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Giovedi 16 Maggi in bibloteca Allessandrini -Armenia: architettura, cultura, identità
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http://www.radiosapienza.net/2013/news/eventi/533-armenia-architettura-cultura-identita
Giovedì 16 maggio, presso la Biblioteca alessandrina, si è svolto il seminario “La varietà del patrimonio architettonico armeno: chiese, conventi e fortezze dal IV secolo ad oggi”, promosso dall’Associazione della comunità armena di Roma e del Lazio. L’incontro, introdotto da Maria Cristina Martino, direttrice della biblioteca, ha visto protagoniste Maria Adelaide Lala Comneno e Simonetta Ciranna. A margine è stata presentata la mostra “Edizioni armene, libri a stampa secoli XVII e XVIII”. L’appuntamento si inserisce nell'ambito del ciclo di incontri Biblioteche, libri, documenti in collaborazione della Biblioteca Alessandrina.
Intervista a Maria Cristina Martino
L'IDEA - L’incontro odierno è stato introdotto da Maria Cristina Martino, che ha subito illustrato la mostra nella sala adiacente, invitando i presenti a visitarla. E’ intervenuta poi Yeghis Keheyan (Presidente dell'Associazione della comunità armena di Roma e del Lazio), che ha espresso l’emozione per l’iniziativa: “Dal 2002 non abbiamo una sede, ma questo non ci impedisce di organizzare degli importanti eventi in tutta Roma. Il tema riguarda l'architettura armena”. L’idea nasce nel settembre 2012, quando Yeghis Keheyan incontra la direttrice della Biblioteca Alessandrina e le chiede di organizzare un seminario incentrato sull’architettura armena e collegato all’esposizione di importanti documenti. Le edizioni armene sono particolarmente interessanti, perché sono parte della storia vaticana. Il taglio tematico delle pubblicazioni è attinente alla liturgia, alla dottrina cattolica e documenta i rapporti esistenti tra emissari armeni e le gerarchie ecclesiastiche.
IL VALORE DELL'ARCHITETTURA ARMENA - L'Armenia è uno Stato eurasiatico indipendente del Caucaso meridionale, con capitale Yerevan. E’ un territorio prevalentemente montuoso, senza sbocchi sul mare, ricco di vulcani spenti, di acque dolci, solo il lago Sevan infatti ne contiene 33,2 km. Questo ci porta a capire come la natura abbia influito sulla stessa architettura sviluppatasi in questi territori. Maria Adelaide Lala Comneno, docente all’Università dell’Aquila ha affermato che “l'architettura armena è sconosciuta ma non ha nulla di meno delle architetture greche e romane” e che “il tempio greco è definito dallo spazio (lo si può vedere da qualunque parte, è oggetto nello spazio), così accade anche per le chiese armene che si avvicinano alla perfezione poiché hanno al loro interno significati simbolici dell'epoca della loro costruzione e conservano un valore estetico eccezionale”.
RAPPORTO CON IL CRISTIANESIMO - Poche tracce sono restate dell'architettura proto-cristiana e quindi il primo periodo fertile documentabile risale al VII secolo, con la costruzione di molte chiese e la presenza di elementi che precorrono l'architettura medioevale. In questo periodo vennero costruite le chiese longitudinali a cupola, a pianta centrale, a perimetro rettangolare, a pianta quadriconca, che mostrano soluzioni talvolta in anticipo rispetto all'Occidente. Le costruzioni sono state erette, soprattutto, grazie alla pietra vulcanica, lavorata con molta accuratezza all'esterno. Non mancano le decorazioni scultoree alle pareti, così come le soluzioni innovative esemplificate dall'uso dei tamburi, decorati da finestre per reggere le cupole, che anticiparono il gusto bizantino, oppure l'uso particolare delle arcate cieche che anticipò l'architettura romanica. L'architettura armena è in gran parte religiosa, e resta un patrimonio difficile conservato tra tre stati storicamente in lotta perenne tra di loro. L'Armenia ha relazioni molto difficili con la Turchia, per la questione del genocidio armeno (1905-1915) negato da quest'ultima, e con l'Azerbaigian, per la questione del Karabagh, regione a popolazione armena (1988-1993), e del Nakhchivan. In un’ottica di continuità la stessa zona era stata interessata da costruzioni della comunità urartea che hanno lasciato segni di perfezione. L' Armenia nasce con lo sviluppo del Cristianesimo che ha determinato la formazione di un'architettura nuova assunta a prototipo di massimo esempio di architettura tecnica, nonostante il problema sismico così impellente. L'architettura armena non è bizantina poiché tipologie e materiali risultano diversi. Il tipo di muratura utilizzato è simile però al tipo dell'architettura romana del periodo imperiale.
TIPICITA' - La chiesa tipica è la basilica cupolare, invenzione tipicamente armena. Si possono distinguere due grandi periodi: architettura del periodo formativo (V-VII secolo d.C.), intervallata da un periodo di stasi (XI secolo d.C.), e seguita dall’architettura conventuale (XII-XIII secolo d.C.). Il modello viene ripetuto, ma la ripetizione è intesa come identitaria, simbolo della comunità armena.
LA BIBLIOTECA - La Biblioteca Universitaria Alessandrina fu fondata nel 1667, su progetto e per volontà di Papa Alessandro VII, Fabio Chigi, come biblioteca dello Studium Urbis. Il nucleo storico delle raccolte della biblioteca è costituito dai duplicati della biblioteca Chigiana (1644), dai 423 duplicati della biblioteca Vaticana e da una parte della preziosa biblioteca dei duchi di Urbino (1666). Al cosiddetto "Fondo antico" si uniscono, a partire dal 1815, gli esemplari delle opere stampate nello Stato Pontificio e, dal 1870, gli esemplari di quelle stampate da tipografie della provincia di Roma. Attualmente, in base a quanto previsto dalla L.106/2004, la Regione Lazio ha individuato la Biblioteca Universitaria Alessandrina come istituto per il deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all'uso pubblico, pubblicati da editori della Provincia di Roma. Nel 1935, con il trasferimento dall'antico Palazzo della Sapienza di Corso Rinascimento alla nuova sede all'interno della Città Universitaria, vengono depositate nell'Alessandrina le preesistenti biblioteche delle Facoltà di Lettere, Giurisprudenza e Scienze politiche. Successivamente, importanti donazioni (come quelle provenienti dal Fondo Vittorio Rossi, dal Fondo Schupfer e dal Fondo Chiovenda) sottolineano l'esistenza di un rapporto vitale fra l'istituzione e la cultura accademica. L'Alessandrina può oggi definirsi un'importante biblioteca di cultura generale con prestigiose collezioni storiche, prevalente specializzazione umanistica ed interessanti e pressoché esaustive testimonianze sull'editoria e tipografia romana otto-novecentesca. La Biblioteca Universitaria Alessandrina è una biblioteca pubblica statale che dipende, dal 1975, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Paola Della Corte
http://assoarmeni-romalazio.blogspot.it/2013/05/seminario-sullarchitettura-armena.html
v.v
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