminatore fu tenuto prigioniero per 13 anni si può ancora visitare. Si trova nell'indescrivibile Cappella di S. Gevorg, separata dalla chiesa principale del complesso di Khor Virap.
Matrimoni e battesimi….
Il significato storico di Khor Virap come luogo di nascita del cristianesimo armeno e la sua vicinanza al monte Ararat – il luogo di approdo dell'Arca di Noè e il simbolo della nazione armena – ne fanno una destinazione popolare per matrimoni e battesimi. In effetti, ci sono buone probabilità che ne incontriate uno ad ogni visita. E sarete lieti di scoprire che nelle occasioni speciali armene perfino gli ospiti più inattesi sono i benvenuti se vogliono partecipare!
Il tempio di Garni
Vestigia di un passato pagano.
Prima dell'epoca cristiana, il paesaggio dell'Armenia era disseminato di templi pagani e monumenti
dedicati agli dei. I primi cristiani distrussero la maggior parte delle testimonianze dell'epoca pagana,
spesso costruendo chiese sulle fondamenta dei templi precedenti, tuttavia sparse per tutta l'Armenia,
rimangono alcune vestigia di questo affascinante periodo storico. La più importante tra queste è il
Tempio di Garni, l'unico tempio pagano rimasto pressoché intatto in tutta l'Armenia.
Garni si trova lungo la valle del fiume Azat nella provincia di Kotayk, 32 chilometri a sudest di
Yerevan. La prima fortificazione costruita in questa zona risale al III millennio a.C. Nell'VIII secolo
a.C. fu conquistata dagli Urartei, che aggiunsero diverse strutture, compreso un palazzo e le terme.
Quest'ultime, situate nella parte nordorientale del sito, sono di particolare interesse. Dispongono di
una cisterna per il riscaldamento ben conservata ed un pavimento decorato da un mosaico colorato che rappresenta figure mitologiche greche. Una delle iscrizioni rimaste intatte è nella koinè greca e
recita: "Senza ricevere niente ci affannammo".
Il tempio a forma di Partenone, l'edificio più famoso e meglio conservato, fu costruito nel I secolo
d.C. da Re Tiridate I d'Armenia e fu probabilmente finanziato con il denaro che egli ricevette dall'imperatore Nerone durante un viaggio a Roma. Era probabilmente dedicato al Dio Mitra. Garni
è costruito in basalto, una caratteristica che lo differenzia dagli altri templi greco-romani.
Sebbene sia stato saccheggiato diverse volte dagli invasori e distrutto da un terremoto nel 1679, il
tempio è ancora in piedi grazie agli sforzi fatti per ricostruirlo tra il 1969 e il 1979. Garni è un
monumento custodito gelosamente: si tratta dell'unico tempio rimasto a testimonianza del passato
pagano dell'Armenia.
Una sala da concerto moderna….
In occasioni speciali, nel tempio di Garni si tengono concerti, come il galà del 2004 dell'Orchestra
Nazionale d'Armenia dedicato alla conservazione dell'ambiente. Il tempio funse da eccezionale
scenario per il concerto, e in cambio, la musica dell'orchestra infuse nuova vita nelle antiche pareti
del tempio.
Geghard
Il monastero della lancia.
A nordest di Garni risalendo ulteriormente il fiume Azat si trova il magnifico monumento dell'architettura armena medievale, il monastero di Geghard.
Il monastero, circondato da un paesaggio selvaggio e pareti rocciose, è in parte scavato nella montagna, con grotte naturali e strutture create dall'uomo che si intrecciano e si fondono in un unico complesso. Fu fondato nel IV secolo da S. Gregorio l'Illuminatore, tuttavia la cattedrale maggiore fu costruita nel 1215. Il monastero di Geghard e la valle mozzafiato dell'Alto Azat dove è ubicato sono state designate
dall'UNESCO come sito patrimonio dell'umanità.
