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13 Lug_2014: ԻՏԱԼԻՈՅ ՀԱՅՈՑ ՄԻՈՒԹԻՒՆ UNIONE DEGLI ARMENI D’ITALIA_ ԻՏԱԼԻՈՅ ՀԱՅՈՑ ՄԻՈՒԹԻՒՆ UNIONE DEGLI ARMENI D’ITALIA
ԻՏԱԼԻՈՅ ՀԱՅՈՑ ՄԻՈՒԹԻՒՆ
UNIONE DEGLI ARMENI D’ITALIA
Eretto in Ente Morale il 2/04/1955 – Decreto del Presidente della Repubblica n°709
Piazza Velasca, 4 – I-20122 Milano / Tel: 340 2101174 / Fax: 02 2052 0944
E-mail: unionearmeni@gmail.com
ԻՏԱԼԻՈՅ ՀԱՅՈՑ ՄԻՈՒԹԻՒՆ
UNIONE DEGLI ARMENI D’ITALIA dell’Azerbaijan Ilham Aliyev a Roma (13-15 luglio 2014), Noi Unione degli Armeni d’Italia, in rappresentanza dei cittadini italiani di origine armena, desideriamo manifestare la nostra preoccupazione per gli scontati tentativi del regime azero, tra i più autoritari e liberticidi nel mondo, di far prevalere gli interessi economico-energetici sulle palesi violazioni dei diritti umani e sui continui soprusi ai danni di giornalisti e attivisti politici in Azerbaijan.
Esprimiamo inoltre il nostro sdegno per la diffusione in Italia da parte delle autorità azere di una campagna armenofoba contro una minoranza già vittima di un genocidio nell’Impero Ottomano, volta anche a minare gli sviluppi del negoziato di pace sul conflitto del Nagorno Kharabakh, attualmente in corso con la mediazione dell'OSCE.
Noi Unione degli Armeni d’Italia, abbiamo apprezzato gli sforzi compiuti dalla diplomazia italiana nei primi anni ’90 durante il conflitto del Nagorno Kharabakh ed il successivo approccio costruttivo nel riconoscere al Gruppo di Minsk dell’OSCE il mandato per la risoluzione pacifica del conflitto dopo la tregua firmata nel 1994. Al fine di garantire la sicurezza regionale del Caucaso in assenza di una missione di pace con forze di interposizione tra le parti, il gruppo di Minsk - composto da rappresentanti di Francia, Stati Uniti e Federazione Russa - ha costituito e costituisce ancora l’unica garanzia contro l’escalation militare che il Presidente Aliyev minaccia costantemente nelle sue dichiarazioni pubbliche, come accaduto recentemente durante l’incontro annuale con il corpo diplomatico azero il 7 luglio 2014 (http://en.president.az/articles/12264). La stessa Unione Europea, di cui l’Italia detiene ora la presidenza di turno, ha più volte reiterato la necessità di giungere ad una risoluzione negoziata del conflitto che non contempli in alcun modo l’uso o la minaccia dell’uso di forza e si basi inoltre sui principi dell’autodeterminazione dei popoli e dell’integrità territoriale.
La presenza della comunità armena in Italia affonda le sue radici al I° secolo a.C. e si consolida con l’arrivo dei sopravvissuti al genocidio armeno del 1915. L’Italia ha ospitato, ascoltato, confortato chi da profugo è arrivato e gli armeni hanno ricambiato questa ospitalità contribuendo con resilienza e volontà di riscatto alla società italiana del ventesimo secolo umanamente, culturalmente e imprenditorialmente.
Noi Unione degli Armeni d’Italia, ci rivolgiamo perciò alle Istituzioni italiane, alla società civile e alla stampa affinché sia mantenuta alta la vigilanza contro i rischi derivanti dalla campagna discriminatoria e guerrafondaia del Presidente Ilham Aliyev.
È crescente la nostra preoccupazione, anche in termini di sicurezza fisica, per l’inasprimento dei toni della propaganda azera ostile all’Armenia e alla sua Diaspora che fa, indistintamente, di ogni armeno un nemico da abbattere.
Siamo comunque fiduciosi che le Istituzioni italiane, la società civile e la stampa, continueranno a impegnarsi nella lotta contro l’armenofobia, come già fanno contro la xenofobia e il razzismo.
Noi Unione degli Armeni d’Italia, forti del nostro ruolo nella storia italiana, siamo certi che i tentativi del regime azero di politicizzare in chiave antiarmena la cooperazione italo-azera in ambito energetico non troveranno terreno fertile né in campo politico né nell’opinione pubblica.
Milano, 10 luglio 2014
il Consiglio Direttivo
dell’Unione degli Armeni d’Italia

v.v

 
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