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Zatik
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Quaresima ( Metz Bahk)
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Valore della quaresima “Sacramento”. Da quanto si è detto, possiamo intendere in quale senso la quaresima è chiamata “Sacramento” nei testi liturgici. La Chiesa vive questo tempo di quaranta giorni come azione strutturata in gesti e parole il cui significato è dato dalla parola di Dio e dalla presenza operante di Cristo. Tutta l’azione sacra compiuta dalla comunità cristiana, riunita in assemblea liturgica, è “Sacramento”, cioè segno espressivo di quella realtà sacra, operata da Dio in rapporto e in continuazione degli eventi salvifici culminati in Cristo. La quaresima nel suo insieme di parola che annuncia gli eventi della salvezza, riti e pratiche ascetiche, è un grande segno sacramentale, mediante il quale la Chiesa partecipa nella fede-conversione al mistero di Cristo che per noi fa l’esperienza del deserto, digiuna, è vittorioso della tentazione, scegliendo la via del messianismo del servo umile e sofferente fino alla croce. La quaresima, di conseguenza, ha un carattere cristico-sacramentale-ecclesiale perché è celebrazione liturgica e, come tale, è azione di Cristo e della Chiesa sua sposa. (diz. S. Paolo p.1581).“Quando poi digiunate, non prendete un’aria malinconica, come gli ipocriti, i quali sfigurano la loro faccia, per mostrare alla gente che digiunano. In verità vi dico che hanno già ricevuto la loro ricompensa. Ma tu, quando digiuni, profumati il capo e lavati la faccia, per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo, che è nel segreto; il tuo Padre, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.” Matteo, 6 (16-18).Digiunare è una grazia e un ornamento di vita, che ti avvicina a Dio e a tutti Santi. Dio come Maestro ha comandato al primo uomo, che era ancora in Paradiso, di digiunare , “Tu puoi mangiare liberamente di ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare.” Genesi 2 (16-17).Affinché l’uomo mettesse in pratica le parole di Dio è stato messo all’altezza degli angeli, ma quando il primo uomo è stato ingannato da Satana e non ha digiunato, è stato denudato della grazia e della luce, è stato cacciato dal paradiso, è stato maledetto e condannato alla morte. Si racconta nel Vangelo, che Cristo prima di compiere la sua missione sulla terra, si è ritirato per quaranta giorni nel deserto per digiunare e pregare. “Non di solo pane vivrà l’uomo” Luca, 4 (4). Più tardi gli apostoli hanno stabilito il digiuno per i fedeli. Al Concilio di Nicea nel 325, seguendo l’esempio di Gesù, sono stati fissati i parametri di digiuno, Quaresima, di 40 giorni. Gli armeni la chiamano “Il Grande Digiuno”, Metz Bahk.Nella chiesa dei primi tempi, per essere battezzati come cristiani, si dovevano prima compiere il periodo di 40 giorni di digiuno e la penitenza.Nella chiesa armena, circa meta dell’anno è dedicato al digiuno. In quei giorni rinunciamo a mangiare quello che deriva dall’animale. Ci nutriamo solo di vegetali. Digiunare non significa solo non mangiare oppure evitare certi cibi, ma rinunciare anche ai divertimenti e ai piaceri. E’ il momento di contemplazione, di introspezione, di carità, di pentimento e di penitenza. Sono giorni per liberarsi dai peccati e per purificare le anime, per poter ancora di più approfondire la nostra fede e rivalorizzare la nostra vita con Cristo.Si digiuna per glorificare Dio e non per piaceri personali. Il digiuno del corpo è bello quando l’anima è priva di peccati.L’uomo è fatto di carne e anima. Il cibo nutre il corpo mentre il digiuno nutre l’anima. L’anima dell’uomo durante il digiuno deve essere arricchita con gli inni, con le melodie, con i canti, con la lettura dei Vangeli e con la preghiera.Il digiuno deve essere accompagnato con la preghiera, che ci conduce verso la Verità Evangelica, verso La Fede e verso DIO. Chiesa Apostolica Armena d’Italia
v.v.
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