Il nome originale del monastero era Ayrivank, ovvero "monastero rupestre". Il suo nome attuale si
può far risalire al XIII secolo, quando vi si conservava la leggendaria lancia che trafisse il costato di Cristo. La parola armena per "lancia" è geghard. La lancia, che fu portata per la prima volta in Armenia dall'apostolo Taddeo, attualmente è esposta nel tesoro di Echmiadzin.
In una delle caverne della gola di Geghard, si trova una sorgente che è stata considerata sacra fin
dall'epoca pagana. Tuttora, la gente annoda fazzoletti sugli alberi intorno alla sorgente come segno
di portafortuna e i pellegrini la ritengono fonte di poteri curativi.
Vivo con il sacro suono del canto….
Geghard è uno dei pochissimi monasteri antichi dell'Armenia che è ancora attivo, con un prete che
lo presiede e una congregazione fedele. Assistere alla messa in questo luogo di culto vecchio di 1700 anni è un'esperienza profondamente spirituale. Il monastero è rinomato per l'acustica perfetta.
Se siete fortunati, riceverete la grazia di sentire uno o due inni durante la vostra permanenza, o se
non c'è messa provate a cantarne uno voi stessi, aggiungerete la vostra voce ai milioni di voci che le
vecchie pareti di Geghard hanno ascoltato nel corso dei secoli.
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Sevanavank
C'era una volta il monastero dell'isola
Sevanavank è un monastero situato sulla sponda nordoccidentale del Lago Sevan nella provincia
di Gegharkunik nella parte orientale dell'Armenia. Fu fondato nell'874 d.C. dalla Principessa
Miriam, la figlia di Ashot I, che divenne re dopo un decennio. In quel periodo, l'Armenia stava
combattendo per liberarsi dal dominio arabo.
Il monastero seguiva strettamente la regola eremitica e si diceva che fosse riservato ai monaci di
Echmiadzin che avevano peccato. Jean-Marie Chopin, un esploratore francese del Caucaso, visitò
Sevanavank nel 1830 e riportò che i monaci conducevano uno stile di vita estremamente ascetico:
"un regime senza carne, vino, giovani o donne". Un altro esploratore lo visitò nel 1850 e riportò che i manoscritti venivano ancora copiati a mano.
Inizialmente il monastero fu costruito sulla sponda meridionale di una piccola isola. Dopo il prosciugamento artificiale del Lago Sevan, che iniziò all'epoca di Stalin, il livello dell'acqua si ridusse di circa 20 metri e l'isola si trasformò in una penisola.
Grazie alla migliorata accessibilità (una volta diventata penisola), ai buoni collegamenti stradali e
ferroviari con Yerevan, al turismo ben sviluppato nella città di Sevan e alla sua pittoresca posizione,
Sevanavank è uno dei siti più visitati dell'Armenia.
Un seminario rinato Sebbene Sevanavank sia conosciuto come antico centro religioso e accademico, pochi sanno che esso attualmente svolge proprio questa funzione. L'Accademia Teologica Vaskeniana di Sevan fu
fondata nel 1990 e nel 1994 fu intitolata alla memoria di Sua Santità Vasken I, che dette l'avvio alla
riapertura del seminario. Questa attiva accademia dispone attualmente di un edificio scolastico,
dormitori e include anche le due antiche chiese situate in cima alla scogliera sulla Penisola di
Sevan.
Il Cimitero Medievale di Noraduz.
Un rifugio di Khatchkar.
Noraduz è un cimitero con un'enorme collezione di antiche khatchkar (croci incise nella pietra).
Rappresenta il più vasto cimitero esistente di khatchkar sia all'interno dell'attuale Repubblica
d'Armenia che nell'ambito dell'Armenia storica. Il cimitero si trova nel villaggio di Noraduz, nella
provincia di Gegharkunik vicino al Lago Sevan.
