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lettere dell'Isp della P. Ist. Luciano Favini e Vahè M. Vartanian
Gent. Prof. Luciano Favini
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(P.c. all'Unione degli Arnmeni d'Italia, Zatik e Forum;)

La ringrazio di nuovo della sua risposta, ma continuiamo ad essere su due posizioni diverse riguardo alla prudenza e alla sensibilità.
Aspettiamo di avere la risposta all’interrogazione dell’On.le Zampa posta al Parlamento ieri e l’esito del Ministro della Pubblica Istruzione al quesito posto dall’Unione degli Armeni d’Italia il 17 giugno scorso.
Le corrispondenze intercorse tra me e lei sono pubblicate su così come saranno anche pubblicate le varie risposte.
Con l’occasione sottolineo che prendo le distanze da linguaggi non consoni al civile confronto che vengono da altre sigle che si propongono di rappresentare l’intera comunità armena senza averne i requisiti.

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Il giorno 28 giugno 2013 08:47,
Favini Luciano;
ha scritto:

Gent.mo architetto,come avrà capito, non entro nel merito dei fatti. Questo è compito degli storici o, comunque, degli specialisti della materia. Dal mio punto di vista, devo tenere conto dell’impatto esterno di certe scelte. Come dicevo alla giornalista, se il tema proposto offre lo spunto, il candidato può benissimo prendere in considerazione fatti e problemi che ritiene pertinenti. I genocidi del XX secolo sono compresi tra le conoscenze previste nell’ultimo anno dei licei. Io personalmente sento l’obbligo di evitare quanto è possibile polemiche e contrasti, sia interno che internazionale. Pensi solo a quello che è successo qualche anno fa, quando, a proposito di un tema sui giovani nei discorsi dei leader politici, è stata proposto un brano tratto da un discorso di Mussolini. È successo il finimondo. Questa ed altre vicenda mi inducono a preferire la prudenza. Un cordiale saluto. da Luciano Favini

Coordinatore Struttura Tecnica Esami di Stato
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Gentile Sig Luciano Favini,

La ringrazio per la Sua tempestiva attenzione e la risposta alla mia lettera , in merito alla Sua intervista del 17 Giugno su “Il Messaggero” , E’ ovvio che dinanzi a una storia , come quella del Genocidio del 1915 , la comunità armena e i lettori dei quotidiani e dei siti Armeni non potevano far finta di nulla o non essere sensibili su una questione che investe ormai l’intera umanità compresi gli amici Turchi e Kurdi e non solo gli armeni e i loro sopravvissuti nipoti. Se mi è consentito, vorrei far presente che purtroppo anche nella recentissima campagna elettorale , abbiamo conosciuto un’ altra sensibilità che i Mass- midia e i Talk Show hanno ripreso e cioè la citazione del nome di un gruppetto di candidati come “Giovani Turchi “, senza badare alla “ SENSIBILITA ‘”degli armeni ma non solo. Nessuno ha censurato e nemmeno ha chiesto scusa al popolo dell’Armenia martoriato e violentato. Sicuramente se ne parla poco per dimenticare e salvaguardare le altre più forti sensibilità.
N.B. se libri scolastici parlano, non capisco perché evitare?
Con cordialità – Vahè Massihi VartanianPer Forum delle Comunità straniere in Italia http://www.forumcomunitastraniere.it/

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Il giorno 27 giugno 2013 09:17,
Favini Luciano


I libri di testo italiani trattano dell’argomento. Non c’è alcuna censura né alcuna sottovalutazione. Del resto le Indicazioni nazionali per l’insegnamento della Storia prevedono nel quinto anno dei licei lo studio della shoah e degli altri genocidi del XX secolo. Io personalmente ritengo – ma si tratta di una posizione personale – che all’esame di Stato, a causa della connessa sovraesposizione mediatica del Ministero, non si debbano proporre argomenti che possono urtare la sensibilità di soggetti portatori di interessi collettivi e intorno ai quali esistono posizioni decisamente conflittuali, con evidenti implicazioni politiche. Trattandosi di una posizione personale, questa può ben essere non condivisa. Voglia gradire i migliori saluti. Luciano Favini Coordinatore Struttura Tecnica Esami di Stato

V.V.

 
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