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6 Genn 2013 PROPOSTA IN SEI PUNTI PER UNA SOLUZIONE DELLA CRISI SIRIANA
Nel nome di Dio - Fonte - Ambasciata Iraniana>BR>
La Repubblica islamica dell’ Iran nella ferma convinzione della necessità di pervenire ad una soluzione ‎pacifica delle situazioni di crisi e con l’ obiettivo di costruire una strada adeguata per superare la crisi ‎attuale in Siria, ha presentato alle parti coinvolte una proposta basata sulle realtà siriane e ‎principalmente nel quadro di altri progetti proposti in passato da alcuni paesi e da organizzazioni ‎regionali e internazionali. ‎
La proposta iraniana , che può essere descritta attraverso i seguenti sei punti fondamentali , insiste ‎in particolare sulla necessità di rispettare il diritto esclusivo del popolo siriano di determinare le sorti e ‎il futuro politico del proprio paese attraverso un processo democratico :‎

‎1.‎ Arresto immediato di tutte le azioni violente e armate sotto la supervisione dell’ ONU. In ‎questa fase il governo e tutti i gruppi armati di opposizione dovrebbero immediatamente ‎porre fine alle loro azioni militari specie nelle zone abitate e collaborare con il rappresentante ‎dell’ ONU e del Comitato da lui diretto per stabilizzare la situazione e far cessare le ostilità.‎
‎2.‎ Successivamente alla cessazione degli scontri , dovrebbe immediatamente e senza ‎discriminazione alcuna, iniziare la distribuzione degli aiuti umanitari al popolo siriano in tutte le ‎zone colpite ; a garanzia di ciò sarebbe necessario sospendere le sanzioni economiche imposte ‎alla Siria e creare i presupposti per il ritorno di tutti gli sfollati nei rispettivi luoghi di ‎provenienza.‎
‎3.‎ Contemporaneamente agli sforzi verso la stabilizzazione , un dialogo nazionale comprensivo ‎avente l’ obiettivo di formare un comitato di riconciliazione nazionale con la partecipazione dei ‎rappresentanti dei diversi gruppi di varia estrazione sociale e politica e del governo siriano. ‎Questo dialogo a sua volta dovrebbe poter creare l’ alveo adatto alla formazione di un governo ‎di transizione riconosciuto da tutti , i cui compiti principali saranno indire libere elezioni per la ‎scelta del nuovo Parlamento e per la costituzione di un Assemblea Costituente per la ‎redazione della Carta costituzionale, nonchè per lo svolgimento nella data stabilita di elezioni ‎presidenziali. ‎
‎4.‎ Le persone arrestate solo per le loro pacifiche attività politiche , di qualsiasi provenienza ‎politica o sociale, dovrebbero essere rilasciate al più presto sia dal governo sia dai gruppi ‎combattenti. Saranno invece i Tribunali preposti e competenti in materia a sottoporre a ‎giudizio equo e giusto quanti sono accusati di azioni criminose. ‎
‎5.‎ Le campagna di informazione scorretta e fuorviante sugli accadimenti siriani dovrebbe cessare ‎al più presto. Tutti i media dovrebbero avere la stessa possibilità di lavorare in Siria in sicurezza ‎al fine di essere in grado di informare correttamente l’ opinione pubblica mondiale ‎prendendo in considerazione in modo imparziale e completo la pluralità delle voci e posizioni ‎esistenti nel Paese.‎
‎6.‎ Dovrebbe essere istituito un comitato per la valutazione dei danni e dei costi della ‎Ricostruzione; obiettivi prioritari del comitato dovrebbero essere innanzitutto la definizione ‎delle modalità più corrette per attirare aiuti stranieri per progetti di ricostruzione, in un ‎secondo momento determinare le priorità del processo di ricostruzione nel paese e infine ‎stabilire modalità e caratteristiche della partecipazione di organizzazioni e paesi amici nel ‎suddetto processo .‎

Infine , si ribadisce che l’ obiettivo fondamentale è il ritorno alla stabilità e ad un clima di pace ‎che pongano fine alle sofferenze del popolo siriano. Ovviamente questo progetto come ‎qualsiasi altro volto al beneficio della collettività potrà realizzarsi solo allorquando esisterà una ‎convergenza di fondo e una costruttiva interazione tra i gruppi politici siriani e le parti ‎regionali e internazionali coinvolte in grado di esercitare efficacemente una positiva ‎influenza. ‎
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Nel nome di Dio

