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02. Sett. 2024: Care amiche, cari amici, finalmente condivido con voi la lettera aperta indirizzata a Roberto Saviano
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Care amiche, cari amici,
finalmente condivido con voi la lettera aperta indirizzata a Roberto Saviano annunciandovi che verrà pubblicata su Il Manifesto di domani. In pochi giorni, attraversa un semplice passaparola, ho ricevuto più di 60 adesioni e molti messaggi di solidarietà e ora che finalmente la pubblico vi chiedo ancora di firmare la lettera e a divulgarla superando una settimana di accuse e commenti a volte troppo accesi👍
Care e cari tutti,
siamo i primi firmatari di una lettera aperta indirizzata a Roberto Saviano. Vi chiediamo di sottoscriverla perché più che a lui questa lettera aperta è indirizzata soprattutto al suo eccesso di disinformazione sull'Iran e in particolare sulla situazione di genere nel Paese. Non vogliamo aprire polemiche o gettarci in reciproche accuse, ma solo aiutarci tutte e tutti a conoscerci e a riconoscerci meglio. A questo, più che a noi, chiediamo il sostegno.
Grazie a voi per una firma di consapevolezza.
Gentile Sig. Saviano,
siamo alcuni semplici cittadini che si informano, che leggono, che seguono le notizie e cercano di farsi un’opinione più vicina possibile alla realtà dei fatti. Conosciamo molti altri cittadini come noi, la nostra non è un’impresa facile: oggigiorno è sempre più complicato trovare fonti realmente affidabili. Perché viviamo in un’epoca in cui la nostra vita quotidiana viene influenzata più che mai da quello che succede nel resto del mondo, in paesi lontani di cui magari eravamo abituati ad avere un’opinione approssimativa, quasi esotica. La rete può essere una grande risorsa, ma anche un grande oceano di notizie false, notizie sbagliate, dicerie, in cui perdersi, per non parlare dei social network che spesso e volentieri tirano fuori il peggio degli esseri umani.
Noi siamo dei semplici cittadini e come tanti frequentiamo il mondo dei social dove cerchiamo di non cadere nella trappola di esprimerci con parole dettate dall’emotività e non dall’attenta documentazione e conoscenza dei fatti.
L’idea di scriverle è venuta a una di noi. Lei è una cittadina italiana ma del tutto casualmente si chiama Parisa Nazari ed è anche una cittadina iraniana. Diciamo casualmente perché se non fosse iraniana, con tutta probabilità, leggendo il suo post di sabato scorso su facebook, avrebbe creduto che Maryam Mirzakhani si fosse laureata in matematica perché è uno dei pochi corsi consentiti alle donne iraniane. Come nel 2009, ascoltando il suo monologo su Rai3, avrebbe potuto credere che avere un cellulare per una donna e tenerlo in pubblico è già un elemento fastidioso nella società iraniana.
Invece capita che lei sia iraniana oltre che italiana, e che abbia una sua idea della società iraniana che nasce non solo dal fatto che è nata e cresciuta a Tehran, ma anche dal supporto dei fatti.
E così, una volta superato lo sconcerto iniziale dopo aver letto il suo post scritto in occasione della morte prematura della matematica iraniana Maryam Mirzakhani, Parisa si è informata ancora una volta sulle statistiche relative all’accesso delle donne alle università iraniane. Tra tanti le citiamo l’articolo di Daniele Scalea su Huffington Post:
http://www.huffingtonpost.it/daniele-scalea/liran-descritto-da-saviano-esclude-davvero-le-donne-dalla-vita_a_23033351/
E i fatti raccontano una storia forse meno esotica ma molto più interessante: raccontano di come, nonostante i falliti tentativi del governo di Ahmadinejad di limitare l’accesso delle donne ad alcune facoltà, attualmente siano proprio le donne a costituire la maggioranza degli studenti universitari in Iran. Quest’anno tra i partecipanti che hanno superato l’esame di ammissione alle università pubbliche il 57% sono donne, e la percentuale sale ancora se ci si riferisce all’intera popolazione universitaria. E la situazione non era molto diversa ai tempi di Maryam Mirzakhani, che ha frequentato le migliori scuole iraniane, laureandosi in una delle migliori università di Tehran.
