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05.Genn. 2022- Perche Armeni Festeggianoil natale armeno il 6 Gennaio - infor. Del Patriarcato Armeno
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N.B . IMP.SIMO NOTA di Info. SUL NATALE ARMENO E LA DIFFERENZA CON ALTRI NATALI ! RICEVUTO DAL NOSTRO PATRIARCATO S.Em. KHAJAK .
● Nella Chiesa armena la celebrazione del Natale racchiude una serie di antiche tradizioni.
Innanzitutto, a differenza delle altre Chiese cristiane che celebrano il Natale il 25 dicembre - sia secondo il calendario Giuliano che quello Gregoriano - la Chiesa armena è l’unica a festeggiarlo il 6 gennaio. Come mai?
Nei Vangeli non si parla del giorno e dell'anno esatto della nascita di Cristo. Tuttavia, ci sono molte prove storiche a sostegno della celebrazione congiunta del Natale e del Battesimo il 6 gennaio. Una di queste è la testimonianza del cugino di Gesù, apostolo Giacomo Minore.
Anticamente Il nome della festa non era "Natale", ma "Teofania", che in greco significa Manifestazione o Rivelazione di Dio, tradotta in armeno - “Astvatsahaytnutyun” o semplicemente "Haytnutyun” – la vera essenza del Natale armeno.
Nei primi secoli di storia del cristianesimo la festa di Teofania celebrava tutta una serie di eventi, dall’Annunciazione all'inizio del ministero pubblico di Cristo, ovvero il Suo Battesimo sulle rive del fiume Giordano, fino al miracolo del vino di Cana. Allora come si è arrivati ad avere due feste, il Natale e l’Epifania, e la data del 25 dicembre per la Nascita di Cristo?
Esiste una lettera, indirizzata al vescovo di Roma nel IV sec., in cui si racconta: “I fedeli si sono incontrati prima dell'alba a Betlemme per celebrare la nascita dalla Vergine nella grotta; ma prima che avessero finito i loro inni, dovettero precipitarsi al fiume Giordano (13 miglia da Betlemme) per celebrare il Battesimo". Colui che scriveva quindi, supplicava il vescovo di Roma di accertare la data esatta della nascita di Cristo, oppure di trovare un modo per celebrarla separatamente.
Il motivo principale, tuttavia, sembra di essere un altro. Il solstizio d'inverno nel vecchio calendario Giuliano che cadeva il 25 dicembre, celebrava le nozze della notte più lunga con il giorno più corto e la nascita del Dio Sol Invictus, che concludeva il ciclo di feste dedicate al Dio Saturno, dal 17 al 25 dicembre. Nel 330 Costantino ufficializzò per la prima volta la festa della natività di Gesù, che fu fatta coincidere con la festa pagana della nascita di Sol Invictus. Il "Natale Invitto" divenne così il "Natale" Cristiano, diffondendosi molto rapidamente in Oriente e in tutto l'Impero Romano. La Chiesa armena è rimasta fedele all'antica tradizione. Prima, perché l'Armenia non faceva parte dell'Impero Romano, e poi gli armeni non avevano una ricorrenza pagana da soppiantare il 25 dicembre.
La nostra Chiesa congiuntamente alla Nascita di Cristo celebra il Suo Battesimo e la Teofania. Secondo la sacra tradizione Gesù fu battezzato all’età di 30 anni il giorno della sua nascita, il 6 gennaio, a dimostrazione che anche il battesimo è una nascita, una rinascita spirituale. Con il battesimo l’uomo si libera dal peccato di Adamo, rinasce per la grazia dello Spirito Santo, diventa una persona nuova, erede del regno dei cieli.
Quando Cristo fu battezzato nel Giordano, i cieli si aprirono e lo Spirito Santo discese su di Lui sotto forma di una colomba. Poi si sentì la voce di Dio dal cielo, che proclamava Cristo Figlio di Dio. Questo episodio, unico della Bibbia, ci rivela la Santissima Trinità: Dio Padre parla dal cielo, Dio Figlio viene battezzato e Dio Spirito Santo discende dal cielo sotto forma di una colomba. A celebrazione di questo evento singolare al termine della liturgia natalizia la nostra Chiesa compie una delle antiche tradizioni: la cerimonia di benedizione dell'acqua.
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Ufficio del Legato Patriarcale della Chiesa Apostolica Armena in Europa Occidentale
Rappresentanza della Chiesa Armena presso la Santa Sede
Via Pietro della Valle, 1 - 00193 Roma
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Vartanian
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