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050921 - Fratelli Taviani : Il genocidio armeno diventa un film opera tratta il best -seller di Antonia arslan
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Il genocidio armeno diventa un film I fratelli Taviani sceneggiatori e registi dell'opera tratta dal best-seller
di Antonia Arslan
Undici premi e il progetto in via di realizzazione di un film per un romanzo in libreria da nemmeno un anno e mezzo costituiscono un vero e proprio record. Non diversamente si può commentare l'esito che sta avendo "La masseria delle allodole" (Rizzoli) di Antonia Arslan che narra una vicenda di dolore e di morte, di sofferenze e di speranze, nel cuore di quello che fu il genocidio armeno (il primo del Ventesimo secolo) ad opera dei turchi, nel 1915. Il fatto è che nelle pagine di Antonia Arslan ci sono, in armoniosa simbiosi, storia e poesia, fatti reali, in parte familiari, e invenzione romanzesca, con quel di più rappresentato dal fatto che fino a poco tempo fa della tragedia della popolazione armena pochi avevano parlato o scitto, e su quel che era stato scritto in tanti (in troppi) avevano steso il velo del silenzio. Ma veniamo al romanzo e alla sua autrice, reduce dal decimo premio che le è stato assegnato dal Pen Club Italiano. Decimo, già consegnato alla scrittrice, ma un altro andrà a riceverlo nei primi giorni di novembre a Pagani, in provincia di Salerno (Premio internazionale di letteratura religiosa), mentre "La masseria delle allodole" è tra i finalisti del Premio Manzoni a Lecco e del Premio delle Biblioteche a Roma.
Quanto al film, preannunciato mesi fa, adesso si entrerà nel vivo, per così dire. Annuncia, infatti, Antonia Arslan: «I fratelli Taviani, registi e sceneggiatori della pellicola che sarà girata sul mio romanzo, verranno con me in Armenia in ottobre per partecipare al primo Festival dell'Amicizia Italo-Armena promosso e organizzato dal nostro ambasciatore Marco Clemente.
Così loro avranno modo di vedere l'ambiente armeno».
La lavorazione quando incomincerà? E in quali luoghi?
«Il ciak verrà dato nei primi mesi del 2006. Si è parlato di febbraio.
Quanto ai luoghi, è stata scelta la Bulgaria, dove mi hanno detto esistano villaggi ambienti che richiamano quelli dell'Anatolia. Il film dovrebbe poi essere proiettato nelle sale italiane a dicembre del prossimo anno».
Gli interpreti dei protagonisti e dei vari personaggi?
«Non lo so, decideranno i fratelli Taviani. Io non ho inteso interferire nelle loro scelte. Sono uomini di cinema e sapranno ben scegliere loro». Quanto al successo di critica e di pubblico che il romanzo sta riscuotendo, sono già uscite le edizioni in svedese, olandese (che recano peraltro la stessa copertina della Rizzoli) e tedesco. Entro la fine dell'anno sarà la volta della Grecia e nel 2006 usciranno le edizioni spagnola, americana, francese e giapponese.
Ma torniamo ai tantissimi riconoscimenti ricevuti dalla "Masseria delle Allodole". Quando Giuseppe Pontiggia cinque anni or sono vinse il Premio Campiello (ed era il settimo successo a un concorso letterario di narrativa), a chi gli diceva se non gli sembrassero troppi, quei premi, È così anche per Antonia Arslan?
«Quell'espressione mi pare un po'... forte. Per quel che mi riguarda osservo: più che altro, più che appetito, cioè, è bello vedere che tanta gente si affeziona al libro. Tu scrivi quel che ti viene da dire, poi gli altri (critici, giurie popolari) apprezzano il tema che hai trattato, soprattutto per via dell'avventurosa sopravvivenza di quelle donne armene: fiere, coraggiose, pronte ad ogni sacrificio...».
Si parla già del nuovo romanzo che sulla scia della "Masseria" uscirà? A che punto è, e quando lo potremo leggere, questo nuovo libro che rappresenta il prosieguo della "Masseria"?
«Scadenze non me ne sono posta. Scrivo, mi documento e vado avanti senza alcun assillo, sia mio personale, sia dell'editore. Sono giunta alla metà e posso dirti che i miei Ismene e Isacco, proseguendo per Smirne, vengono coinvolti in quel tremendo incendio, ed è su questo episodio che mi sto accuratamente documentando. Poi, ci sarà l'arrivo dei bambini in Italia, e altre visissitudini. Ecco, tutto qui».
E scusateci se è poco, per una scrittrice che in campo narrativo si è rivelata proprio col suo primo romanzo, stabilendo un vero e proprio primato e rappresentando uno di quelli che, senza esagerazione, possiamo definire
"un caso letterario".
Giovanni Lugaresi
Martedì, 20 Settembre 2005
Da Il Gazzettino/Venezia
V.V
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