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Iran: Rohani trascorre con famiglie invalidi e martiri di guerra cristiani notte di Natale, "Gesł e' messaggero dell'amore"+IMMAGINI
Iran: Rohani trascorre con famiglie invalidi e martiri di guerra cristiani notte di Natale, "Gesù e' messaggero dell'amore"+IMMAGINI

Iran: Rohani trascorre con famiglie invalidi e martiri di guerra cristiani notte di Natale, "Gesù e' messaggero dell'amore"+IMMAGINI
TEHERAN (IRNA) – Nella notte di Natale il presidente della Repubblica Islamica Hassan Rohani si e' recato in visita a casa delle famiglie dei martiri e degli invalidi di guerra cristiani dell'Iran ed in questa occasione ha elogiato la comunità armena iraniana per il forte contributo dato negli anni della rivoluzione islamica e della difesa dinanzi all'aggressione di Saddam.

Secondo l'agenzia ufficiale iraniana IRNA ed il sito dello stesso presidente, Rohani, nella notte di Natale e' prima stato ospite di casa Mossesian, martire cristiano della guerra mentre in seguito ha fatto visita ad Albert Mahmoud Lu, invalido di guerra cristiano.

In casa Mossasian Rohani ha fatto i propri auguri di Natale alla famiglia del martire ed ha ricordato: "Nell'Islam Gesù(la pace sìa con lui) e' il messaggero dell'amore e dell'affetto". Il presidente iraniano ha aggiunto: "L'Iran e' la nazione di tutti gli iraniani e tutti noi, musulmani, cristiani o delle altri religioni, dobbiamo darci da fare per far progredire il nostro paese".

In seguito visitando l'invalido di guerra Albert Mahmoud Lu, Rohani ha ricordato che gli atti di abnegazione della comunità armena iraniana negli anni della rivoluzione islamica e della guerra imposta da Saddam sono un esempio di unità tra le diverse religioni all'interno di una nazione che può essere considerato come modello in tutto il mondo. Rohani ha elogiato Mahmoud Lu soprattutto perchè partecipò alla guerra come volontario e membro delle forze del Basij e non come membro delle forze regolari.
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A Natale non si parla che di Natale. Qualsiasi comunicazione assume quasi obbligatoriamente un stile “natalizio”. Nella forma e nel contenuto. I messaggi di auguri – sinceri o di facciata – si sprecano. Siamo tutti più o meno invasi, in questi giorni, da sms, mail, tweet e post sui social che ci ripetono “Buon Natale”.

Già. A Natale non si parla che di Natale. Ma non si parla più di Gesù. O se ne parla poco, quasi di sfuggita.

Il biglietto di auguri che ho ricevuto dall’ambasciatore iraniano di Roma recita:

In occasione dell’anniversario della nascita di Gesù Cristo,

messaggero di Pace e Giustizia

e del nuovo anno Cristiano

formulo i miei migliori auguri!

Già due anni fa, monsignor Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, dichiarò il proprio apprezzamento per gli auguri ricevuti dall’ambasciata iraniana che gli augurava

‘Buon Natale di Gesù, sia benedetto il Suo nome’. Questo per i tanti – aggiungeva l’arcivescovo – che si vergognano di dire buon Natale e dicono buone feste, chissà feste di chi”.

Per questo Natale 2013 le massime autorità politiche della Repubblica islamica di Iran (la Guida Khamenei, il presidente Rouhani e il ministro degli Esteri Zarif) hanno espresso i loro auguri via twitter. Rouhani ha inoltre trascorso la notte di Natale con famiglie di invalidi e martiri di guerra cristiani e – attraverso un tweet – ha rivolto gli auguri direttamente a Papa Francesco.

Anche Ahmadinejad – nei suoi otto anni di presidenza – ha sempre inviato messaggi di auguri per il Natale. Ma per messaggi simili a quelli espressi quest’anno da Rouhani e Khamenei (“Gesù messaggero di giustizia contro l’arroganza”) era stato addirittura tacciato di antisemitismo. Così va il mondo. O, meglio, così lo si racconta.

Ecco i tweet di Khamenei, Zarif e Rouhani.


http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/136706
Following #Jesus Christ (pubh) entails advocating truth and reproaching untruth.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=585972091475729&set=a.415551031851170.95270.415541435185463&type=1 …

A.S.

 
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