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27 Ott.2014 - Claudio Martelli - Cittadinanza- IUS SOLI E CLANDESTINI
27 ottobre alle ore 12.39 · Roma ·
Corriere della Sera
CITTADINANZA
Immigrazione e ius soli gli errori bipartisan di un dibattito surreale
Diritti Le proposte del premier porterebbero a conseguenze paradossali, le polemiche della Lega dimostrano mancanza di memoria. E Forza Italia è più interessata a spiazzare Ncd che ai migranti Proclami e Costituzione Salvini sui profughi ha detto parole in linea con la Carta: ma sino a ieri il Carroccio li respingeva in mare aperto
Caro direttore, a folate improvvise si accende e si spegne il dibattito sull'immigrazione. Questa volta protagonisti sono il premier Matteo Renzi, il leader della Lega Matteo Salvini e, a seguire, Silvio Berlusconi. Il primo vuole introdurre lo ius soli ma solo per i bambini stranieri che nati in Italia completano un ciclo di studi scolastici di almeno cinque anni. Il secondo vuole accogliere i profughi ed espellere gli immigrati clandestini. Il terzo più che alla materia sembra interessato a spiazzare Angelino Alfano scavalcandolo in progressismo. Andiamo con ordine. Il presidente del Consiglio sembra ignorare che lo ius soli è già previsto dalla legge sulla cittadinanza del 1992 tuttora in vigore e ritiene, erroneamente, che ius soli significhi solo diritto di essere cittadini là dove si è nati. Viceversa, nella stragrande maggioranza dei Paesi europei significa, anzitutto, diritto di essere cittadini là dove si occupa il suolo, dove si vive da un certo numero di anni: insomma, si tratta di un diritto che deriva dalla residenza, non dalla nascita. In Italia per diventare cittadini occorrono dieci anni di residenza, in Germania otto, in Francia cinque, nel Regno Unito quattro, eccetera. In ogni caso, in nessun Paese europeo la cittadinanza viene concessa ai bambini indipendentemente dalla condizione dei genitori, dalla durata della loro permanenza regolare nel territorio dello stato e, in Francia come in Italia, solo al raggiungimento dei 18 anni. Il perché è intuitivo. Se la proposta di Matteo Renzi diventasse legge potrebbe dar luogo a conseguenze surreali come le premesse da cui deriva. Qual è la ragione per cui dovremmo escludere dallo stesso diritto di diventare italiani, dopo cinque anni, gli adulti che, a differenza dei bambini, l?Italia l?hanno scelta, ci lavorano e pagano le tasse? Che senso avrebbe avere bambini italiani per diritto di nascita figli di genitori che restano invece stranieri?Perché, dunque, non seguire la strada maestra di una riduzione a cinque, sei, sette anni del periodo di residenza necessario perché tutti gli stranieri ? adulti, genitori e bambini ? ottengano il diritto di cittadinanza?Lo ius soli nella accezione assoluta in cui ne parla il nostro presidente del Consiglio esiste solo nel nuovo mondo e in particolare negli Stati Uniti dove ? attenzione ? aveva il senso e la funzione di distinguere i diritti dei nativi ? born in the Usa ? da quelli degli immigrati. Dunque una misura concepita per restringere i diritti, non per allargarli, tant?è che solo i nativi possono, per esempio, diventare presidenti mentre da questa possibilità restano esclusi coloro che pur essendo cittadini americani non sono nati negli Stati Uniti. È questa discriminazione l?obiettivo degli ignari imitatori italiani? Tra l?altro, dopo tante proposte e tanti rinvii, il presidente statunitense Barack Obama ha annunciato una riforma di questo aspetto della Costituzione americana.In Europa, originariamente e fino a Napoleone Bonaparte Primo console, lo ius soli fondava non un diritto dei cittadini ma quello del sovrano di annettere alla propria autorità e di trattare come sudditi gli uomini e le donne che abitavano nel territorio dello stato compresi i territori frutto di conquiste militari più o meno recenti. E veniamo alla Lega. Matteo Salvini ha riempito Piazza Duomo a Milano di una gran folla reclamando a gran voce: «I profughi vanno accolti, i clandestini vanno espulsi!». Parole salutate con grande entusiasmo dai presenti e contestate polemicamente dai partiti di centro sinistra. E così è andato in scena un altro dibattito surreale. Le parole di Salvini sono del tutto in linea con la Costituzione della Repubblica (articolo 10) e con le leggi vigenti. Dunque il Partito democratico e la sinistra anziché polemizzare dovrebbero rallegrarsi di questo annuncio e di questo impegno che rovesciano come un guanto la politica a lungo seguita dalla Lega in materia di immigrazione. A protestare dovrebbero essere, semmai, i militanti leghisti che, viceversa, oggi applaudono Salvini evidentemente dimentichi che sino a ieri la Lega, col suo ministro dell?Interno Roberto Maroni, respingeva i profughi in mare aperto mentre, a botte di sanatorie, accoglieva sei, settecentomila clandestini alla volta. L?immigrazione è un problema serio ma ancora più serio è il problema della mancanza di memoria e di conoscenze dei nostri politici e l?abitudine ormai invalsa a polemizzare a prescindere da quel che ciascuno dice e, soprattutto, a prescindere dai fatti.Ex ministro della Giustizia, autore nel 1990 della Legge sull?immigrazione che porta il suo nome. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Martelli Claudio Pagina 31
(25 ottobre 2014) - Corriere della Serahttp://archiviostorico.corriere.it/…/Immigrazione_ius_soli_…

V.V

 
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