Il cimitero di Noraduz si espande su una superficie di oltre 7 ettari e contiene quasi 100 khatchkar,
ognuna con una decorazione unica. Le khatchkar più antiche del cimitero risalgono al X secolo.
Molte sono del XVI e XVII secolo, quando ci fu una ripresa della tradizione delle khatchkar sotto
l'Impero Persiano e influenze orientali si infiltrarono nell'arte armena.
Cimitero trasformato in campo di battaglia?
Si narrano molte storie sul Cimitero di Noraduz. Secondo una leggenda popolare, quando l'esercito
di Tamerlano invase la zona, gli abitanti del villaggio misero degli elmi in cima alle khatchkar e vi
appoggiarono delle spade. Da distante, le khatchkar apparvero come forti e robusti soldati armati,
che scoraggiarono Tamerlano e il suo esercito al punto da indurli a ritirarsi.
Sepolto vivo…
Un'altra storia popolare riguarda il monaco del XIX secolo, Ter Karapet Hovhanesi-Hovakimyan,
che svolgeva servizi funebri a Noraduz. Quando raggiunse i 90 anni, chiese ai suoi compagni
monaci di seppellirlo vivo. Le sue ultime parole furono: "Non temo la morte… Non dovete temere
mai niente, al di fuori di Dio. Lasciate che coloro che hanno paura vengano alla mia tomba
sepolcrale e vi versino dell'acqua. Bevete l'acqua e lavatevi la faccia, il petto, le braccia e le gambe.
Poi rompete il recipiente che conteneva l'acqua. La paura vi abbandonerà." Ancora oggi la gente
viene alla tomba di Ter Karapet per compiere questo rituale.
Sapevate che…
La parola khatchkar si traduce letteralmente "croce di pietra". Si tratta di una forma d'arte unicamente armena che raggiunse l'apice nel Medioevo. Come i fiocchi di neve, non esistono due khatchkar uguali. Le complesse incisioni su queste croci di pietra non sono semplicemente decorative; ognuna di esse ha un profondo significato. Per esempio, il simbolo circolare che di solito si trova sul lato inferiore di una khatchkar è il simbolo armeno dell'eternità.
Haghartsin e Goshavankz.
Ispirati dalla natura
Annidati in una foresta temperata sulle sponde superiori del fiume Agstev si trovano Haghartsin e
Goshavank: i monasteri del pittoresco distretto di Dilijan. La loro combinazione di bellezza naturale e architettonica crea uno scenario veramente spirituale.
La posizione di questi monasteri, tra fitte foreste di quercia lungo gole fluviali, ha ispirato le loro
originali caratteristiche architettoniche. Né Haghrtsin né Goshavank sono complessi fortificati. Le
loro strutture sono circondate dalle case dei contadini medievali e dal verde. Le vestigia di numerosi edifici religiosi e civili dimostrano che nei secoli XII e XIII questi monasteri erano pieni di vita.
Haghartsin fu costruito tra il X e il XIV secolo. S. Astvasatsin (Santa Madre di Dio) è la più grande
chiesa e il principale motivo artistico del complesso. La sua cupola a 16 facce è decorata con archi, le sue colonne sono collegate da aggetti triangolari e sfere.
Goshavank fu eretto sul luogo di un monastero precedente, Getik, che fu distrutto da un terremoto
nel 1188. Mkhitar Gosh, un eminente statista, scienziato e scrittore che compilò il primo codice
penale dell'Armenia, partecipò alla costruzione del monastero e fondò la sua scuola. Sebbene il suo
nome originale sia Nor Getik (Nuovo Getik), nel corso del tempo divenne noto come Goshavank, in onore di Mkhitar Gosh.
Oltre che per la loro posizione panoramica e la loro reputazione di centri medievali di cultura,
Haghartsin e Goshavank sono famosi per le loro preziose khatchkar artisticamente stilizzate. Quelle
intagliate dall'artista Pavgos a Goshavank si differenziano dalle altre. I loro schemi floreali e
geometrici sono incisi in modo così pregevole che l'impressione generale è quella di un pizzo lavorato a traforo.
