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la riapertura al culto, dopo 25 anni, della Chiesa Surp Kirakos di Diarbekir (ora popolato soprattutto di kurdi tra cui lo stesso sindaco, Gaffur Turkai)
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Notizie di rapporti e collaborazioni italo-armene... ed altre tra cui la riapertura al culto, dopo 25 anni, della Chiesa Surp Kirakos di Diarbekir (ora popolato soprattutto di kurdi tra cui lo stesso sindaco, Gaffur Turkai)....
Italia-Armenia, Podestà e Dapei incontrano la delegazione guidata dal Governatore Shahgaldyan
Venerdì, 21 ottobre 2011 - 16:56:27
il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, e il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dapei, hanno ricevuto presso la Sala Giunta di Palazzo Isimbardi, una delegazione Armena costituita dal Governatore della Regione del Kotayk, Kovalenko Shahgaldyan, dall’ambasciatore armeno in Italia, Rouben Karapetian, e dal console onorario della Repubblica d’Armenia a Milano, Pietro Kuciukian. I temi approfonditi nell’incontro hanno spaziato dai rapporti commerciali e d’amicizia esistenti tra Italia e Armenia, fino a Expo 2015. Inoltre, il presidente Podestà, e il presidente Dapei, sono stati invitati a partecipare agli incontri, nell’ambito della visita ufficiale in Italia del presidente armeno, Serge Sarkissyan, in occasione, anche, dell’inaugurazione della mostra che si terrà a Venezia, sulla pubblicazione del primo libro stampato in armeno.
24 Ottobre 2011
Delegazione armena in visita a Magenta
Magenta Ieri mattina una delegazione armena, ospite in questi giorni della Presidenza del Consiglio Provinciale guidato da Bruno Dapei, ha fatto visita a Magenta, accolta dal sindaco Luca Del Gobbo in Casa Giacobbe da cui ha proseguito poi per un breve tour della 'Città dell'Unità d'Italia' visitando l'Ossario ai Caduti e la Basilica di San Martino.
La delegazione era composta da 13 persone guidate dal governatore della Regione di Kotayk Kavalenko Shahgaldyan (accompagnato dalla moglie), regione con cui il Consiglio provinciale si è gemellato nel 2010. Tra gli ospiti, amministratori della Regione di Kotayk, sindaci di quel territorio, esponenti di comunità rurali ed il console onorario della Repubblica di Armenia Pietro Kuciukian.
Il sindaco ha illustrato ai delegati l'importanza della Città di Magenta nel cammino verso l'Unità d'Italia ed ha consegnato al governatore un omaggio della città ricevendo a sua volta un dono a ricordo della visita della delegazione armena, il cui viaggio a Milano è stato finalizzato a proseguire i rapporti avviati con la Provincia sopratutto sul fronte economico.
Turchia, armeni ri-convertiti
da LaStampa.it
Un gruppo di armeni, cresciuti come musulmani sunniti, sono stati battezzati domenica come cristiani armeni ortodossi nella chiesa di S. Giragos (Surp Giragos) nella provincia sudorientale di Dyarbakir.
MarcoTosatti
Un gruppo di armeni, cresciuti come musulmani sunniti, sono stati battezzati domenica come cristiani armeni ortodossi nella chiesa di S. Giragos (Surp Giragos) nella provincia sudorientale di Dyarbakir. La chiesa è stata riaperta il 22 ottobre dopo lavori di restauro durati due anni. I battezzati erano di origine armena, e i loro antenati si sono convertiti dopo il Genocio del 1915.
Fra di loro vi è Gaffur Türkay che ha contribuito al restauro della chiesa. Türkay era molto emozionato, secondo quanto riporta un quotidiano locale. “E’ incredibile essere qui, insieme con persone che provengono da tutto il mondo, e di cui condivido le origini”, ha dichiarato. “Siamo stati ostracizzati sia dagli armeni che dai musulmani sunniti, ha dichiarato Behçet Avcı, conosciuto anche come Garod Sasunyan. “E’ un momento emozionante per me”. La cerimonia è stata a porte chiuse; non è stato permesso né a visitatori estranei né a giornalisti essere presenti. L’ha compiuta il vice patriarca, Aaram Atesyan.
C’erano invitati dall’Armenia e dagli Stati Uniti, fra cui l’ambasciatore americano in Turchia, Francis Ricciardone e l’ex ministro degli Esteri armeno Raffi Hovhannesian, oltre all’arcivescovo Vicken Ayvazian, della diocesi armeno apostolica di America. Il restauro è stato finanziato dagli armeni di Istanbul e della diaspora. L’iniziativa ha avuto i promotori principali in Vartkes Ergün Ayık, un uomo d’affari di origini armene di Dyarbakir e Raffi Bedrosyan, un ex cittadino di Istanbul che ora vive in Canada.
