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un commento Patrizia Cini says: I ‘Giovani Turchi’ devono cambiare nome. E’ vergognoso che una corrente del PD si chiami con il nome di quel partito ottomano che, nel 1915,
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Cari amici
e-mail forse ci possono servire -Marina
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questo è un commento Patrizia Cini says: I ‘Giovani Turchi’ devono cambiare nome. E’ vergognoso che una corrente del PD si chiami con il nome di quel partito ottomano che, nel 1915, organizzò, mise in essere e poi cercò di nascondere il primo genocidio della storia dell’umanità. Gli Armeni sono stati da loro cacciati e sterminati per il semplice fatto che appartenessero a questo popolo. Sarebbe altrettanto grave se si chiamassero ‘Gioventù Hitleriana’. Se non sanno la storia che tornino a scuola, altrimenti e comunque cambino in fretta. Non si scorda la storia perchè farlo significa essere consapevoli di accettare il rischio che si ripeta.
Grazie se pubblicherete
http://it.wikipedia.org /wiki/Correnti_del_Partito_Democratico
Giovani Turchi Democratici
Facebook www.facebook.com/GiovaniTurchiDemocratici
http://www.polisblog.it/post/40683/giovani-turchi-chi-sono-i-nuovi-del-pd
http://www.repubblica.it/politica/2013/01/02/news/giovani_turchi-49823186/
“I Giovani Turchi non sono troppo a sinistra, anche Napolitano parla di questione sociale
” Pubblicato il 5 gennaio 2013 in Rassegna stampa
| 1 commento Intervista a Matteo Orfini, La Repubblica, 05 gennaio 2013
«Tutti si lamentano perché abbiamo vinto troppo, alimentando così l’idea che abbiamo vinto». Matteo Orfini, responsabile Cultura del Pd è uno dei “giovani turchi”, i trenta/quarantenni bersaniani, che si sono ben piazzati alle parlamentarie. Con Stefano Fassina copre l’ala sinistra dei Democratici.
È passato dalle bordate sugli ex ministri del centrosinistra («Non andrebbero ripresentati in un futuro governo»), alla richiesta che “i garantiti del listino” siano solo personalità della società civile.
Orfini, voi “giovani turchi” vi ritenete i vincitori nel partito? «Con le primarie ha vinto il Pd, che è uscito più forte e convincente. Ha vinto Bersani. Però sono contento che il risultato delle primarie abbia premiato molte persone che hanno fatto alcune battaglie ideali». Lei e Fassina siete la “gauche” del Pd? «Non credo di essere troppo a sinistra. Ma in un momento in cui la crisi economica provoca sofferenza sociale, come ha detto il presidente Napolitano dobbiamo mettere al centro la questione sociale e recuperare parole come eguaglianza, giustizia sociale. Non significa spostarsi a sinistra ma mettersi al centro dei problemi del paese».
La sfida con Monti rende più rischioso giocare solo nell’area sinistra? «La questione è come si trasmette l’idea di cambiamento al paese. Monti si racconta come un innovatore, ma misuriamo concretamente quello che è successo. Dopo avere annunciato di volere avvicinare i cittadini, e di volere valorizzare le donne, si è hiuso in una stanza con cinque uomini. Ha costruito a tavolino 3 liste,piene di nomi che conosceremo. Dubito che saranno innovative. Il Pd negli stessi giorni ha fatto scegliere a oltre un milione di persone i propri candidati. Chi è più innovativo?».il Pd dovrà dialogare con i centristi?«Il nostro obiettivo primario è unire i progressisti e poi aprire un dialogo con i moderati, che però dovrebbero essere tali. Non c’è nulla di liberale o moderato nell’invitare a silenziare chi non la pensa come Monti. E trovo curioso che si metta in discussione la capacità e l’affidabilità del centrosinistra, quando si sceglie come compagno di viaggio Casini, che ha governato con Fiorito e Scopelliti». Tuttavia per raddrizzare la barra e battere Monti, Bersani chiede soccorso a Renzi?«Renzi è un protagonista della vita del Pd. La notizia che abbia accettato di impegnarsi è ottima. Però non si tratta di correggere la rotta, ma di assumere l’Agenda Bersani». Ci sono anche i montiani del Pd?
«Prima di tutto i cosiddetti montiani del Pd dovrebbero dire una parola di sostegno verso i loro compagni
di partito attaccati strumentalmente da Monti». Orfini, lei è per la discontinuità con il governo Monti?
«Il rigore non è sinonimo di risanamento. E nell’Agenda Monti innovazione, ricerca, università, cultura non ci sono: non ci sono state in questo anno, né ci sono ora nelle proposte elettorali». Il “listino dei garantiti” compenserà le correnti che dalle primarie per i parlamentari non sono uscite granché bene?
«Abbiamo chiesto che nel listino ci siano personalità della società civile e pochissime personalità politiche che avrebbero tutte dovuto misurarsi con le primarie. Il “listino”, o per meglio dire la “quota nazionale”, non può essere trattato in una discussione tra correnti. Ovvio che il pluralismo politico va garantito».
Marina
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