Prendetevi il tempo di riflettere….
Haghartsin e Goshavank sono situati in posizione ideale per un'intera giornata di escursionismo e
picnic, con l'area protetta dallo stato del Parco Nazionale di Dilijan nelle vicinanze. I pellegrini
spesso vanno a piedi da un monastero all'altro, prendendosi il tempo di riflettere e respirare
nell'intrinseca spiritualità dell'ambiente naturale che li circonda.
Haghpat e Sanahin.
Meraviglie rivali del X secolo
Capolavori di architettura religiosa e importanti centri intellettuali nel Medioevo, i monasteri di
Haghpat e Sanahin, nella settentrionale provincia di Lori, furono i primi siti dell'Armenia a essere
inseriti nell'Elenco del Patrimonio dell'Umanità UNESCO nel 1996. Furono scelti come siti
patrimonio dell'umanità perché rappresentano l'apice dell'architettura religiosa armena, il cui
originale stile fonde elementi di architettura ecclesiastica bizantina e la tradizionale architettura
della regione del Caucaso.
Entrambi i monasteri furono fondati nel X secolo. Esistono somiglianze impressionanti tra questi
due capolavori, non solo negli elementi che li compongono, ma anche nei dettagli architettonici e le
decorazioni dei loro monumenti.
Le loro notevoli similarità e la loro vicinanza (Haghpat è infatti visibile da Sanahin) condusse
inevitabilmente i primi pellegrini a confrontare i due monasteri e si creò un'amichevole competizione tra i due. In effetti, i loro nomi moderni derivano da questa rivalità. Haghpat significa "alto muro", con riferimento a una delle sue singolari caratteristiche, e Sanahin significa "più antico dell'altro". (Poiché le date esatte della loro fondazione erano incerte, i parrocchiani di ciascun monastero sostenevano che il loro era il più antico).
Tra il X e il XIII secolo, i monasteri di Haghpat e Sanahin furono ampliati per includere oltre 20
chiese e cappelle, quattro dependance, mausolei, torri campanarie, edifici accademici, biblioteche,refettori, gallerie, ponti e altre strutture monumentali.
In questi monasteri, si studiavano le arti manistiche, le scienze e la medicina, si scrivevano trattati
e si dipingevano miniature. Haghpat e Sanahin erano particolarmente ricchi di khatchkar, 80 delle
quali sono sopravissute fino ai giorni nostri. Esse non servivano solamente da monumenti commemorativi, celebravano anche occasioni speciali e incoraggiavano la filantropia. (I nomi dei donatori erano spesso incisi nelle khatchkar).
Contraddistinti dall'unità e dalla compattezza delle loro strutture asimmetriche, Haghpat e Sanahin,
i "monasteri rivali" della provincia di Lori, ebbero un'enorme influenza sullo sviluppo dell'architettura medievale armena.
.
La khatchkar Amenaprkitch (Il Salvatore) del XIII secolo presso il monastero di Haghpat rappresenta Gesù sulla croce con una serie di realistiche figure umane inserite nell'originale composizione del suo disegno. Oltre che per l'incredibile attenzione al dettaglio, Amenaprkitch è considerata un'eccezionale opera d'arte armena, perché è una delle poche khatchkar mai scolpite che rappresenti Gesù sulla croce. Molti pellegrini, che ritengono che la khatchkar del Salvatore abbia poteri di guarigione, vengono a Haghpat per cercare ispirazione da questa meraviglia di arte religiosa.
Noravank.
Tra le rocce rosse
Noravank (che significa Nuovo Monastero) è un complesso del XIII secolo situato in una stretta
gola nella Valle Superiore di Amaghu, vicino la città di Yeghegnadzor. La gola è nota per le sue
alte e sporgenti rocce calcaree di color rosso mattone e grigio, che rendono la strada per il
monastero uno scenario mozzafiato. Vestigia di vari edifici civili e khatchkar sono sparse dentro e
fuori le mura del monastero.