“Avevamo più di 2600 chiese e monasteri in tutta l’Anatolia in passato. Sfortunatamente rimane solo una manciata di luoghi sacri. La mia richiesta alla Turchia, come leader spirituale, è che le chiese vengano restituita alla comunità armena, meglio se vengono usate per servizi religiosi piuttosto che come musei”. Ayavzian ha detto di essere nato in Turchia, nella provincia sud-orientale di Şırnak e parla fluentemente turco. “Come molti armeni americani, parliamo anche turco a casa” ha detto, aggiungendo che ai suoi genitori era vietato parlare armeno. Sulle relazioni fra armeno americani e Turchia, fredde, ha risposto: “la ragione è evidente e chiara. C’è stato un genocidio. Delle scuse, un passo avanti che viene dal cuore, potrebbe cancellare completamente questa disputa”.
L’AMBASCIATORE ARMENO KARAPETIAN UFFICIALIZZA IL GEMELLAGGIO CON LA SCUOLA CIALDI
20 ottobre 2011 | Archiviato in: Civitavecchia,Scuola | Scritto da: redazione Ieri il diplomatico ha visitato la scuola di Civitavecchia dopo l’invito di Alessandro Battilocchio
Un’accoglienza festosa, come solo i bambini sanno preparare, ha fatto emozionare ieri l’ambasciatore in Italia della Repubblica di Armenia, Ruben Karapetian, arrivato appositamente a Civitavecchia per ufficializzare il riuscito gemellaggio tra la scuola civitavecchiese ambasciatrice Unicef “Cialdi – De Curtis” diretta da Nandina Ambrogi e l’orfanotrofio «Izmirlyan», alle porte di Yerevan, che ospita circa 150 bambini, alcuni con handicap. L’iniziativa ha suggellato un progetto portato avanti dal Difesore dell’Infanzia Unicef Alessandro Battilocchio, che nei giorni scorsi si è recato a Yerevan, dove ha visitato l’orfanotrofio. Alla cerimonia hanno partecipato il vicesindaco, Enrico Zappacosta, il consigliere, Annita Cecchi, e tante personalità invitate per l’occasione dalla presidente del Comitato locale Unicef, Pina Tarantino.
“I vostri cartelloni che ho portato a Yerevan, giorni fa, sono piaciuti tanto – ha detto Alessandro Battilocchio rivolgendosi ai piccoli della Cialdi – bravi, avete fatto un ottimo lavoro già inviando letterine e foto ai vostri amici armeni e siete sempre più degni di portare il nome di piccoli ambasciatori Unicef”.
“Sono felice di essere qui, di ascoltare le vostre canzoni – ha commentato emozionato Karapetian, affiancato dalla traduttrice Mariam Erenian – vi lasciamo in dono un dvd sulla ricca storia dell’Armenia che è vicina all’Italia per la sua tradizione cristiana. Vi ho portato, inoltre, una scacchiera in pietra da usare per l’intelligente gioco degli scacchi, gioco molto diffuso da noi perché sviluppa l’intelligenza, sperando che anche voi, piccoli amici, possiate appassionarvi sempre di più arrivando magari a giocare proprio con i vostri gemelli armeni”.
“Siamo onorati di avervi qui con noi, a coronamento di un progetto che va avanti da tempo” ha detto Pina Tarantino, presidente del locale Comitato Unicef. “Grazie a voi per questi doni e grazie alle maestre che lavorano duramente per sensibilizzare i bambini sul valore della solidarietà, dell’amicizia e della sana condivisione” ha aggiunto la preside Ambrogi. “Il Pincio è pronto ad accogliere la proposta della preside di avviare uno scambio in famiglia tra bambini armeni e civitavecchiesi, a suggello del riuscito gemellaggio” ha concluso Annita Cecchi.
Formazione al restauro in ArmeniaPolitecnico di Milano - Dipartimento DPA
Scadenza: 9 novembre 2011
E' indetta una selezione pubblica per il conferimento di n.1 assegno per lo svolgimento di attività di ricerca a tempo determinato, per la durata di 24 mesi, presso il Dipartimento di Progettazione dell'Architettura nell'ambito del programma di ricerca denominato: "Formazione al restauro in Armenia. Sostegno alle istituzioni locali per la tutela e la conservazione del patrimonio culturale".
Il docente proponente, responsabile del programma di ricerca, è il prof. Maurizio Boriani.
Attuazione del programma
Il progetto di ricerca si propone di intervenire nel campo del restauro artistico ed architettonico dell'Armenia sperimentando e fornendo formazione ai livelli e nelle modalità ritenute idonee a supplire alla difficoltà riscontrate nel sistema armeno di gestione della salvaguardia del patrimonio.
Requisiti:
Per partecipare alla selezione è richiesto il possesso del titolo di diploma di laurea vecchio ordinamento/specialistica/magistrale/ in Architettura o in Ingegneria Edile-Architettura o titolo equipollente, purché corredato di un idoneo curriculum scientifico professionale che possa comprovare l'idoneità personale allo svolgimento di attività di ricerca.
