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ARMENIA- Domani la Chiesa Armena celebra con particolare fervore la Festa di Surp Sarkis Il Condottiero.
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San Sarkis fu un celebre condottiero di Cappadocia del IV secolo. Per la sua vita devota, Dio lo adornò con le grazie dello Spirito Santo e ascoltò le sue preghiere. Il Santo era forte, intelligente e Dio gli concedeva vittorie sui campi di battaglia. Divenne così un grande condottiero, arrivando persino al grado di stratega e comandante delle truppe. Nonostante tutto San Sarkis non era ambizioso e materialista, ma umile e spirituale: girava nelle provincie sotto il suo dominio predicando il Vangelo e cercando di allontanare la gente dall’idolatria. Distruggeva i templi pagani costruendo chiese. Aiutava i bisognosi e i derelitti.
Nel 361 l’imperatore romano Giuliano l’Apostata cominciò a perseguitare i cristiani e le loro chiese. San Sarkis assistendo alle opere malvagi dell’imperatore pregava Dio chiedendo il suo aiuto. Ed ecco che Dio apparve a lui e gli consigliò di partire per una terra lontana dove sarebbe avvenuto il suo martirio. Lo stesso giorno egli venne a sapere che l’imperatore Giuliano con un grande esercito era andato a combattere i persiani. Per San Sarkis era l’ora di lasciare i suoi beni e la mansione di stratega, consegnando se stesso alla volontà del suo Signore; con il figlio Mardiros prese la via della Persia. Per un breve tempo si fermarono in Armenia e poi continuarono il loro cammino verso la Persia, dove il re Shabuh conferì a lui il grado di comandante di alcune sue truppe militari.
Ovunque Dio era con lui e gli concedeva delle vittorie, ed egli continuava la sua vita spirituale di sempre convincendo molti dei suoi soldati a convertirsi al cristianesimo. Le malelingue riferirono al re che San Sarkis lo tradiva con la sua devozione per Cristo. Sempre obbedienti agli ordini del re, San Sarkis e suo figlio gli si presentarono davanti in occasione di una festa pagana. L’astuto re Shabuh gli ordinò di fare dei sacrifici e di pregare davanti agli idoli, ma Sarkis sostenuto da Dio rifiutò con fermezza la proposta del re, dicendo che lui adorava solo l’unico vero Dio, il creatore.
Shabuh insistette ma il santo rimase saldo. Il re ordinò quindi di incatenare Sarkis e trascinarlo per le strade. In seguito fu portato davanti agli idoli affinché lui li adorasse e li pregasse. Il santo dal profondo del suo cuore pregò Dio chiedendo il suo aiuto, fece il segno della croce, e poi con le catene ai polsi colpì gli idoli e li distrusse. Gli idolatri inferociti assalirono San Sarkis e suo figlio. Il figlio venne ucciso. Con questo atto viene confermato il nome del figlio Mardiros, che significa “Testimone”, perche con il suo sangue testimoniò il nome di Gesù. San Sarkis fu invece incatenato e portato in prigione, dove ancora gli apparve Cristo con il suo esercito divino di angeli. Qui in un bagliore di luce chiara si spezzarono le catene del santo.
A questa visione risplendente, una grande folla di gente attorniò la prigione, e osservò il santo libero dalle catene, in piedi che pregava il suo Signore. La folla meravigliata glorificò il suo adorato Dio. Il Re ordinò di portare San Sarkis fuori dalla città e di ucciderlo. Quando arrivarono al patibolo il beato cominciò a pregare:
“ O Dio eterno, mi hai concesso di morire per il tuo santo nome, perdonami, accogli la mia anima nel rifugio dei giusti, ed esaudisci le preghiere fatte a nome mio.”
In quel momento dal cielo scese un angelo con in mano una corona di luce, infuse coraggio a Sarkis e gli disse che Dio avrebbe esaudito le sue invocazioni. Gli uomini vedendo l’angelo, cominciarono a glorificare Dio.
Il boia con la spada decapitò il Santo e in quel preciso momento una luce dal cielo si posò sul corpo e si udì una voce che lo invitava a salire in cielo.
Il martirio di San Sarkis avvenne nel 363. Secondo la leggenda il santo Mesrop in seguito trasportò il corpo del Santo a Karbi ( Ashtarak) in Armenia e costruì una chiesa a suo nome.
Secondo la tradizione popolare, il venerdì precedente all’onomastico di Sarkis, di sera, i giovani mangiano delle focacce molto salate, sperando che nei loro sogni appaiano i futuri compagni di vita e che offrano loro una tazza d’acqua. La tradizione della focaccia non ha nessun nesso con la dottrina della chiesa. E’ semplicemente una tradizione popolare.
Mangiare molto salato causa nel corpo umano delle alterazioni, che creano delle allucinazioni visive, non reali e che non sono neppure considerate la volontà di Dio.
Qui è importante la preghiera rivolta a Dio con l’intercessione del Santo Sarkis, che veramente potrà esaudire i desideri dei giovani mostrando loro i futuri compagni di vita. Da qualche anno Karekin II ha dichiarato la festa di San Sarkis festa della benedizione dei giovani. Quel giorno i fedeli vanno in chiesa, pregano e chiedono la mediazione del Santo. Invece i giovani ricevono dal parroco una benedizione speciale
S.M
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