Noravank fu fondato nel 1205 dal Vescovo Hovhannes con il patrocinio della famiglia Orbelian,
un'eminente nobile famiglia la cui dinastia fu presente nelle province di Syunik e Vayots Dzor dal
XII al XV secolo. Il complesso monastico, che un tempo fu residenza dei principi Orbelian, include
la Cappella a volta di S. Gregorio, la Chiesa di S. Karapet e la chiesa per la quale è maggiormente
conosciuto, S. Astvatsatsin (Santa Madre di Dio).
Cosa rara nelle chiese armene, S. Astvatsatsin è disposta su due piani e l'accesso al secondo piano
avviene attraverso una stretta e simmetrica fila di scale che corre sulla facciata dell'edificio. La
chiesa, completata nel 1339, è il capolavoro del grande scultore e miniaturista Momik. E'
considerata la sua ultima opera maggiore. Acclamato come il più talentuoso incisore di khatchkar
della storia armena, molti delle sue migliori opere sono in mostra a Noravank.
L'Università medievale di Gladzor Non lontano da Noravank si trovava uno dei più grandi centri accademici dell'Armenia medievale, l'Università di Gladzor. L'università si spostò in diverse sedi durante i suoi circa 50 anni di esistenza. Nessuna sede è sopravvissuta intatta, sebbene il Monastero di Tanahat, dove fu probabilmente fondata nel 1282, sia ancora oggi visitabile. Rispetto alle università medievali, Gladzor era in anticipo sui tempi, con dipartimenti specialistici come la Scuola di Miniatura
Armena, dove alcuni degli artisti armeni dotati di maggior talento crearono i loro capolavori. Oltre
ad essere famosa per i suoi elevati standard di insegnamento nelle arti e nelle scienze, uno degli
scopi principali dell'università era mantenere l'indipendenza della Chiesa Armena e rifiutare
l'autorità papale.
Il Monastero di Tatev.
La roccaforte politica e militare di Syunik
Il Monastero di Tatev è un complesso cinto da possenti mura situato nel sudest dell'Armenia, non
lontano dalla città di Goris nella provincia di Syunik. Fu fondato nel IX secolo e subito dopo
divenne il centro politico di Syunik. Nel X secolo Tatev aveva una popolazione di 1000 persone e
dominava diversi villaggi circostanti.
Come Tatev ebbe il suo nome…
La storia racconta che l'architetto del monastero una volta terminata la cupola della chiesa principale non riuscisse più a scendere. Egli urlò: "Astvats eents ta-tev", che significa "Che Dio mi dia le ali". Fu così che il monastero ebbe il suo nome.
Il monumento Gavazan ("Canna"), eretto nel 904 vicino alla sede del monastero, è una singolare opera di ingegneria architettonica. Si tratta di una colonna di 8 metri costruita con piccole pietre esormontata da una khatchkar. Con le scosse sismiche, il pilone si inclinava e poi ritornava alla sua posizione iniziale. Oggigiorno, l'antico strumento scientifico non è più funzionante ed è tenuto insieme da placche metalliche.
La posizione strategica di Tatev, appollaiato sulla cima di un ripido costone, rendeva quasi impossibile l'accesso dei nemici. Ancor oggi, accedere alla possente fortezza è una vera impresa.
L'accidentata e tortuosa strada che si arrampica sulla collina verso Tatev è un'avventura di per sé.
Assicuratevi di andare a Tatev nei mesi più caldi, con un veicolo robusto. La strada viene chiusa quando ghiaccia durante i mesi invernali.
Per i veri avventurosi… .
