|
|
Zatik
consiglia: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Iniziativa
Culturale: |
|
|
|
|
|
14 Ap.2025 : Paolo Mieli - corriere della Sera - Genocidio Armeno il Male Negato
|
Grazie a Paolo Mieli per la sua inconfondibile sensibilita e da sempre per la causa Armena . Non si parla ma oltre dei 10 .milioni armeni della diaspora e oltre i 3 .milioni della Rep.D'Armenia parlano e portano le ferite di tutti i Genocidi sulla pelle e memoria compreso me per 23 degli miei cari all'inizio del 1885 al1990. Archiviato ar.eni piu antichi nrl Patriarcato Armeno di Tabriz- Iran. sono I distrugibili
****
Trascritti
Genocidio armeno Il male negato
La Turchia non lo riconosce, nel silenzio del mondo
di Paolo Miell
S e ci si vuole inoltrare nel litto bosco del genocidi del Novecento, suggeri-sce opportunamente Vittorio Robiati Bendaud in In Non ti scordar di me. Storia e obrio del genocidio armeno (Liberilibri), si deve partire da quello consumatosi tra il 1915 e il igaz, il Metz Ye ghérn (Il Grande Male). E poi risalire indietro nel tempo. Perché tutti i genocidi, Shoah compresa, vengono da lontano. Per pol essere successivamente rimossi. Negati. E potersi co si riproporre dopo qualche anno sotto nuove spoglie. A dispetto di chi, in buona o malafe de, ha giurato sulla formula del «mal più».
Il genocidio armeno, sostiene Roblati Ben-daud, una volta conclusasi la carneficina è ri masto attivos tramite il negazionismo che T'ha accompagnato e ancora oggi l'accompa gua. Negazionismo che, a sua volta, è parte costitutiva, anzi «essenziale del processo ge nocidario. Tale negazionismo genocida ha permesso, ai nostri giorni, il riattivarsi di poli tiche belliche contro gli armeni, con la ripro posizione di una realtà fittizia da parte degli aguzzini e il «colpevole disinteresse, perfino la complice connivenza, del mondo interos. Il disinteresse occidentale nel riguardi degli ar meni, sostiene Robiati Bendaud, é «omicida» verso il popolo in questione, alla stessa ma niera di centodieci anni fa. Ed è suicidario per f'Occidente, ossia per le società liberal-de-mocratiche, eredi della tradizione ebraico cristiana, che consiste nel riconoscimento e nell'affermazione dei diritti umani individuali nonché nel rifiuto del genocidio in sé. Va con-siderato sintomo di un tradimento al con-tempo omicida e suicida che è pienamente in atto.
L impero ottomano entrò nella Prima guerra mondiale nell'ottobre del 1914 bombardando alcune installazioni mi litari della Russia zarista sul Mar Nero. Ma se condo tutti o comunque la maggior parte de gli storici la vicenda di cui qui ci occupiamo ebbe inizio dopo la sconfitta dell'esercito ot tomano a Sarikamis sul fronte caucasico nel gennaio del agus che consenti al russi di dila gare nella Grande Armenia. Un insuccesso militare dei turchi aggravato dallo sbarco alle ato nei Dardanelli che fu avvertito come una minaccia alla stessa capitale.
Fu in questo contesto, scrivono Aldo Ferrari e Glusto Traina nella Storia degli armení ( Mulino), che i soldati armeni sospettati di collusione con il nemico cominciarono ad essere disarmati e costretti a lavori forzati che I portavano rapidamente alla mortes. Ebbero intzio i primi massacri locali, il più grave del quali fu quello che colpi 1'8 aprile la città di Zeytun in Cilicia che godeva di una lunga tra dizione di autonomia. Altri eccidi si registra rono nel villaggi intorno al lago di Viin e fu i quel punto che, spiegano Ferrari e Traina, gli armeni della città di Van «presero le armi per sfuggire allo stesso destino, riuscendo a resi stere sino all'arrivo dell'esercito russo». Se condo i turchi fu a causa di quell'insurrezione armata che l'esercito ottomano procedette a
Il volume Non ti scordar dime
Storia e oblo del genocidio ammo di Vittorio Robiati Bendaud (Liberilibri pp. 216. €181.
Robiatl Bendaud (1983, sopra). laureato in Filosofia, appassionato di storia e letteratura, da anni si impegna nel dialogo bralco cristiano a švello internazionale. È stato allievo del rabbino Giuseppe Laras
Tra i suoi volumi Peccati di senso, Parole fogore eriflessioni chusate nel sentine comune (San Paolo, 2018) La stello e la mezzaluna Breve storia degli ebrei nei domini dell'islam (Guerini 2018) Ducutere in nome del ciela. Dialogo e dissenso nella tradizione ebraico (Guerini, 2021)
ana vera e propria guerra di pulizia etnica contro gii armeni.
