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3 maggio 2019- genocidio culturale in Azerbaijan - parlamento europeo del 2010

Genocidio Culturale

Wednesday, July 21, 2010
Parlamento Europeo: Discussione sul patrimonio culturale in Azerbaigian

Giovedì 16 febbraio 2006 - Strasburg
Urszula Krupa

Signor Presidente, l’odierna discussione sui diritti umani e la democrazia riguarda la salvaguardia del patrimonio culturale del popolo armeno, sul quale grava la minaccia di una totale distruzione. L’Armenia, che ha una popolazione di 4 milioni di persone, è cristiana dal 301 d. C., il che la rende il primo paese cristiano del mondo, fatto comprovato non solo da documenti storici, ma anche dalle migliaia di croci incise nelle pietre tombali, chiamate khatchkar, che sono state distrutte, proprio come sono stati distrutti altri tesori della cultura armena in Azerbaigian, Georgia e Turchia.
I khatchkar, termine che letteralmente contraddistingue croci di pietra aventi un’altezza compresa tra 0,5 e 3,5 metri, erano in basalto. Erano posti su una base cubica e la parte anteriore della stele, recante l’immagine della croce, era disposta in modo da essere rivolta a ovest. Gli armeni ravvisavano nei khatchkar un potere protettivo che li avrebbe salvaguardati dalle catastrofi naturali. Tali strutture, erette per commemorare eventi importanti, fungevano da elementi compositivi nelle costruzioni sacre, ma venivano anche impiegate come steli funerarie, sempre poste ai piedi del defunto.
Di recente è stato distrutto un cimitero a Giulfa, cimitero che risaliva al Medioevo ed era ubicato nella regione controllata dall’Azerbaigian. Lo scandaloso processo di devastazione e distruzione dei monumenti storici armeni è iniziato nel 1998, con l’annientamento di 800 croci di pietra come quelle che ho descritto poc’anzi, e sebbene temporaneamente sospeso dopo le proteste dell’UNESCO, è ripreso nel 2002. E’ probabile peraltro che la deprecabile distruzione del patrimonio culturale armeno stia avvenendo con il beneplacito del governo dell’Azerbaigian, il quale avrebbe inviato unità speciali dell’esercito per distruggere le lapidi recanti le croci armene.
Gli armeni sono perseguitati da secoli, hanno sofferto a causa di guerre, aggressioni e occupazioni, e sono una nazione con un ricco bagaglio di esperienze, sia come nazione che come popolo cristiano. Certo, anche gli azerbaigiani hanno vissuto distruzione e sofferenza, ma va detto con chiarezza che nessun conflitto può giustificare la distruzione del patrimonio culturale, lascito comune di tutta l’umanità.
La cultura è un’espressione di comunicazione tra popoli, di pensieri e azioni condivisi. E’ una conferma dell’umanità ed è un’eredità comune fondamentale per le comunità. Esortiamo dunque al rispetto del nostro lascito comune globale, a prescindere da ogni religione e origine.
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Vahe

 
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