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RESTAURATO L’AFFRESCO DI VOROTNAVANK
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L’anno scorso, il sottoscritto organizzò un viaggio culturale in Iran e in Armenia per assistere alla spettacolare festa religiosa dedicata all’Apostolo San Taddeo presso il convento armeno di Sourb Thadei Vank nella Regione dell’Azerbaidjian Iraniano a 20 km dalla città di Makù. Al termine del programma in Iran, ci siamo diretti verso il confine per varcare la frontiera con l’Armenia e proseguire il programma del viaggio in territorio armeno. Durante la visita al Monastero di Vorotnavank, VII-XIII sec., dove da giovane ho lavorato come progettista e restauratore della parte edile strutturale, una partecipante al viaggio, la restauratrice belga Christine Lamoureux, ammirò a lungo il bellissimo affresco all’interno della chiesa di S. Karapet (anno di fondazione 1006). Al rientro in Italia, Christine, mi ha chiesto di organizzare una missione in Armenia per restaurare l’affresco della chiesa. Ottenuto i permessi per l’intervento e grazie alla gentile concessione del Ministero della Cultura della Repubblica di Armenia, nell’agosto dell’anno corrente, carichi di materiale e attrezzatura necessaria, abbiamo preso il volo da Venezia per Jerevan. Dopo l’incontro con il viceministro, siamo partiti per Sissian. Trovata un’accoglienza calorosa tipica armena e, l’appoggio delle autorità locali, raggiunti l’obiettivo, si proseguì all’intervento dell’affresco. Il frammento affrescato, contenuto in un cerchio perfetto di 124 cm e posto sulla conca dell’abside settentrionale della chiesa cupolata di S. Karapet, raffigurante un angelo su sfondo azzurro stellato circondato da figure animali e umane, si presentò in condizioni di conservazione molto precarie. Il dipinto risale probabilmente al sec. XIV quando il grande filosofo armeno Hovhan Vorotnetsì soggiornò nel monastero. L’intonaco di supporto è stato realizzato sopra un intonaco ben lisciato di colore chiaro. Diversi frammenti dell’intonaco chiaro, quello più antico, si sono conservati sia nell’abside sia in altre parti della chiesa. Si proseguì alla pulizia della superficie e al consolidamento della pellicola pittorica con un adesivo polimerico. Dopo di che, è stato necessario effettuare iniezioni di riancoraggio dell’intonaco affrescato all’intonaco sottostante con iniezioni di grassello di calce con resina acrilica e alla stuccatura delle lacune con un impasto di sabbia di fiume e calce del tutto simile a quello originale per colore, granulometria e lisciatura. La reintegrazione pittorica, eseguita con tecniche riconoscibili in modo da ridare leggibilità all’immagine e ai suoi dettagli, è stato l’intervento più delicato, applicato tramite leggere velature di terre naturali esclusivamente nelle zone dove si sono verificate delle cadute di colore. Al termine dell’intervento, per garantire una buona conservazione dell’affresco, è stata applicata una protezione finale con la resina speciale.
Grazie a questo intervento, nonostante le sue dimensioni ridotte, è stato possibile conservare un affresco di rara bellezza e importanza, unico nel suo genere pittorico e compositivo. Colgo l’occasione per ringraziare di cuore l’amica Christine Lamoureux che mettendo a disposizione i propri mezzi e il tempo, con grande professionalità e passione, ha portato a termine un suo piccolo sogno contribuendo alla conservazione del patrimonio cultura dell’Armenia.
Arà Zarian
Il Convento di Vorotnavank, VII-XIII sec.
Breve Cenno Storico Architettonico
Il Convento di Vorotnavank (Vaghatnì Vank), che prende il suo nome dal fiume Vorotan che scorre nella valle dove si affaccia il complesso architettonico, si trova nell’attuale Regione di Syounik dell’Armenia centrale, presso il villaggio di Vaghutì a 14 km Est dal capoluogo di Sissian. La fondazione della prima chiesa del convento, Surb Stepanos Nakhavkà (Protomartire) nell’anno 1000, è attribuita alla regina Shahandukht, moglie del re armeno Smbat I, il quale ordinò alla moglie d’intraprendere la costruzione della chiesa. Questa chiesa rappresenta una sala rettangolare absidata, la cui volta a botte e suddivisa in due parti da un arco trasversale. Inizialmente, sul posto del convento di Vorotnavank, esisteva una cappella fondata da S. Gregorio Illuminatore. Lo storico Stepanos Orbelian c’informa che sul posto della distruzione della cappella da parte dei selgiuchidi, l’eremo Stepanos, nel VII sec. costruisce una piccola chiesa divenuta famosa nel medioevo per le guarigioni a uso del veleno dei serpenti frequenti tutt’oggi. Questa, in pianta, rappresenta una struttura longitudinale a navata semplice e volta a botte spartita in due parti attraverso un arco di pietre ben levigate. Nell’anno 1006, il principe Sevadà, figlio del fratello del re Vasak, costruisce la chiesa di Surb Karapet. La chiesa è triconca con quattro cappelle absidate angolari racchiuse alla base entro un perimetro rettangolare da cui emergono i bracci rettangolari della croce sormontata da una cupola poggiata su un tamburo cilindrico. La regina Shahandukht completa l’opera costruendo due gallerie adiacenti alle chiese di Surb Stepanos e Surb Karapet e circondando il convento con imponenti mura difensive. Probabilmente ha lei è da attribuire la costruzione dell’elegante stele coronata da un khachkar alato e posta su di un crepidoma e cinque gradini presso l’ingresso Sud della S. Karapet. Nell’anno 1104 il convento fu saccheggiato e distrutto per opera dei selgiuchidi. Nel XIV secolo il convento è ricostruito grazie alla generosità della casa reale degli Orbelian. A Vorotnavank soggiornò il noto filosofo Hovhan Vorotnetsì (1315-1386) allievo e seguace di Grigor Tatevatzì (1346-1409). Vorotnavank fu attaccato e demolito durante l’avanzamento di Tamerlano. La cupola della chiesa crollò durante il devastante terremoto del 1931 quando il convento era stato già abbandonato da molto tempo. I lavori di ricerca, di restauro e di rifacimento sono stati eseguiti negli anni 1983-85. Adesso il convento di Vorotnavank si presenta totalmente “rifatto” tranne qualche superficie di copertura mancante per la sospensione del lavoro per causa del crollo del regime sovietico. I lavori di pulizia, restauro e consolidamento dell’affresco di Vorotnavank sono stati eseguiti nell’anno 2011.
ara zarian
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