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http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/02/12/news/un-GRUPPO GUIDATO DAL MINISTRO DELLA DIASPORA HAKOBYAN
«Un ponte da gettare tra Trieste e Armenia»
Visite istituzionali, concerto e convegno per la due giorni della delegazione giunta da Yerevan
Il riconoscimento del genocidio armeno è un favore fatto a tutta l'umanità, perché soltanto la memoria può evitare il ripetersi di quei crimini». Così il ministro della Diaspora della Repubblica di Armenia Hranush Hakobyan ha chiuso ieri la conferenza internazionale "Verso il centenario del genocidio armeno" organizzata dall'Unione europea degli esuli e degli espulsi. «Un appuntamento di altissimo profilo - ha commentato il segretario generale Massimiliano Lacota - che l'Unione ha organizzato in collaborazione con l'ambasciata armena a Roma».
L'incontro ha concluso una due giorni di iniziative per la prima visita ufficiale di una rappresentanza del governo armeno in città. Il ministro Hakobyan ha incontrato tra gli altri il presidente Renzo Tondo, che ha annunciato di voler chiedere al governo l'istituzione di un giorno della memoria per il genocidio armeno. «L'incontro con la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat ha invece portato alla nascita di un'idea per uno scambio di studenti fra Armenia e Trieste», spiega Lacota. Infine la delegazione è stata accolta anche dal vicesindaco Fabiana Martini, che ha ribadito l'importanza della «ripresa di legami che hanno basi antiche e che se adeguatamente ripresi possono fortemente aiutare sia gli scambi bilaterali in tutti i settori sia la più ampia costruzione della comune “casa europea”».
Tra gli eventi inclusi in queste "giornate armene" si contano anche un Business forum alla Camera di commercio e un concerto tenuto l’altra sera al conservatorio Tartini. Nella conferenza di ieri un gruppo di studiosi italiani, armeni e turchi si è confrontato sul difficile tema che gli armeni chiamano Metz Yeghern, il "Grande massacro". Nel 1915 la popolazione armena dell'impero ottomano fu sterminata: ufficialmente le autorità imperiali volevano eliminare una potenziale terza colonna dell'Intesa in terra ottomana (infuriava la Grande guerra e Istanbul combatteva al fianco di Vienna e Berlino). Ma il motore principale di quell'atto fu il nazionalismo feroce del governo dei Giovani turchi, il sogno di una nazione "etnicamente pura" che in seguito avrebbe portato lutto in Europa. «Appuntamenti come questo sono importanti - ha commentato l'ambasciatore italiano a Yerevan Bruno Scapini - perché arricchiscono la conoscenza di un tema spesso all'ordine del giorno nella politica internazionale, come ha dimostrato il recente voto del Parlamento francese contro il negazionismo del genocidio». L'ambasciatore ha anche spezzato una lancia a favore di una decisa ripresa di rapporti fra l’Italia e l’Armenia, indicando proprio Trieste «per la sua particolare storia e posizione, come luogo ideale da cui avviare una nuova stagione di scambi economici e culturali». (g.tom.)
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Il Presidente Armena e l'Incontro con Papa
http://lavignadelsignore.blogspot.com/2011/12/udienza-del-papa-al-presidente.html
http://www.asianews.it/notizie-it/Papa:-riceve-presidente-armeno,-l%E2%80%99importanza-del-patrimonio-cristiano-23419.html

V.V

 
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