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Robert Kocharyan spinge il presidente Sargsyan ad una raffica di sostituzioni tra le alte cariche dello Stato....
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Yerevan
Il possibile ritorno sulla scena politica nazionale di Robert Kocharyan spinge il presidente Sargsyan ad una raffica di sostituzioni tra le alte cariche dello
Stato e ad una serie di provvedimenti contro gli oligarchi. La situazioneeconomica del Paese, però, continua a peggiorare, e l'agenzia di rating Moody's
declassa l'Armenia Continua in Armenia il conflitto che oppone il partito d.opposizione Congresso
Nazionale Armeno (ANC), di Levon Ter-Petrosyan, al governo del presidente Sargsyan. Il 26 agosto scorso, in seguito all.arresto di Tigran Arakelyan, giovane attivista dell'ANC, il partito aveva avviato una nuova stagione di mobilitazione permanente, dopo quella della primavera scorsa. Alla manifestazione del 30 settembre, Levon Ter-Petrosyan aveva infine indetto una protesta non stop per .ottenere il rilascio di Arakelyan, spingere il presidente Sargsyan alle dimissioni e a indire elezioni anticipate.. La conseguente occupazione pacifica di Piazza della Libertà è stata però interrotta spontaneamente dal partito l.8 ottobre, ma senza aver ottenuto la scarcerazione di Arakelyan né la ripresa dei colloqui col governo.
Il fattore Kocharyan L'intransigenza delle autorità è verosimilmente dovuta all.imminenza delle
elezioni parlamentari (maggio 2012) e alla preoccupazione suscitata dal probabile ritorno dell.ex presidente Robert Kocharyan. Il 30 settembre,
intervistato dall.agenzia Mediamax, Kocharyan infatti non ha escluso un suo ritorno alla politica, e la notizia ha provocato tensioni all.interno della
coalizione di governo. Kocharyan ha chiarito che sono tre i fattori che potrebbero contribuire a un suo ritorno sulla scena politica del Paese:
.L.assenza di un miglioramento stabile e tangibile nell.economia e nel benessere della popolazione; la richiesta di un mio ritorno da parte di vari
strati della società; la mia interiore convinzione che posso migliorare radicalmente la situazione..
Tende in Piazza della Libertà durante la protesta dell'ANC (Per arginare il .rischio Kocharyan., Sargsyan ha provveduto ad alcune sostituzioni tra le alte cariche. Il 2 novembre ha offerto al presidente
dell.Assemblea Nazionale, Hovik Abrahamyan, l'incarico di responsabile del partito Repubblicano durante la campagna elettorale. Il giorno seguente ha
sollevato Mikael Minasyan . suo genero nonché suo più stretto confidente .
dalla posizione di Vicecapo dello staff presidenziale, per affidargli ilcompito di .aiutare Abrahamyan nella preparazione per le prossime elezioni, che sono oggi la priorità., come ha dichiarato lo stesso Minasyan a News.am il 3.
Di nuova nomina anche il sindaco di Yerevan, Taron Margaryan, che dal 31 ottobre sostituisce il dimissionario Karen Karapetyan. Nonostante Karapetyan
abbia motivato con .ragioni personali. la decisione di dimettersi dopo meno di un anno in carica, si è aperto il dibattito sulle cause di tale scelta, che
secondo il portale informativo Armenialiberty potrebbero risalire .alle decisioni politiche impopolari [assunte dall'ex sindaco] come il divieto del commercio ambulante. o ai [suoi] rapporti con Kocharyan, durante la cui presidenza Karapetyan era divenuto direttore della compagnia armena di
distribuzione del gas.. Lotta agli oligarchi
A preoccupare ulteriormente Sargsyan è la posizione di Gagik Tsarukyan,influente oligarca e leader del partito Armenia Prospera (BHK), membro della
coalizione di governo composta dal partito Repubblicano (HHK) di Sargsyan e dall..Orinats Yerkir. (OEK). Sono noti infatti i legami tra l.oligarca e l.ex presidente. In un.intervista al quotidiano Tert.am il 3 ottobre, Tsarukyan ha
infatti difeso Kocharyan che .ha pieno diritto morale e politico di tornare in politica.. La dichiarazione contraddice di fatto l.accordo del 17 febbraio, con