Le evoluzioni in Siria e la posizione della R. I. dell’ Iran

Sin dall’ inizio delle attuali vicende siriane la R. I. dell’ Iran in qualità di membro ‎attivo ed impegnato della comunità internazionale nonchè Paese amico della Siria ‎ha cercato di svolgere un ruolo costruttivo per trovare una soluzione alla crisi ‎attraverso un atteggiamento dinamico nelle relazioni bilaterali e una stretta ‎collaborazione con i protagonisti regionali e internazionali. L’ Iran in questo lasso ‎di tempo ha sempre sostenuto le iniziative dell’ ONU e in particolare le proposte ‎di Kofi Annan e di Lakhtar Brahimi ed ha partecipato attivamente in ambito ‎regionale insieme a Egitto Turchia ed Arabia Saudita ai colloqui quadrilaterali del ‎Cairo finalizzati al raggiungimento di un cessate il fuoco e della stabilità della Siria. ‎
Nel corso della riunione del Cairo l ‘ Iran ha suggerito l’ adesione di altri Paesi e di ‎Lakhtar Brahimi al Comitato Quadrilaterale per la Siria e ha sollecitato ‎consultazioni dell’ inviato speciale ONU per la Siria con detto Comitato per dare ‎attuazione alla proposta iraniana rivolta a tutte e quattro le parti di presentare ‎un’ iniziativa politica da valutare poi successivamente ‎
Per la R. I. dell’ Iran la soluzione della crisi in Siria deve essere politica e Ali Akbar ‎Salehi, Ministro degli Affari Esteri iraniano , a margine dell’ Assemblea Generale ‎ONU a New York ha presentato la proposta dell’ Iran al Comitato quadrilaterale e ‎a Lakhtar Brahimi. Il piano iraniano ha per punti cardine la cessazione delle ‎violenze , la soluzione politica negoziale e la fine del sostegno esterno ai gruppi ‎radicali e terroristici. L’ Iran ritiene che il problema siriano possa essere risolto per ‎via politica, ma a condizione di un immediato cessate il fuoco e della fine delle ‎azioni armate e violente.Successivamente e attraverso il dialogo tra i ‎rappresentanti del governo siriano ed i gruppi di opposizione, si potrà arrivare ad ‎un periodo di transizione in grado di condurre il Paese verso le elezioni ‎parlamentari , che significherà per i siriani la possibilità di decidere del proprio ‎futuro senza interferenze esterne. ‎
L’ obiettivo è quello di aprire un dialogo tra le parti coinvolte senza ingerenze ‎straniere; l’ Iran nei suoi contatti con i gruppi di opposizione , mai prescindendo ‎dal proposito primario di porre fine alle sofferenze, ha sottolineato il proprio ‎sostegno al popolo siriano e alle riforme avviate dal Presidente Bashar Assad. ‎Lakhtar Brahimi ha accolto favorevolmente l’ iniziativa di Teheran portandoLa al ‎cospetto del governo siriano. ‎
Attualmente Tehran è in attesa di ricevere le proposte complementari da parte ‎dell’ Inviato speciale dell’ ONU per la Siria, nonchè di Damasco, Egitto, Arabia ‎Saudita, Turchia e porta avanti consultazioni con l’Iraq attraverso il Presidente di ‎turno della Lega Araba e con il Venezuela attraverso il membro della Troika del ‎Movimento dei Non Allineati.‎
Le posizioni di principio del’ Iran nei confronti degli eventi siriani
La R. I dell’ Iran nutre pieno rispetto per le legittime aspirazioni del popolo siriano ‎e ritiene che solo i siriani debbano decidere circa il proprio futuro. Per uscire dall’ ‎attuale crisi in Siria è necessario continuare e completare il processo delle riforme ‎avviate dal Governo del Presidente Assad , porre fine alle ingerenze straniere e ‎controllare le frontiere del paese medio orientale per contrastare l’ arrivo di armi ‎e di terroristi dall’ estero. Senza tenere in seria considerazione quanto segue è ‎assai improbabile riuscire a porre fine al conflitto in atto in Siria: ‎
‎-‎ La soluzione per la Siria è esclusivamente politica e qualsiasi sostegno ad ‎azioni violente porterà ad ulteriori complicazioni .‎
‎-‎ Qualsiasi azione unilaterale causerebbe indesiderate conseguenze in quanto ‎la via di uscita non potrà essere mono dimensionale. ‎
‎-‎ Pe uscire dalla crisi in Siria bisogna tenere in considerazione Governo, ‎opposizione e popolo siriano. ‎