L'importo dell'assegno, riferito alla durata contrattuale, corrisposto in acconti mensili posticipati, è di Euro 55.171,00 al lordo solo degli oneri a carico del contraente.
Roma, 24 ott. - Si inaugura questa sera la "Settimana della Toscana in Armenia". Un'iniziativa che tocca i temi del turismo, del teatro, della fotografia e della moda ma che, spiega l'ambasciatore a Erevan, Claudio Scapini, "e' nata da un'idea del sindaco del Comune di Bagno a Ripoli, Luciano Bartolini" gia' in Armenia nel quadro di un progetto di cooperazione fra autorita' locali - nella fattispecie la creazione di un acquedotto nella regione Shirak - finanziato con fondi comunitari. Un'idea alla quale l'ambasciata d'Italia ha aderito e che e' stata patrocinata dalla Regione Toscana e sostenuta dalla Municipalita' di Erevan e dal ministero armeno dell'Economia. Il programma prevede un seminario dell'Istituto per l'Arte e il Restauro-Palazzo Spinelli di Firenze e una serie di conferenze da parte del consorzio "Terre del Levante Fiorentino" che si concluderanno con un seminario di formazione per lo sviluppo del settore agrituristico e per il marketing territoriale del territorio armeno. A Erevan la casa di moda Ermanno Scervino, che ha sede a Bagno a Ripoli, si occupera' dell'esposizione degli abiti storici utilizzati da Franco Zeffirelli per "Il te' nel deserto", quindi organizzera' un concorso di fotografi armeni. Il vincitore, ha spiegato Scapini, sara' chiamato a seguira' le sfilate della maison Scervino a Milano in occasione della Settimana della Moda a febbraio 2012. A Erevan e' prevista anche una rappresentazione teatrale messa in scena dagli studenti del liceo scientifico "Piero Gobetti" di Bagno a Ripoli assieme all'associazione teatrale Venti Lucenti.
Architecture Of The Soviet Armenia – A. G. Grigoryan Creato il 20 ottobre 2011 da Maxscorda
Scrivo questo post nell’edonismo piu’ totale, nel vanto del piu’ bieco possesso e nel pizzico d’orgoglio di toccare con le proprie mani un oggetto, un libro, desiderato sin dalla prima volta in cui venni a conoscere la sua esistenza. L’occasione di sentirne parlare venne dalla lettura di "Cosmic Communist Constructions Photographed" nel quale l’autore Frederic Chaubin, racconta di come l’idea del suo libro sia nata proprio dall’acquisto in una bancarella dell’usato di "Architecture Of The Soviet Armenia". Inutile dire che iniziai una caccia rassegnata al fallimento, invece insperabilmente, si scopre che il grande web fa davvero miracoli ed ecco far capolino una libreria armena di vendita online col testo tanto agognato. Confesso una qualche titubanza fortunatamente ingiustificata, poco piu’ di una settimana d’attesa ed ecco che il libro, usato ma in condizioni eccellenti e’ finalmente giunto sino a me e lo dico senza retorica, in tutto il suo splendore.
Il testo ripercorre l’architettura armena dai sui albori, dai resti dei primi accampamenti, passando per chiese bizantine in una tradizione a cavallo tra oriente ed occidente che contraddistingue le mura ma anche lo spirito degli abitanti. Si giunge cosi’ all’inizio del secolo quando la dominazione sovietica impatto’ non solo la vita sociale ma l’intera architettura, la quale muto’ adattandosi agli stilemi del regime, caratterizzato con ampie piazze e costruzioni monumentali da un lato, caseggiati e palazzi di grigio e solido costruttivismo dall’altro. Ad un certo punto, come ben descritto da Chaubin nel suo testo, anche in Armenia i Soviet hanno usato la propaganda architettonica per tracciare le linee di un futuro proiettato verso le stelle, dando cosi’ un corpo di cemento armato all’idea stessa di modernita’ degna dell’uomo nuovo in contrapposizione con un modello capitalistico non cosi’ evoluto ma in gran parte gia’ realizzato. Ben comprendo la fascinazione subita da Chaubin perche’ dopo poche pagine sfogliate con la solennita’ dell’evento, non e’ possibile evitare di aggirarsi per il web in cerca di informazioni nella spasmodica compensazione di quanto non e’ comprensibile dal testo russo originale. L’opera inoltre e’ strutturata cronologicamente in modo da non lasciare il lettore in balia del tempo e le indicazioni degli architetti responsabili delle costruzioni, si lasciano seguire in un percorso artistico oltreche’ tecnico, una traccia sintattica che apre nuove possibilita’ di consultazione ed analisi.
Strano a dirsi quindi, ma il cirillico alla fine, costituisce un ostacolo minimo e sormontabile.
Difficile ma non impossibile da reperire: abbiate coraggio ed osate, il valore del premio e’ incommensurabile.
S.M.
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