cui BHK e OEK s.impegnavano a sostenere la ricandidatura di Sargsyan alle presidenziali del 2013. Sargsyan ha deciso di adottare una serie di misure contro Tsarukyan. Innanzitutto, un pacchetto di emendamenti sulla riscossione delle imposte per riscuotere più tasse dalle grandi compagnie e dai cittadini più abbienti. Al congresso dell.Unione degli Industriali e Imprenditori armeni a Yerevan, il 9 novembre, il presidente ha poi promesso di porre fine al sistema oligarchico. Secondo il giornalista Sargis Harutyunyan, di Armenialiberty, .dozzine di deputati del partito Repubblicano sono ricchi e in
molti credono che Sargsyan intenda contare su essi per controllare l.Assemblea Nazionale ed essere rieletto [alle presidenziali] nel 2013, ostacolando invece l.ingresso di oligarchi di altri partiti alle elezioni parlamentari di maggio 2012.. Infine, il ministro dell.Educazione Armen Ashotyan ha proibito alle università statali di accettare donazioni per borse di studio dalla .Fondazione Gagik Tsarukyan.: .La Fondazione e altri enti di beneficenza che vorrannoaiutare gli studenti, dovranno fare domanda al ministero che valuterà le
proposte., ha spiegato alla conferenza stampa del 17 novembre.
L'attacco di Moody's La strategia messa in atto da Sargsyan per contrastare l.avversario politico,
tuttavia, si ripercuote su altri ambiti. In ambito economico, ad esempio, le misure prese potrebbero contribuire allo sviluppo del Paese. La lotta
all.evasione fiscale infatti, colpendo i redditi più alti, .è essenziale per assicurare l'incremento di più del 13% delle entrate fiscali previste nel
progetto di bilancio per il 2012., ha spiegato il 30 ottobre il Primo ministro Tigran Sargsyan ad una conferenza economica organizzata dal Partito
repubblicano. .Il nostro obiettivo è agevolare le piccole e medie imprese e trasferire il carico fiscale sui settori più ricchi.. La lotta al sistema
oligarchico, invece, .migliorerà lo scenario economico, rimuovendo questo grave ostacolo alla crescita., ha assicurato il presidente Sargsyan.
La crescita armena dipende però anche da fattori esterni, come confermato dall.agenzia internazionale di rating Moody.s, che il 21 novembre ha abbassato
l.outlook sovrano dell'Armenia da .stabile. a .negativo.. La decisione riflette .i rischi per le prospettive di crescita del Paese nei prossimi anni, dovuti al rallentamento delle economie in Europa e Russia. e l.impatto della diminuzione dei prezzi delle materie prime sulle industrie armene di estrazione dei metalli.. Moody.s parla anche di .vulnerabilità economica dell.Armenia. di
fronte alle deboli prospettive di crescita russa, che si ripercuoteranno sulle imesse inviate dagli armeni che lavorano in Russia.
Libere elezioni In ambito politico, però, le iniziative del governo minacciano la trasparenza
delle prossime elezioni. Nonostante l.8 novembre, a Bruxelles, il primo Ministro abbia rassicurato i vertici del partito Popolare Europeo sulla
conduzione di elezioni .libere ed eque., dall.opposizione giungono critiche e appelli. Il 21 novembre Raffi Hovhannisyan, leader del partito d.opposizione Eredità, ha indirizzato una lettera al presidente Sargsyan suggerendo quindici
provvedimenti . tra cui la depoliticizzazione delle cariche pubbliche e l.adozione del sistema proporzionale . per garantire elezioni trasparenti e una competizione equa. .Tali misure sono essenziali per rispettare la vostra promessa di condurre le elezioni più democratiche nella storia dell.Armenia
dall.indipendenza,. suggerisce Hovhannisyan al presidente Sargsyan.
Coscienza di classe anni DuemilaLa crisi e la disoccupazione: Guédiguian racconta il nuovo film
È considerato uno dei registi più duri e puri della Francia, interessato alle sorti dei più deboli e al tema del lavoro come definizione dell.identità.
Robert Guédiguian, 58enne marsigliese di origine armena, ha raggiunto la notorietà nel 1997 con Marius e Jeannette la cui protagonista, Ariane Ascaride,
vincitrice del César proprio per quel ruolo, è sposata al regista da oltre 30 anni.