Sadani Gamourj ("Il Ponte del Diavolo") è una formazione naturale a forma di ponte che bisogna
attraversare per arrivare a Tatev. Contrariamente a quanto suggerisce il nome, il Ponte del Diavolo,
protetto dal WWF, è una meraviglia della natura cosi bella da togliere il fiato – un piccolo pezzo di
paradiso.
Il ponte si è formato attraverso l'accumulo nel corso dei secoli di sedimenti di minerali e sale di
calcio lungo il fiume. Ci sono due piscine naturali vicino alla cima del ponte e subito dopo di esse
c'è un ripido crinale con una corda per aiutarvi a scendere lungo la roccia. Scendere è la parte più
difficile, ma una volta arrivati, sarete ripagati da fresche sorgenti, cascate di calde acque minerali,
profondi stagni, rocce multicolori e un labirinto di caverne con stalattiti pendenti. Meglio essere
preparati e indossare un costume da bagno – vi bagnerete.
La Biblioteca Matenadaran.
Un patrimonio di antichi manoscritti
Il Matenadaran, situato nel cuore di Yerevan, è uno degli archivi bibliotecari più ricchi del mondo,
con una collezione di oltre 17000 manoscritti che includono tutti i rami della cultura e delle scienze
medievali armene, così come manoscritti in molte lingue straniere. In armeno medievale,Matenadaran significa "deposito di manoscritti" o "biblioteca". Molti testi antichi, i cui originali erano stati persi da tempo sono stati restaurati nella loro madrelingua basandosi sulle traduzioni armene, che erano conservate al sicuro presso il Matenadaran.
Gli oggetti salienti includono:
- il più antico manoscritto completo e datato: il Vangelo di Lazzaro (887)
- il manoscritto con le decorazioni più belle: il Vangelo di Echmiadzin, realizzato a Noravank nel 989
- il più grande manoscritto: le Omelie di Mush, pesante 27,5 chili
- il più piccolo manoscritto armeno: un Calendario Ecclesiastico pesante 19 grammi Il Matenadaran si trova in posizione maestosa alla fine della famosa via Mashtots Avenue a Yerevan e proprio di fronte si trova un'enorme e imponente statua di Mesrop Mashtots, il creatore dell'alfabeto armeno, senza il quale il Matenadaran e il suo patrimonio di letteratura armena non esisterebbero.
L'alfabeto armeno: preservare un popolo e una fede Nel IV secolo i leader religiosi e politici dell'Armenia dovettero affrontare un dilemma: sotto il
dominio straniero (all'epoca la nazione era divisa tra gli imperi bizantino e persiano) divenne sempre più difficile mantenere vive le tradizioni cristiane e armene.
Nel 405 d.C., Mesrop Mashtots, un dotto ecclesiastico e studioso, creò i 36 caratteri dell'alfabeto armeno (due lettere furono aggiunte in seguito per facilitare lo spelling delle parole straniere), differenziando l'Armenia dal punto di vista linguistico e liturgico dai poteri che la circondavano.
Immediatamente, con la creazione dell'alfabeto, Mashtots e i suoi colleghi intrapresero il compito
vitale di tradurre la Bibbia in armeno.
Nel 414 d.C. la Bibbia era stata tradotta in armeno praticamente per intero. Una pletora di testi originali e di traduzioni – sia religiose che di altro tipo
– sarebbero seguite, rendendo il V secolo l'epoca d'oro della letteratura armena.
Mesrop Mashtots è un santo della Chiesa Armena. Prima che inventasse l'alfabeto, la messa armena era officiata in greco o assiro, e tutti i testi religiosi erano scritti in queste lingue, rendendoli accessibili solo ai più dotti ecclesiastici. La creazione di un alfabeto armeno fu fondamentale per diffondere il cristianesimo tra il popolo armeno e assicurare che la nazione armena rimanesse cristiana nei secoli di dominio straniero che sarebbero seguiti.
Esempi di itinerari.