Ma l'ambasciatore statunitense nell'impero ottomano Henry Morgenthau nelle sue me morie Diario 1913-1916 (Guerini e associa 11) contesto quella ricostruzione. Ho rac contato la vicenda della cosiddetta insurre zione di Vanscrisse Morgenthau- non
solo perché fu l'inizio del tentativo di cancel lare un'intera nazione, ma perché questi avve nimenti sono stati portati in seguito dalle au torità turche a giustificazione dei loro succes sivi crimini. Ogni qualvolta «mi appellavo Talat scriveva Morgenthau, a Enver e agli altri in difesa degli armeni mi veniva rin-facciato l'episodio di Van come emblematico del tradimento armenos. Mentre, secondo il diplomatico, si era trattato del tentativo più che legittimo degli armeni di difendere l'ono-re delle loro donne e le loro stesse vite, dopo che i turchi, massacrundo migliała dei loro vi cini, avevano fatto chiaramente intendere quale destino attendesse tutti loro..
Pol, proseguono Ferrari e Traina, la data che fa testo per l'inizio del successivo genoci dio è quella del 24 aprile 1915 quando a Co-stantinopoli vennero arrestate alcune centi naia di esponenti di rillevo della comunità ar mena. Tra i quall figuravano parlamentari e intellettuali. Quasi tutti vennero uccisi in quel giorni e in questo modo fu decapitata gran parte dell'élite culturale armenas. Da quel momento in ogni parte dell'impero ortomano con l'eccezione di Costantinopoli e Smirne
cominciò quello che secondo le dichiara zioni ufficiali del governo doveva essere sol-tanto un provvisorio trasferimento degli armeni lontano dal fronte. II 30 maggio fu ap provata la Legge temporanea di deportazio ne. Ma si trattava, scrivono Ferrari e Traina, di una «deportazione verso il nulla, verso la morte, secondo uno schema ripetuto innu-merevoll volte in tutte le città e i villaggi abita-ti da armeni».
contributo tedesco a questo genocidio fu tutt'altro che irrilevante. Robiati Bendaud ricorda che il pastore protestante Johan-nes Lepsius nel corso del suo viaggio in Tur-chia del 1915 raccolse, grazie alla collabora zione dell'ambasciata americana nonché di
Arte e scienza
Tracce d'inquinamento del XVII secolo: così è stata datata la tela di Vermeer
L unico dipinto dell'olandese Jan Vermeer (1632-1675) in mani private, Giovane donna seduta al virginale (1670-1672), è stato datato grazie al segni dell'inquinamento atmosferico del XVII secolo rinvenuti tra gli strati di pittura. Le particelle di feldspato il prodotto dell'in-dustria ceramica di Delft, città di Vermeer in Olanda sono rimaste intrappolate nella composizione e suggeriscono che il pittore torno sulla tela nel 1675, anno della morte, per aggiungere lo scialle giallo della donna. Ora esposto al Museo H'Art di Amsterdam, l dipinto fa parte della collezione di Thomas Kaplan, che lo ha fatto restaurare e potrebbe metterlo in vendita il prossimo anno.
La data, i libri
II Ricordo ogni 24 aprile
1 Giorno del Ricordo per il genocidio urme no si celebra il 24 aprile (sopra: marcia forzata di civili armeni verso il cam po di prigionia di Mezireh, sorvegliati da soldati turchi armati nell'aprile 1915, Ansa). Per appro-fondire: Storia degli armeni di Aldo Ferrari e Giusto Traina (il Mulino, 2020), Diario 1913-1916 di Henry Morgenthau (a cura di F. Berti e F. Cortes, Gue rini, 2010), Nazionalismo turco e genocidio armeno di Taner Akçam (traduzio ne di A. Michelucci e C Veronese, Guerini, 2005), Il genocidio degli armeni di Marcello Flores (il Mulino, 2017), La politica dell'odio di Norman Naimark (traduzione di S Minucci, Laterza, 2002),
mi esp cor In Inv Ber un TIS mu sto lo. In stir la c cida equ m COS do nel dell mo del Fest dell che türk poli nel gue ces met Berk mer 11 10 tras triot Ilm Ferr della da fe mer (atte segu la C rono men esoc sa pe (1910 del
Vartanian
|
|
|
|
|