L.ultimo film di Guédiguian, Le nevi del Kilimangiaro, verrà distribuito in
Italia da venerdì dalla Sacher di Nanni Moretti con cui, oltre che l.anno di nascita, il regista francese condivide un certo modo di intendere a vita e di
sentirsi «una minoranza di uno» in una società che considera gli uomini, e in particolare i lavoratori, come numeri.
Le nevi del Kilimangiaro narra la storia di una oppia di cinquantenni, Michel e Marie Claire (ovviamente la Ascaride), compagni di battaglie politiche e
sindacali e ora di una vita serena e un po. borghese.
Ma poiché la Francia della crisi economica contemporanea vede contrapposti non solo i lavoratori e le aziende, ma anche le diverse generazioni, Michel e Marie Claire si trovano a scontrarsi con i figli, cui le incertezza della contemporaneità hanno fatto dimenticare il valore della solidarietà, e con un
operaio ventenne del tutto privo delle tutele sindacali, Christophe, che reagisce al proprio licenziamento compiendo una serie di atti criminali. «Tutti i personaggi hanno le loro ragioni», dice Guédiguian, a Roma per presentare il
suo film. «Il comportamento di Christophe non è giustificabile ma è un segnale d.allarme, perché risponde alle oggettive difficoltà che la sua generazione affronta, priva com.è di qualsiasi ammortizzatore sociale. Michel e Marie
Claire colgono quel segnale e cercano di capire il ragazzo, invece che rinchiudersi in un atteggiamento di mera condanna. Il mondo del lavoro mette le
une contro le altre le diverse categorie: chi ha un impiego e chi è disoccupato, chi ha un contratto a tempo indeterminato e chi lavora a termine,
chi guadagna un po. di più e chi un po. di meno, chi è nato in un certo paese e chi ci è arrivato da migrante.
È indispensabile, e molto urgente, svelare la falsità di queste divisioni e non limitarsi a parlare di solidarietà, ma incoraggiare una nuova coscienza di
classe: un termine fuori moda che va riesumato per ricordare ai lavoratori,giovani e vecchi, di far parte della stessa categoria».
C.è una responsabilità politica per queste divisioni? «Credo che ci sia una grande responsabilità della sinistra in generale, e in particolare di quei sindacati che per anni si sono preoccupati solo di mantenere i diritti
acquisiti. Del resto l.inizio di questo comportamento è coinciso con la fine dell.Unione Sovietica, che per molti ha significato la scomparsa di un orizzonte ideologico.
L.Europa di oggi è stata costruita dalle sinistre europee che hanno provato a collaborare con le destre e il risultato è che per i lavoratori è andata sempre
peggio e oggi i loro figli stanno peggio dei genitori e non votano più, convinti che la politica sia tutta uguale, oppure votano per quegli estremismi
che pensavamo di avere superato».
I giovani nel suo film non ci fanno una gran bella figura, soprattutto i figli di Michel e Marie Claire, che sembrano irriconoscenti ed egoisti. «Volevo
raccontare attraverso di loro la regressione di molti trentenni di oggi nell.universo amical-familiare, all.interno di quella piccola oasi di comfort
creata per loro da genitori troppo preoccupati di proteggerli dalle difficoltà esterne. C.è però un giovane nel film, un barista che potrebbe essere un
angelo, che fa da spirito guida anche alla generazione dei cinquantenni: è un ragazzo che si mette a servizio degli altri con la gioia e l.orgoglio di lavorare dignitosamente e senza rinunciare alla propria creatività. Ce ne sono
tanti, in giro».
Anche Le nevi del Kilimangiaro lancia un messaggio di speranza, come una .buona
novella. contemporanea. «Non è un caso che anche gli ultimi film di registi combattivi come Aki Kaurismäki e i fratelli Dardenne, che si sono sempre
occupati delle tematiche del lavoro, siano più incoraggianti del solito.
Bisogna immaginare che un futuro migliore sia possibile e spiegare che attraverso il gesto individuale di solidarietà si può arrivare al gesto collettivo. In questo momento ciò che manca ai movimenti di protesta è proprio lo sforzo di sintesi. Ma la protesta, se non prende forma, rimane fine a se stessa e rischia di non diventare mai proposta».
Paola Casella
G.C
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