Sia che vogliate intraprendere un approfondito pellegrinaggio o semplicemente visitare qualche sito
religioso dell'Armenia, ci sono diversi modi per cominciare a programmare il vostro viaggio. Potete
rivolgervi a un tour operator che offre viaggi di pellegrinaggio o programmare un itinerario
specifico per conto vostro.
Ci sono infinite possibilità, qui di seguito troverete alcuni esempi di itinerari ai quali potete fare riferimento.
Itinerario da 3 giorni
Giorno 1: Cattedrale Maggiore di Echmiadzin, chiese delle Sante Ripsimiane e Cattedrale di
Zvartnots (per partecipare alla messa a Echmiadzin, dovete essere sul posto la domenica
alle 11:00 di mattina) – Pernottamento a Yerevan
Giorno 2: Tempio di Garni e Monastero di Geghard – Pernottamento a Yerevan
Giorno 3: mattina Khor Virap (arrivateci il prima possibile per godervi la magnifica vista sul
monte Ararat)
pomeriggio Istituto dei manoscritti Matenadaran
Itinerario da 5 giorni
Giorno 1: mattina Sevanavank e Cimitero di Noraduz
pomeriggio Haghartsin e Goshavank – Pernottamento a Dilijan
Giorno 2: Haghpat e Sanahin – Pernottamento a Yerevan
Giorno 3: Tempio di Garni e Monastero di Geghard – Pernottamento a Yerevan
Giorno 4: mattina Khor Virap (arrivateci il prima possibile per godervi la magnifica vista sul
monte Ararat)
pomeriggio Monastero di Noravank e Tanahat (sede dell'Università medievale di Gladzor)
– Pernottamento a Yerevan
Giorno 5: Cattedrale Maggiore di Echmiadzin, chiese delle Sante Ripsimiane e Cattedrale di
Zvartnots (per partecipare alla messa a Echmiadzin, dovete essere sul posto la domenica alle 11:00 di mattina)
Itinerario da 7 giorni
Giorno 1: mattina Khor Virap (arrivateci il prima possibile per godervi la magnifica vista sul monte Ararat)pomeriggio Monastero di Tatev (assicuratevi di andarci con il bel tempo quando le strade sono praticabili) – Pernottamento a Goris Giorno 2: Noravank – Pernottamento a Yerevan 22
Giorno 3: Cattedrale Maggiore di Echmiadzin, chiese delle Sante Ripsimiane e Cattedrale di Zvartnots (per partecipare alla messa a Echmiadzin, dovete essere sul posto la domenica alle 11:00 di mattina) – Pernottamento a Yerevan
Giorno 4: Sevanavank e Cimitero di Noraduz – Pernottamento a Yerevan
Giorno 5: Haghartsin e Goshavank – Pernottamento a Dilijan
Giorno 6: Haghpat e Sanahin – Pernottamento a Yerevan
Giorno 7: mattina Istituto dei manoscritti Matenadaran
pomeriggio Tempio di Garni e Monastero di Geghard
ARMENIAInformation
Ufficio Informazioni Turistiche
Sia che facciate un pellegrinaggio o vogliate visitare solo qualche sito, una preventiva visita
all'ARMENIAInformation Ufficio Informazioni Turistiche, vi sarà molto utile. L'ufficio
informazioni offre un'atmosfera accogliente e coinvolgente con tante risorse a disposizione dei
viaggiatori. Lo staff multilingue sarà lieto di aiutarvi a organizzare la vostra visita e la vostra
sistemazione in tutte le regioni del paese. Sul sito web troverete moltissime informazioni nonché
previsioni del tempo, guide regionali, un calendario degli eventi e una mappa interattiva. Sono disponibili anche dei computer con accesso a internet, forniti dall'Agenzia per lo sviluppo del turismo armeno.
Tel. +374 10 542 303/6
Email: info@armeniainfo.am
Sito web: www.armeniainfo.am
Vahe V.
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