‎-‎ L’ ultima proposta iraniana di cambiare il formato quadrilaterale in 3+2 ‎includendo il Pakistan e l’ Indonesia va letta in questa ottica.‎
‎-‎ L’ Iran auspica il successo della missione di Lakhtar Brahimi simile a quanto ‎già affidato a Kofi Annan. La proposta non ufficiale ( non paper) dell’ Iran è ‎stata consegnata a Btahimi durante la sua visita a Teheran unitamente alla ‎raccomandazione di adottare una posizione imparziale e rispettosa delle ‎idee di ambedue le parti . ‎
‎-‎ La R. I. dell’ Iran pone l’ accento sull’ importanza dell’ atteggiamento ‎siriano di apertura ed accoglienza verso i piani dell’ ONU a partire da ‎quanto proposto da Kofi Annan. L’ adesione del governo siriano ( e ‎inizialmente e unilateralmnete dell’ esercito siriano) alla proposta di ‎Brahimi di cessare il fuoco durante la festa del sacrificio è stato un segnale ‎importante e qualsiasi ulteriore passo necessiterà del sostegno regionale e ‎internazionale. ‎
‎-‎ L’ Iran ritiene che le proposte dell’ Inviato Speciale ONU per avere ‎successo dovrebbero contemplare alcune questioni importanti qui di ‎seguito meglio specificate, come era stato affermato in precedenza anche a ‎proposito del piano di Kofi Annan : ‎
A) la fine della campagna di propaganda e la conseguente disinformazione ‎relativa a ciò che realmnete accade in Siria ‎
B) la fine del sostegno finanziario e dell’ aiuto logistico e militare ai gruppi ‎armati attivi in Siria ‎
C) l’armonica realizzazione del piano di pace senza preclusioni e ‎pregiudiziali
D) la revoca delle sanzioni contro la Siria che colpisce inanzittutto la ‎popolazione ed è in palese contrasto con i diritti legittimi dei popoli ‎
E) il sostegno al governo siriano per la realizzazione delle riforme promesse ‎
‎- ‎ La R.I. dell’ Iran crede fortemente che l’ aggravarsi delle condizioni di ‎instabilità e insicurezza in Siria renderà il quadro regionale incandescente ‎ed instabile ; qualsiasi intervento esterno in considerazione delle esperienze ‎maturate in Iraq o in Libia , non solo danneggerebbe la credibilità degli ‎organismi internazionali, ma creerebbe un altro precedente pericoloso per ‎la sicurezza mondiale. ‎
‎- La pratica del doppio standard da parte dell’ Occidente relativo ai diritti ‎umani , l’ atteggiamneto ostile nei cofronti della Siria ma l’ indifferenza ‎verso le gravi violazioni dei diritti dell’ Uomo in alcuni paesi della Regione, ‎trova la sua peggiore espressione nel sostegno ad alcuni gruppi terroristici ‎che operano contro la popolazione civile in Siria.‎
‎- La proposta della Russia di avviare il dialogo tra Opposizione e Governo ‎siriano è stata accolta con favore dall’ Iran che la ritiene un acceleratore del ‎processo delle riforme avviate nel paese.‎
‎- L’ attuale situazione in Siria è il frutto di pressioni ed interferenze straniere ‎che hanno generato la crisi nel paese e la sua persistenza può frustrare le ‎aspirazioni dei popoli della regione per l’ autodeterminazione e mettere a ‎repentaglio la sicurezza e la stabilità dell’ intera area. L’ indifferenza verso ‎la crescita del radicalismo in Siria trascinerà la regione verso il baratro dell’ ‎insicurezza e l’ ammissione dell’ Amministrazione USA che il fronte Al -‎Nusra sia un gruppo terroristico legato ad Al Qaeda è ulteriore prova dell’ ‎errore strategico dell’ Occidente nei confronti della Siria. ‎
PROPOSTA IN SEI PUNTI PER UNA SOLUZIONE DELLA CRISI SIRIANA
La Repubblica islamica dell’ Iran nella ferma convinzione della necessità di ‎pervenire ad una soluzione pacifica delle situazioni di crisi e con l’ obiettivo di ‎costruire una strada adeguata per superare la crisi attuale in Siria, ha presentato ‎alle parti coinvolte una proposta basata sulle realtà siriane e principalmente nel ‎quadro di altri progetti proposti in passato da alcuni paesi e da organizzazioni ‎regionali e internazionali. ‎
La proposta iraniana , che può essere descritta attraverso i seguenti sei punti ‎fondamentali , insiste in particolare sulla necessità di rispettare il diritto esclusivo ‎del popolo siriano di determinare le sorti e il futuro politico del proprio paese ‎attraverso un processo democratico :‎