Sappiamo tutti quanto la disinformazione e il giornalismo approssimativo possano nuocere allo sviluppo di una coscienza civile e sociale, sostituendo lo stereotipo alla conoscenza, il pregiudizio al giudizio.
E di stereotipi sulle donne del mondo musulmano, sarà d’accordo con noi, ce ne sono già troppi e non ne servono di nuovi, da dare in pasto al populismo più bieco e al qualunquismo. Serve invece creare il desiderio di andare oltre la superficie ed approfondire la conoscenza con l’autenticità dei fatti. Le scriviamo non solo perché alcuni di noi si sentono profondamente offesi come cittadini iraniani, ma soprattutto perché siamo stanchi della dilagante disinformazione dell’epoca in cui viviamo e davvero crediamo che questa sia una questione di fondamentale importanza nella società odierna e perché continuiamo ad essere convinti che anche lei sia dello stesso parere.
Le donne iraniane sono da sempre in prima linea nella lotta contro la discriminazione e l’ingiustizia sociale e noi sentiamo il dovere di rendere loro giustizia anche oggi, in occasione della scomparsa di una giovane e brillante matematica di fama mondiale.
Cordiali saluti,
Parisa Nazari
Leila Karami
Kambiz Dowlatchahi
Abolhassan Hatami
Bijan Taheri
Vahè Massihi Vartanian
Michela Becchis
Carla Romana Antolini
Shirdel Kamran
Babak Karimi
Tiziana Buccico
Magali Steindler
Saghar Setareh
Shadi Pour
Zara Tofigh
Giacomo Longhi
Antonello Sacchetti
Aynur Bonomo
Corinna Steindler
Hedia Ben Amor
Francesco Sirianni
Anna Maria Mazzolini
Shahnaz Adib
Bahareh Mohammadi
Laura Crivellaro
Massimo Gazzè
Farzad Morshed
Maryam Pezeshki
Elnaz Yousefi
Panthea Javdan
Nadia Pizzuti
Gianguido Palumbo Pagi
Lida Yasmin
Amir Kaveh
Malihe Kianian
Ardeshir Shojai Kaveh
Iride Bosi
Alireza Pourmehr
Seyed Iman Ghasemi
Mohammad Javadi
Edlira Kola
Leila Ansari
Ejaz Ahmad
Mehregan Edalatkhah
Fatemeh Behzadi
Tara Dashti
Davide Navone
Hoda Arabshahi
Sara Hejazi
Benedetta Yasmina Scatafassi
Lucia Cuocci
Liisa Liimatainen
Shahrzad Shahabazy
Eloisa Romani
Mostafa Khosravi
Alessandra Ginzburg
Sandra Pranzo Giuliani
Stefania Vulterini
Maria Immacolata Macioti
Tommaso Losavio
Daniela Giordano
Patrizia Galati
Maria Teresa Zappia
Mahnaz Esmaeili
Ehsan Ahkami
Alfonso Papaleo
Federico Ferme
Cinzia Pierro
Alice Miggiano
Silvio Massimino
Letizia Bernazza
Nader Khandan
Arianna Loffredo
Maryam Mavaddat
Jasmine Nassir
Rosa Spera
Daniela Lucatelli
Leila Djalali
David Jack Lanzini
Giovanna Marrone
Minoo Mirshahvalad
Andreana Stella Crisci
Shabnam Gholami Shangolabad
Ginevra Bentivoglio
Silvia Vinci
Antonietta Nassisi
Barbara Di Prospero
Andrea Valeri
Vincenza Vinci
Carlo Coppola
Domenico Ingenito
Paolo Pales
Camelia Rafatnejad
Giveh Elaheh
Caterina Locchetta
Marcella Rossi
Farimah Rahimi Nia
Elisabetta La Scala
Maria Fedi
Narges Forouzandeh
Cecilia Di Vincenzo
Roberta Bovari
Maria Alessia Loche
Leyla Mandrelli
Nazila Arabshahi
Sara Sciò
Raffaele Nurra
Antonella Schenone
Saveria Caprioli
Navid Mohsenipour
Gloria De Antoni
Annalisa Paltrinieri
Luisanna Marra
Rosetta Garrì
Sara Amani
Seta Martayan
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Vartanian
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