Zatik consiglia:
Iniziativa Culturale:

 

 

Turchia e Meseo di Innocenza del Premio Nobel Orhan Pamuk ;
Turchia: apre il Museo dell'Innocenza delNobel Pamuk Ad Istanbul a fine mese ‎con gli oggetti del romanzo d'amore16 aprile, 14:17(di Rodolfo Calo') (ANSAmed) - ANKARA, 16 ‎APR - E' pronto e aprira' a Istanbul il 28 aprile il ''Museo dell'innocenza'' di Orhan Pamuk, ‎l'esposizione di oggetti menzionati nell'omonimo romanzo d'amore dello scrittore turco Premio ‎Nobel per la letteratura. Lo segnala il sito del quotidiano turco Hurriyet fornendo alcuni particolari ‎dell'installazione. Il ''Masumiyet Muzes'', atteso da tempo, e' ispirato al libro del 2008 in cui Pamuk ‎descrive ''le infinite sfumature di un'incontenibile passione che devasta la vita di un uomo e di una ‎donna fino a perderli'', come fu scritto nella recensione dell'edizione italiana de ''Il museo ‎dell'innocenza'' di Einaudi dell'anno dopo. Gli oggetti sono ispirati a Fusun, riferisce Hurriyet ‎riferendosi alla ragazza povera di Istanbul dalla straordinaria bellezza e dal destino fatale amata dal ‎coprotagonista, Kemal.‎
Il museo e' situato in un edificio del quartiere di Cihangir risalente al 1987, nel cuore dalla parte ‎europea (e turistica) di Istanbul. Lo stesso Pamuk, l'unico scrittore turco ad aver ottenuto il Nobel ‎‎(nel 2006), ha sostenuto che ad apprezzare la struttura saranno anche visitatori che non hanno letto il ‎libro in quanto vengono esposti oggetti che evocano la vita quotidiana a Istanbul durante la seconda ‎meta' del secolo scorso: sono inclusi soprammobili,‎
biglietti e ''memorabilia'' di vecchi film sulla metropoli turca sul Bosforo.‎
Pamuk ha ricordato di aver pensato al museo per 15 anni, riferisce Hurriyet Daily News ‎sottolineando che la struttura e' ''l'aspetto visuale'' della storia d'amore fra Kemal e Fusun, i cui ‎oggetti sono iluminati dall'alto ''fornendo una visualizzazione al romanzo''. ''I visitatori potranno ‎vedere le 4.213 sigarette fumate da Fusun'', anticipa, il sito aggiungendo che ogni piano del museo ‎riflette un periodo della vita passata di Istanbul. Sull'attico, c'e' la stanza ''usata da Kemal per ‎scrivere il suo romanzo per molti anni'': vi sono esposti anche il manoscritto e gli schizzi fatti dallo ‎scrittore per progettare il museo (Pamuk di recente ha rivelato che da giovane avrebbe voluto fare il ‎pittore). La raccolta degli oggetti esposti e' iniziata prima di scrivere il romanzo ed e' continuata ‎anche dopo con aggiunte che comprendono ''installazioni vocali''.‎

Hurriyet non ne fa menzione ma in passato il costo dell'iniziativa era stato indicato in 2,5 milioni di ‎dollari. Al febbraio 2009 risale la nascita della Fondazione dedicata del Museo. Pamuk ebbe modo ‎di definire il romanzo come una storia ''su un'ossessiva passione e sulla grande domanda: cos'e' ‎veramente l'amore?''. I suoi romanzi sono spesso sospesi tra il fiabescoßed ilßrealeße rispecchiano ‎laßTurchiaßdi ieri e di oggi rappresentando un ponte fra la sua anima europea e quella asiatica, quelle ‎co-esistenti nella citta' sul Bosforo in cui lo scrittore ha ambientato fra l'altro ''Il mio nome è rosso'', ‎‎''Il libro nero'' e l'omonimo ''Istanbul''.‎
In Turchia pero' Pamuk non e' amato da tutti, ed e' osteggiato soprattutto dai nazionalisti: accusato ‎di vilipendio all'identita' nazionale turca nel 2005 per dichiarazioni sui massacri di armeni durante ‎l'impero ottomano e i diritti della minoranza curda in Turchia, e' stato scagionato solo anni dopo.‎

Le sue simpatie per gli armeni gli hanno anche ascritto, in maniera cosi' insistente da costringerlo a ‎smentire in gennaio, che si fosse legato sentimentalmente a un'artista armena, Karolin Fisekci. Lo ‎scrittore, che ha pubblicato piu' di 11 miloni di copie in circa 60 lingue, fa la spola con New York, ‎dove insegna. E nell'islamica Turchia colpisce inoltre che, per allentare la tensione prima delle ‎conferenze piu' impegnative, confessi di bere un bicchiere di vino. (ANSAmed).‎
ISTAMBUL FILM FESTIVAL 15 Aprile 2012

Il Premio Speciale della Giuria è stato vinto da The trace (Iz- Rêç), opera prima del trentenne Tayfur ‎Aydin. Si tratta di un road movie drammatico.‎
L'ottantenne Sêristan vive in un quartiere proletario di Istanbul. Sentendo avvicinarsi la fine della ‎vita chiede al figlio Mirza di essere sepolta nel villaggio natio di Batman, in Kurdistan, da cui erano ‎emigrati 20 anni prima.‎
Durante il lungo viaggio in treno, accompagnata dal figlio e dal nipote, la vecchia muore. Mirza e ‎Hêvî trascinano strenuamente la sua bara a piedi tra la neve. ‎
Solo alla fine Mirza rivela il segreto di sua madre: era armena, ma aveva dovuto cancellare la sua ‎origine etnica a causa del timore di essere soppressa dai turchi. Ora può riposare accanto al marito ‎nel vecchio cimitero armeno del villaggio abbandonato. La narrazione è piuttosto radizionale, ma il ‎senso di una terribile tragedia esistenziale emerge con autenticità e, a tratti, risulta emozionante.‎

G.C.

 
Il sito Zatik.com è curato dall'Arch. Vahé Vartanian e dal Dott. Enzo Mainardi;
© Zatik - Powered by Akmé S.r.l.