‎1.‎ Arresto immediato di tutte le azioni violente e armate sotto la supervisione ‎dell’ ONU. In questa fase il governo e tutti i gruppi armati di opposizione ‎dovrebbero immediatamente porre fine alle loro azioni militari specie nelle ‎zone abitate e collaborare con il rappresentante dell’ ONU e del Comitato ‎da lui diretto per stabilizzare la situazione e far cessare le ostilità.‎
‎2.‎ Successivamente alla cessazione degli scontri , dovrebbe immediatamente ‎e senza discriminazione alcuna, iniziare la distribuzione degli aiuti umanitari ‎al popolo siriano in tutte le zone colpite ; a garanzia di ciò sarebbe ‎necessario sospendere le sanzioni economiche imposte alla Siria e creare i ‎presupposti per il ritorno di tutti gli sfollati nei rispettivi luoghi di ‎provenienza.‎
‎3.‎ Contemporaneamente agli sforzi verso la stabilizzazione , un dialogo ‎nazionale comprensivo avente l’ obiettivo di formare un comitato di ‎riconciliazione nazionale con la partecipazione dei rappresentanti dei ‎diversi gruppi di varia estrazione sociale e politica e del governo siriano. ‎Questo dialogo a sua volta dovrebbe poter creare l’ alveo adatto alla ‎formazione di un governo di transizione riconosciuto da tutti , i cui compiti ‎principali saranno indire libere elezioni per la scelta del nuovo Parlamento ‎e per la costituzione di un Assemblea Costituente per la redazione della ‎Carta costituzionale, nonchè per lo svolgimento nella data stabilita di ‎elezioni presidenziali. ‎
‎4.‎ Le persone arrestate solo per le loro pacifiche attività politiche , di qualsiasi ‎provenienza politica o sociale, dovrebbero essere rilasciate al più presto sia ‎dal governo sia dai gruppi combattenti. Saranno invece i Tribunali preposti ‎e competenti in materia a sottoporre a giudizio equo e giusto quanti sono ‎accusati di azioni criminose. ‎
‎5.‎ Le campagna di informazione scorretta e fuorviante sugli accadimenti ‎siriani dovrebbe cessare al più presto. Tutti i media dovrebbero avere la ‎stessa possibilità di lavorare in Siria in sicurezza al fine di essere in grado di ‎informare correttamente l’ opinione pubblica mondiale prendendo in ‎considerazione in modo imparziale e completo la pluralità delle voci e ‎posizioni esistenti nel Paese.‎
‎6.‎ Dovrebbe essere istituito un comitato per la valutazione dei danni e dei ‎costi della Ricostruzione; obiettivi prioritari del comitato dovrebbero essere ‎innanzitutto la definizione delle modalità più corrette per attirare aiuti ‎stranieri per progetti di ricostruzione, in un secondo momento ‎determinare le priorità del processo di ricostruzione nel paese e infine ‎stabilire modalità e caratteristiche della partecipazione di organizzazioni e ‎paesi amici nel suddetto processo .‎

Infine , si ribadisce che l’ obiettivo fondamentale è il ritorno alla stabilità e ‎ad un clima di pace che pongano fine alle sofferenze del popolo siriano. ‎Ovviamente questo progetto come qualsiasi altro volto al beneficio della ‎collettività potrà realizzarsi solo allorquando esisterà una convergenza di ‎fondo e una costruttiva interazione tra i gruppi politici siriani e le parti ‎regionali e internazionali coinvolte in grado di esercitare efficacemente ‎una positiva influenza. ‎

Ahm, Jaf.

 
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